18:Nessuno mi ignora

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《Cosa c'entra il mio padre biologico? Non so neanche chi sia!》 Esclano esasperata.
《A quanto pare Michael lo conosce e l'ha informato di te!》
《Informato di me? Non sapeva che io esistessi?》
《Questo non lo so, comunque tuo padre biologico, è andato a parlare con tuo padre, gli ha detto che aveva scoperto solo ora della tua esistenza e che voleva conoscerti, portarti con lui. Tuo padre deve aver pensato di averti persa, infondo lui è il tuo vero padre! Lui gli ha detto che sarebbe venuto a conoscerti domani, e, una volta che se n'è andato... beh, lo sai!》Rimango in silenzio per diversi minuti, gli ho detto spesso che non avrei voluto conoscere il mio padre biologico, che non mi interessava, che io gli volevo bene. Come ha potuto pensare di avermi persa?
《E quel biglietto? E poi, tu, come fai a saperlo?》Chiedo diffidente.
《Il biglietto te l'ha scritto prima di andarsene, per consegnartelo! E so tutto ciò, beh, perché come ti ho detto Michael sa molto di questa storia, ho chiesto a lui ma non ha voluto dirmi altro!》Mi dice malinconico, sento il mio mondo sprofondare, sento questo odio, verso i miei padri, entrambi, verso uno perché se non gli avesse parlato, l'altro non si sarebbe suicidato, e, verso questo, perché ha compiuto un gesto così stupido. Perché? Perché non si è fidato delle mie parole? Perché ha deciso di abbandonarmi senza lottare per me?
《Dove sei?》Mi chiede dopo un po'.
《Non lo so, c'è voluta quasi un ora per arrivare dal commissariato a qui! Ed anche se lo sapessi, non credo te lo direi!》Gli dico piano, a stento riconosco la mia voce. 《Posso venire a prenderti, se mi dai un indicazione, potrei portarti a casa tua!》Mi dice serio, sei preoccupato di poter perdere la tua scommessa? Gli chiedo mentalmente, comunque è un bastardo che gioca sporco.
《Non so che indicazione darti, sono in una villa a due piani, è enorme, ma il padrone di casa sembra gentile, il figlio non lo so perché...》
《Figlio?》Mi interrompe marcando la "o". 《Si ha un figlio, ma non so neanche che voce abbia, per tutta la serata è stato al cellulare con le cuffie!》Gli dico sconcertata, dove vuole andare a parare? 《Se già odiavo quella casa per la lontananza adesso la odio ancora di più!》Mi dice con un ringhio.
《Perché? Che è successo?》Gli chiedo ancora più confusa.
《Come cosa è successo! Sei a casa di chissà chi, con un ragazzo sconosciuto, che potrebbe provarci con te!》Mi dice scontroso, mi scappa un ghigno ma non lo sente, è davvero geloso o ha solo paura che qualcuno gli rovini i piani? Molto più probabile la seconda ipotesi.
《Non c'è nessun problema per questo, non mi ha degnato di uno sguardo e non credo di interessargli, anzi credo di fargli schifo, l'ho anche quasi buttato giù per le scale! E poi a te non deve più interessarti di chi ci prova con me!》Dico per tranquillizzarlo, non ho nessuna intenzione di affrontare una discussione così stupida con lui, ma cosa pretende?
《Io non sono tranquillo e poi è ovvio che mi importi!》Borbotta, notizia dell'ultima ora chissene frega?
《Ma sarà il mio fratellastro!》Dico tra le risate per l'assurdità di questa discussione e se penso che probabilmente lo sta facendo per vincere una scommessa mi sale la nausea.
《Appunto fratellastro, no fratello! È diverso!》Mi dice isterico.
《Calmati, tanto la scommessa non la vincerai comunque!》Sbotto alla fine.
《Che cazzo c'entra adesso la scomessa? Te l'ho ripetuto un sacco di volte, tu mi piaci davvero! Come fai a non capire neanche quando qualcuno è interessato da te?》Mi ringhia contro, ma capisco che tu non lo sei, vorrei urlargli.
《Ma perché ti stai scaldando tanto?》Gli chiedo urlando anche io.
《Perché? Cazzo! Non li conosci i ragazzi?》
《Ti ho detto che non. Gli. Interesso!》Gli dico chiara scandendo le parole, ma so che ha ragione, non li conosco per niente, basta guardare lui e Michael, non conosco nessuno dei due, non posso fidarmi di nessuno dei due.
《Ci vediamo domani?》Mi chiede cambiando discorso.
《Se scopri dove sono!》Gli dico amara, anche se dentro di me è un enorme NO.
《Io mi fido di te, è di lui che non mi fido!》Sputa fuori, certo come no!
《Beh dovrai fidarti di me, non mi piace, non è il mio tipo, ed io non sono il suo, perciò non preoccuparti, e poi sembra il tipo che sta tutto il giorno fuori, sicuramente ci incontreremo soltanto durante i pasti!》Gli dico un po' perché lo penso davvero, ed un po' perché voglio che la smetta di mentirmi e chiudere la chiamata.
《Ok, ok, ci vediamo domani!》Mi dice e riattacca, guardo il cellulare sbalordita e mi scappa una risatina isterica, "assurdo!" Penso, mentre rientro dentro, è lui quello arrabbiato? Io sono stata e continuo ad essere usata e lui si arrabbia? Non sono più neanche sicura che quello che mi ha detto su mio padre sia la verità, domani chiamerò Michael, forse lui saprà spiegarmi qualcosa.
Sono nervosa ed agitata, ho bisogno di qualcosa da fare, mi guardo intorno e noto delle buste, sono piene di miei libri, foto, peluche, poster, CD, disegni e tutto ciò che c'era nella mia stanza, domani, dopo aver pitturato, metterò tutto a posto. Osservo per un pó la stanza andando in esplorazione, la prima porta che apro è quella del bagno, l'altra della cabina armadio e... questa deve essere della biblioteca. La apro e mi investe l'odore dei libri, entro trionfante, la luce è già accesa, forse c'è qualcuno, piano mi aggiro per gli scaffali leggendo i titoli.
《Pensavo fossi stanca!》Sussulto, dallo spavento e mi affaccio dalla ringhiera, l'uomo che dovrebbe prendere il posto di mio padre ma del quale non so neanche il nome, è seduto su una poltrona e mi guarda con un sorriso.《Scusa ti ho spaventata!》
《N-No è che, stavo cercando qualcosa da leggere!》Dico ancora imbarazzata.
《Sono felice che tu mi abbia abbracciato, non sentirti così a disagio, so che sono solo il sostituto di tuo padre, ma mi fa piacere che tu mi trovi almeno un po' simpatico, tanto da abbracciarmi, perciò non sentirti in imbarazzo!》Sento il mio viso in fiamme, sorrido incerta e gli pongo la domanda tanto imbarazzante.
《Scusa è che, io non so... ecco... si insomma, il tuo nome!》Chiudo gli occhi e sento una risata.
《Scusa, ero così concentrato ad osservare la tua reazione alla vista di questa stanza, che non mi sono neanche presentato, io sono Christian, e tu?》
《I-Io sono Terry!》Gli dico arrossendo.
《È un diminutivo?》Gli sorrido, nessuno me l'ha mai chiesto.
《No, è il mio vero nome, mia nonna paterna si chiamava Teresa, era italiana, ma a mia madre non piaceva, voleva un nome più americano, credo, alla fine hanno trovato una via di mezzo!》
《Come ti trovi nella tua stanza?》Mi chiede gentile e senza mai smettere di sorridere.
《Benissimo! È davvero magnifica, ho pensato di dipingerla ma non so dove trovare la pittura e l'attrezzatura!》Dico con un sorriso.
《Domati ti farò accompagnare a prendere tutto il necessario, ma purtroppo dovrai fare da sola, non credo che mio figlio ti aiuterà ed io sono occupato!》
《Non preoccuparti! Anzi, è meglio così, sto ancora cercando di capire come la voglio precisamente!》Affermo sorridendo.

È tutto una bugiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora