27: Lui è tuo padre

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Finito il test esco dalla classe sorridendo, sono fiera di ciò che ho fatto, spero con tutto il cuore che sia andato bene, esco in cortile e mi guardo intorno, comincio a ripensare a ciò che ha detto Leila al parco, mi ha preso in giro come tutti, mi chiedo perché fosse mia amica se per lei valevo così poco, forse voleva solo deridermi alle spalle, ma perché farlo per tutti questi anni? Perché mi circondo sempre di persone che fingono soltanto di essere gentili con me? Troverò mai qualcuno che mi voglia bene per quella che sono?
Ripenso a mio padre ed al fatto che sarebbe fiero di me, vorrei solo che fosse qui, nonostante sia colpa mia, voglio continuare per lui, devo farlo, ne sarebbe stato felice ed io non posso deluderlo, forse dovrei incontrare il mio vero padre, dovrei parlargli conoscerlo, spero solo di non star tradendo il padre che mi ha cresciuto fino ad ora, grazie al quale sono quella che sono.
Vedo Michael uscire poco dopo sorridente e venirmi incontro.
《Allora com'è andato?》
《Spero bene! A te?》
《Bene! Non veso l'ora di andaene da qui!》Lo guardo confusa.
《Perché?》
《Per ora è solo un idea ma penso che ci trasferiremo di nuovo!》Dice con un sorriso, che esprime solo emozioni tristi. 《Oh, mi mancherai, anche se non ci saremmo visti ancora per molto!》Gli dico fissando l'orizzonte.
《Perché?》Stavolta è lui quello sorpreso. 《Ho ottenuto una borsa di studio per un college ed un coso di fotografia entrambi a New York! Finalmente potrò vederla di persona!》Dico raggiante.《E per questo ho pensato di incontrare nostro padre!》Gli dico guardandolo con un sorriso, so che questa notizia lo rende felice, non sono sicura di sentirmi pronta, dovrei aspettare ancora un paio' di mesi, ma la lettera mi ha fatto cambiare idea, se mio padre lo riteneva un uomo fantastico voglio conoscerlo.
《Ne sarà felice! Che ne dici di oggi pomeriggio? Ti vengo a prendere al parchetto e poi ci incontriamo ad un bar non molto lontano!》Sprizza entusiasmo da tutti i pori mentre gli occhi gli brillano, annuisco con un gran sorriso dettato più dalla sua allegria che da una reale radicata in me.
Vedo in lontananza la moto di Luke, così lo saluto dicendogli che gli scriverò e mi avvio verso di lui, quando sono ormai lì, sento degli strani rumori, mi affaccio leggermente e lo trovo attaccato ad una ragazza, non riesco a vederla in viso, riesco solo a scorgere i suoi lunghi capelli biondi, mi ritraggo quasi scottata, non so perché questa scena mi intristisca tanto, so com'è fatto e cosa gli piace, allora perché sono così delusa?
Forse perché pensavo fosse venuto a prendermi, faccio un piccolo sospiro e vado a sedermi all'ombra di un albero, come torno a casa ora? Poi mi viene in mente un idea, visto che comunque devo andare a trovare mio padre, perché non farlo ora? Corro di nuovo verso Michael che sta per partire con il suo motorino. 《Senti, mi sono dimenticata che l'autista oggi ha il giorno libero e non ho nessuno che può venirmi a prendere, che ne dici se vengo ora a casa tua?》Gli chiedo un po' titubante, spero solo di non star facendo un enorme sciocchezza.
《Certo! Ma nostro padre non ci sarà fino ad oggi pomeriggio》
《Non c'è problema, se per te non è un disturbo! Magari per farmi perdonare posso cucinarti qualcosa!》Gli dico con un sorriso.
《Ottimo allora!》Mi dice sorridendo anche lui, mi passa un casco ed io salgo dietro di lui, quando usciamo dal cancello, incrocio per qualche secondo lo sguardo di Luke, stranamente mi sembra arrabbiato e sorpreso, perché dovrebbe esserlo?
Lui è ancora abbracciato a quella troietta! Penso acida.
"Qui qualcuna è gelosa!" Mi canzona la mia vocina, come posso essere gelosa di un ragazzo che neanche conosco? E che, tra l'altro, so perfettamente com'è? Dopo neanche venti minuti siamo arrivati davanti ad un palazzo, saliamo le scale fino al secondo piano, fermandoci davanti ad una porta rossa, numero 12.
Quando entro, rimango stupita, è ordinata e pulita, ci sono mobili in legno, sembrano antichi, ma non d'epoca, non ha niente a che fare né con la mia vecchia casa, con mobili moderni, né con l'attuale, così sfarzosa, ma più di tutte mi dà la sensazione di "casa", un luogo accogliente in cui sentirsi protetti.
《Vieni ti mostro un po' la casa, prima che tu inizi a cucinare!》Mi dice con uno schiamazzo.
《Non te ne sei dimenticato?》
《Credevi che mi sarebbe sfuggito di mente?》
《Ci speravo!》Dico facendo spallucce e seguendolo.
L'appartamento non è molto grande, ma comunque abbastanza per due persone, c'è un solo bagno, la cucina, un piccolo salotto e due camere da letto spaziose.
Appena finito il giro, entro in cucina ed apro il frigorifero, non è molto rifornito, ma c'è abbastanza per preparare qualcosa di buono.
《Che ne dici, se, per farti perdonare meglio, non prepari anche un dolce?》Mi chiede facendomi gli occhi dolci, scuoto la testa e sorriso.
《E va bene, ma credo che dovrai andare a fare la spesa!》Annuisce subito ed io gli preparo un elenco con tutto ciò che mi serve.
Mentre lui va a fare la spesa io comincio a preparare il pranzo, mi piace cucinare, spesso ero io a farlo la sera dal momento che mia madre lo odiava, veramente odiava tutto ciò che si dovesse fare in casa, mi chiedo perché abbai deciso di sposare mio padre, se non voleva avere davvero una famiglia, fortuna che adesso ha trovato un ricco uomo da infinocchiare e far si che realizzi tutti i suoi desideri, ed in più così potrò evitare di pensare a quel deficiente, scuoto la testa frustrata e comincio a preparare il pranzo.

Quando abbiamo finito, lavo i piatti e li metto a posto, poi comincio a preparare la torta al cioccolato che mi ha chiesto, sorrido al ricordi di quanto sembrasse un bambino di cinque anni.
Mentre sto spalmando la glassa, cercando di farlo nel miglior modo possibile, la porta del salone si spalanca ed una voce famigliare chiama Michael, mi immobilizzo ansiosa, tutte le incertezze ed i dubbi mi assalgono, finisco velocemente il mio lavoro e la metto in frigo, sono tutta un fremito, sento lo stomaco contorcersi ed il cuore impazzito, spero solo di non deludere anche lui.
《Papà, c'è qui una persona che vuole vederti!》Sento dire Michael.
Mi avvicino lentamente alla porta ma non entro nel salone, rimanendo per un po' nascosta, mio padre è di spalle così non riesco a scorgere il suo viso, eppure so di aver già sentito quella voce.
《Ah si? E chi sarebbe?》Sento che è sorpreso e confuso.
《La vado a chiamare, è in cucina, pensa che mi ha preparato il pranzo e mi ha promesso di farmi una torta!》Dice felice come il bambino che è, entrambi vedendo la sua espressione scoppiamo a ridere, ma io mi tappo quasi subito la bocca, vedo Michael guardare verso di me, game over, mi hanno scoperto.
Faccio un sospiro e mi dirigo verso di loro, vedo l'uomo seguire lo sguardo del figlio, quando si gira però mi blocco all'istante, no, non è possibile, come può essere lui mio padre? Lo guardo sconcertata, non riesco a capacitarmi che sia lui, come ho fatto a non accorgermene? Mi guarda di rimando, anche lui deve essere sorpreso, ma pian piano vedo i suoi occhi inumidirsi, lui sapeva che ero sua figlia, eppure ha rispettato i miei tempi non dicendomi niente, sento gli occhi pizzicare, non riesco a credere che mi sia stato vicino anche a distanza, anche se non sapevo chi era, ora capisco perché fosse così gentile con me e cercasse di consolarmi, una lacrima sfugge dagli argini dei miei occhi e mi riga la guancia.
Mi riscuoto e corro verso di lui abbracciandolo, se penso a ciò che gli ho detto, a quello che lui ha detto a me, lui mi stringe così forte che quasi mi manca il respiro, ma non mi importa, non riesco quasi a credere che ho incontrato il mio vero padre, che lui è qui, e non riesco a credere che lui... è lui!
Ma sento le mie insicurezze ed i miei dubbi piombarmi tutti addosso, dopo quello che gli ho detto, vorrà ancora avere qualcosa a che fare con me? Cosa ne penserebbe mio padre? So che lui ne sarebbe felice, ma c'è ancora quella minuscola parte di me che dice che lo sto tradendo che l'ho dimenticato troppo presto, ma io non l'ho dimenticato, non lo dimenticherò mai. All'improvviso un pensiero mi colpisce, mi sto davvero dimenticando di lui: il funerale inizierà tra meno di un ora! Mi stacco immediatamente da lui allarmata ed agitata.
《Che ore sono?》Chiedo allarmata, entrambi mi guardano confusi e sconcertati.《Alle sei c'è il funerale di mio padre!》Dico mentre le lacrime continuano a scorrermi lungo il viso.《Voglio dirgli addio!》Dico con voce flebile, mi pento quasi subito di quello che ho detto, non vorrei ferire i sentimenti di mio padre, ma quando lo guardo sembra comprendere il mio stato d'animo.
《Non preoccuparti, sono le cinque, hai un'ora per prepararti!》Mi dice Michael un po' confuso.
《Ok, mi dispiace dovermene andare subito, voglio davvero parlare con te e conoscere qualcosa su te e mia madre, ma so che puoi capire come mi sento, lui è stato con me per quasi diciannove anni, ed io gli volevo davvero bene!》Dico rivolgendomi a mio padre, lui mi fa un sorriso gentile e pieno di comprensione, è davvero fantastico, proprio come lo descriveva lui.
《Lo capisco perfettamente, anzi rimarrei stupito se non fosse così, domani non lavorerò, ci potremmo incontrare al bar dell'ultima volta ti va?》Mi chiede gentile ed io annuisco felice correndo ad abbracciarlo di nuovo, sento che è felice ed anch'io lo sono, nonostante tutto, e so che anche mio padre lo sarebbe.

È tutto una bugiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora