The third day

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P.O.V. Emma
Quella mattina mi svegliai prestissimo: erano passati tre giorni, oggi scadeva l'ultimatum. Oggi dovevo abbandonare nuovamente Martin e Lou, non lo volevo fare ma la loro sicurezza era la cosa più importante. Dovevano rimanere fuori questa faccenda altrimenti lui si sarebbe vendicato, e avrebbe fattto del male alle persone più importanti per me; non gli importava fare del male direttamente a me ma a tutti le altre persona a cui tengo, perciò per i loro bene dovevo andarmene.
Quella mattina, mi venne a prendere Martin, il suo era l'ultimo anno e finalmente era riuscito a comprarsi una macchina.
"Buongiorno principessa, il tuo starbucks"
"Il mio preferito, non posso credere che..."
"Me lo ricordassi...Em non ho smesso di pensarti un attimo...ehm sai che non sono bravo con lei parole, io..."
"Non dirlo"
Si avvicinò e mi baciò, mi erano mancati i suoi baci
L:So che tu ed Emma dovete pomiciare in macchina, però vi date una mossa grazie
"Idiota" disse guardando il messaggio di Louis
"Dai andiamo che poi facciamo tutte e tre tardi e non conviene a voi due giovani dell'ultimo anno"
"Con il tuo ritorno, anche la mia media si alzerà"
"Ovvio avete due medie da far schifo,tu sopratutto ma anche quell'altro non è da meno"

"Ehi tu"
"Fratellino"
"Sorellina secchiona"
Lo fulminai con lo sguardo, odiavo essere chiamata secchiona, o perfettina o qualsiasi altra cosa che riguardasse la mia tendenza a seguire le regole
Louis entrò in macchina, Martin mise una delle sue canzoni nuove;la sua tecnica era migliorata a vista d'occhio, non e che io fossi una grande esperta ma nel periodo in cui io e Martin eravamo stati insieme avevo imparato molto, compresa una fissazione per Tïesto, Martin diceva di voler dinventare come lui e aveva tutte le carte in regola per farlo.
Magari, le cose fossero state così per sempre tra noi tre. Felice senza problemi, senza nessuno stalker che mi impedisse di stare con Martin o nessuno che ricatasse Louis, minacciando di rivelare il suo più grande segreto. Avrei voluto che quel momento durasse per sempre, che la nostra amicizia durasse per sempre ma non potevo non mantenere la mia parola, non avrei sopportato che quei due rinunicassero al loro brillante futuro per colpa dela prigione, per colpa mia. Anche se quelle foto erano sparite, sapevo che esistevano altre copie, magari una chiavetta USB dove c'era ancora più materiale incriminante, che avrebbe probabilmente allungato la pena ad entrambi. Perciò per il loro bene io dovevo scomparire un'altra volta dalle loro vite e sta volta sarebbe stato per sempre.
"Tesoro, perchè sei così silenziosa"
"No, niente..."
Lo guardai e sorrisi, ricambiò il sorriso. Quel sorriso che mi faceva sempre lo stesso effetto, mi faceva mancare l'aria ogni volta e lo rendeva ancora più adorabile di quel che già era.
"Eccoci, ci vediamo a pranzo"
Louis corse dentro
"Oggi ha l'esame di fine anno...mi sembra quello di Marketing"
"Oh cazzo, devo andare io ho fisica, me ne stavo dimenticando"

E rimasi sola mentre quei due correvano dentro scuola, non gli avevo mai visti correre così per entrare là dentro, e stranamente stavano studiando per gli esami, per loro era l'ultimo anno in fondo e ovviamente non vedevano l'ora di andarsene

Ero a lezione, quando la vicepreside mi venne a chiamare in classe.
"Signorina Sharman, il preside la vuole vedere nel suo ufficio"
L'ufficio del preside era lo stesso, c'erano più cartelline e foglietti sparsi ovunque e sulla scrivania in moano vi era il mio fascicolo che se pur avevo saltato un anno risulatava quasi pieno
"Signorina Sharman, benchè le abbia perso un anno. E' stato constato dai test svolti da lei, che se posso permettermi sono stati svolti in modo egregio, che lei essenda stata messa in tutti i corsi avanzati dell'ultimo anno, lei potrà ricevere il diploma quest'anno...assieme a quelli che penso siano i suoi due migliori amici"
"Cosa, state dicendo che io potrei diplomarmi quest'anno. Si nessuno durante il suo anno di assenza, l'ha superata nell'albo d'nore dell'istituto, tutti abbiamo aspettato che tornasse e perciò accetterebbe quest'offerta, certo dovrà recuperare alcuni esami, ma non sono molti"
"Certamente"
"Sono molto contento e si ricorda il suo tutor il professor Branson, ha richiesto un appuntamento con lei per parlare del college"
"Okay, grazie"
Mi congedai, non potevo crederci questo era il mio ultimo anno, sarei andata al college, al ballo con Martin.
Poi ricordai.
Il patto.
E come se sapesse già tutto mi chiamò.
A: Dolcezza, mi dispiace ma un accordo è un accordo. Ci vediamo al crepuscolo, non fare tardi.
Chiuse la chiamata
Non potevo nemmeno diplomarmi, non avrei mai fatto quello che volevo fare e nemmeno avrei potuto essere felice, ma se essere felice e libera significava distruggere i sogni di Martin e Lou, la mia libertà poteva essere sacrificata.
Quello sarebbe stato il mio ultimi giorno in quella scuola, l'ultima volta che avrei messo piede tra quegli orribili corridoi, che per la maggior parte delle volte sono stati la scenografia a situazione orribili e imbarazzanti, fino a quando non ho consciuto Martin e Lou loro hanno reso la tragedia che era la mia vita in un pseudo commedia di basso livello.
Uscì da scuola con Martin e Lou, avevano finito i loro esami. Per loro sarebbe finita a breve, mentre per me non sarebbe mai finita. Eravamo felici come noi mai, già stavano facendo progetti per l'estate. Martin voleva che girassimo il mondo con lui in occasione del suo primo tour, e devo dire non avrei voluto altro; aveva detto che avremmo incontrato anche Tïesto.
Quello sarebbe stato l'ultimo pomeriggio che avremmo passato insieme. Sarebbe stata l'ultima volta che gli avrei rivisti.
Tornai a casa, tirai fuori la borsa della mia vecchia squadra di nuoto, c'era ancora tutto il kit dentro, la tuta, il costume da allenamento e quello da gara, la mia cuffia personalizzata e l'asciugamano della squadra, tutto era riposto come lo avevo lasciato quando avevo buttato la borsa nei meandri dell'armadio per non riprenderla mai più.
Invece eccomi qua a svuotare quella borsa, per andarmene per sempre. Misi un paio di vestiti appalottolati dentro,indossai un jeans nero, una canotta nera e la felpa del Tomorrowland, quella felpa l'avrei portata ovunque andassi e nella tasta dei jeans misi una mia foto con Martin e Lou sarebbe stata l'ultima cosa che mi rimaneva di loro.
Spensi il telefono, e uscì di casa.
Sbagliai strada sei volte e arrivai al punto stabilito. Non era ancora arrivato
Martin's P.O.V.
L'avevo chiamata qualcosa come dieci volte, ed ogni volta era partita la segreteria telefonica, ero passato per casa sua e nessuno aveva risposto, ero seriamente preoccupato.
L: Non la trovo da nessuna parte
M: Cazzo.
Arrivai, non so come nel luogo in cui l'avevo già persa un'altra volta.
C'erano due figure che parlavano, ed una delle due era lei
"EMMA"
"Martin, come hai fatto a trovarmi?"
"Io ti trovo sempre Em. Che ci fai con quel borsone, qui al buio e perchè hai spento il telefono?"
Non rispose abbassò lo sguardo, e poi la figura che fino a quel momento era rimasta in silenzio e nell'ombra si rivelò
Il boss
"Figliolo, te l'ho detto non ti immischiare in certe faccende"
"Eri tu"
"Si era lui dall'inzio"
Jake

Mi trattenni dal non buttarlo giù dalla scogliera era lui che aveva quasi ucciso Em
"Volevo vendicarmi di voi due, avete mandato mio figlio in prigione e quando Em e fuggita da te; l'abbiamo accolta nel nostro tetto, l'abbiamo sfamata e tutto il resto. In cambio lei faceva alcuni lavoretti per noi, prima era mio figlio a fare questi lavoretti ma ora si deve nascondere anche lui, perciò dato che nessuno avrebbe sospettatodi una persona così buona e cara, abbiamo sfruttato le sue abilità nel risultare invisibile.
All'inzio, quando è tornata alla sua vita, non mi dispiaceva. Ma era davvero brava perciò doveov trovare un modo per riaverla e quale modo migliore se non mandare via fax delle foto in cui ritraevano te e il tuo amichetto che facevate attività illegali"
"Emma è vero quello che dice?"
"Si e perciò ho fatto un accordo perchè lui vi facesse uscire"
"Dolcezza comunque le foto che tu hai creduto di distruggere, sono qua"
C'era una chiavetta USB, lì dentro ci saranno stati un milione di motivi per accusarmi
"Tesoro ti prego, non te ne andare. Supereremo anche questo, insieme come sempre"
"No Martin. Ti prego non renderlo più difficile di quello che è già. Scusami tanto ma tu e Louis avete dei sogni e non è giusto che per colpa mia si distruggano"
Cominciai a piangere
Stava singhiozzando anche lei.
"Non me ne importa niente e nemmeno a Lou, l'unica cosa che ci importa e tenerti al sicuro"
"Martin scusami veramente. La tua vita si rovinerebbe a causa mia, ti devi diplomare devi andare in tour, so che rinunceresti ai tuoi sogni per me ma mi sentirei troppo in colpa"
"Scusami."
E se ne andò, tutti e tre scomparirono.
Se ne era andatata per sempre e io ero rimasto paralizzato, urlai il suo nome nessuno risposta, non mi corse incontro. Probabilmente stava piangendo anche lei, aveva rinunciato a se stessa per me, per i miei sogni per tutto. E io ero rimasto lì solo e fermo senza parole ad aspettare che qualcuno mi svegliasse e disse che niente era vero che Emma era ancora con me.Che sarebbe venuta in tour con me, che avremmo avuto una vita insieme.
L'unica cosa che dissi tra un sighiozzo e l'altro fu
"Emma, non ti dimenticherò mai"
-Spazio autrice
Allora so che è un capitolo lunghissimo e mi dispiace ma siamo giunti al termine, o forse no
Ringrazio tutti i miei lettori e in particolar modo il mio fratellino senza di lui questa storia non esisterebbe.
Verso le dieci ci sarà una sorpresa spero vi piaccia.
-S

Superhero-Martin GarrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora