14:Tu non sei mia madre

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Quando arriviamo a casa, il cellulare non ha smesso un attimo di vibrarmi in tasca, non ho controllato chi fosse e non mi interessa saperlo, ora come ora, voglio solo sdraiarmi sul letto e dimenticarmi di tutto, almeno per un po'.
Apro la porta e mi precipito verso la mia stanza, ma quando sono quasi sulla porta sento mio padre e mia madre parlare, così torno indietro, voglio sapere che cosa si diranno, mi nascondo vicino alla porta e li osservo.
《Le ho detto che abbiamo deciso di divorziare, si sentiva in colpa perché pensa che sia colpa sua!》Esordisce mio padre guardandola negli occhi.
《Hai fatto bene, lei ha perfettamente ragione a pensare che la colpa sia sua!》Dice lei acida, mentre io sento arrivarmi un pugno dritto allo stomaco che mi mozza il fiato.
《Come puoi dire una cazzata del genere? Non è assolutamente colpa sua, al massimo è colpa tua!》Gli sputa lui acido.
《Colpa mia?》Urla lei quasi sconvolta.《È per colpa sua se ci siamo allontanati!》Dice con una smorfia.
《Eri tu a volere una bambina ricordi?》
《Si ma lei, non era come la volevo io!》Gli dice con una smorfia di disgusto.
《Perché come la volevi? Cosa c'era di sbagliato in lei? Era ed è perfetta!》Mio padre riesce a stento a controllare l'ira.
《Non mi assomigliava per niente, non aveva neanche un briciolo di bellezza, mi ero immaginata una principessa bellissima ed invece era una normalissima bambina senza niente di speciale, e non ha avuto neanche la decenza di migliorare con gli anni, anzi è peggiorata diventando una cicciona, almeno ora ha avuto la decenza di iscriversi in palestra, adesso mi vergogno un po' di meno se ci vedono insieme, tuttavia è rimasta un brutto anatroccolo dimenticandosi di diventare un cigno!》Dice beffarda, lacrime silenziose mi rigano le guance, so di non essere bella, di non essere niente di speciale e so anche che lei ha sempre pensato che non ero all'altezza di essere sua figlia, non sono bella come lei e non sono aggraziata, ho sempre saputo di metterla in imbarazzo, ma sentirglielo dire apertamente fa ancora più male, sapere che addirittura si vergogna di me è come una coltellata al cuore, ecco perché non mi ha mai portata a fare shopping o al parco quand'ero piccola, si vergognava di me! Cazzo se fa male! Brucia molto di più delle ferite sul braccio, molto di più di qualsiasi insulto mi sia mai stato rivolto a scuola.
《Sei una donna insensibile e senza cuore! Come fai a vergognarti di un angelo come lei? Basta, esci subito fuori da questa casa! Vai dal tuo amante e rimanici!》Gli urla contro mio padre fuori di sé dalla rabbia. 《Con molto piacere, lui è l'uomo giusto per me! Non tu, che non sei mai riuscito a farmi felice!》Gli dice con così tanto odio e diaprezzo da farmi rimanere sconvolta.
《Io invece sono felice di averti incontrata perché senza di te non avrei mai avuto il mio angelo!》Gli dice lui con un sorriso, mi si stringe il cuore per la felicità, lui mi vuole bene!
《Vado a salutarla》Dice "mia madre" mentre si dirige verso la porta, mi alzo in fretta e corro nella mia stanza, ma chiudo la porta a chiave. Poco dopo sento bussare. 《Tesoro apri!》Mi dice dolce.
《Non voglio vederti vattene!》Gli urlo.《Non voglio farti vergognare di me!》
《Hai frainteso, non intendevo dire che mi vergogno di te! Dai forza esci, dobbiamo andare!》Dice dura, con il tono che usa sempre quando mi ordina di fare qualcosa, quel tono che mi ha perseguitato quando ero bambina, l'unico tono che abbia mai usato con me!
《Dobbiamo? Io con te non vengo da nessuna parte! Vaffanculo!》Le urlo arrabbiata e sconvolta.
《Non osare parlare così a tua madre!》Urla anche lei.
《Tu non sei mia madre, non lo sei mai stata! Non mi hai mai voluta bene, mi hai sempre trattato come se fossi spazzatura! Io ti odio!》Le urlo in faccia dopo aver aperto la porta. Mi fissa per qualche istante sbalordita, poi il suo viso si fa scuro, pieno di rabbia.
《Ragazzina impertinente, non ti permetto di parlarmi in questo modo!》Urla tirandomi un schiaffo, tanto forte da farmi barcollare, mio padre mi si avvicina all'istante.
《Adesso è meglio che tu vada!》Gli dice calmo ma con uno sguardo di ghiaccio.
《Le chiavi di casa?》
《Te le lascio con molto piacere!》Dice lasciando cadere della chiavi per terra prese dalla sua borsa.
《Ma domani mattina verrò a prendere tutte le mie cosa con il mio compagno!》Dice con un sorriso crudele, poi esce dalla stanza e sbatte la porta di casa.
《Stai bene?》Mi chiede mio padre abbracciandomi e gliene sono immensamente grata, mi sento così piccola ed indifesa, vorrei sparire.
《S-Si e tu?》Gli chiedo guardandolo negli occhi e leggendo il suo dolore.
《Non mi ero mai accorto di quanto in realtà fossa cinica e senza cuore! Io non mi vergogno di te! Penso che tu sia bellissima e meravigliosa!》Sorrido e gli do un bacio sulla guancia, gli voglio un mondo di bene, non voglio avere un altro padre, solo lui!
《Se mi capitasse l'occasione di conoscere il mio vero padre io rifiuterei all'istante, perché l'ho già conosciuto!》 Gli dico in un sussurro.《Sei tu!》Mi sorride felice e mi abbraccia più forte. Non appena se ne va, sento tutta la tensione di prima, la voce di mia madre continua a vorticarmi in testa, sono troppo grassa, troppo imbarazzante, troppo brutta... sento qualcosa che comincia a risalire dallo stomaco, corro in bagno e vomito tutto quello che avevo nello stomaco, adesso mi sento meglio, posso essere più magra così, posso essere quella di cui mia madre non dovrà mai vergognarsi, di cui nessuno si vergogna. Appena torno nella stanza sento il cellulare squillare, non posso continuare ad evitarlo per sempre, faccio un respiro profondo e rispondo.
《Pronto?》Chiedo senza guardare chi è il mittente, sapendo che è Ashton.
《Hey come stai?》Mi chiede una voce femminile, guardo il display ma non c'è nessun nome.
《Scusa?》Chiedo, sperando che mi dica chi è, ho un po' di difficoltà a capire la voce delle persone tramite il cellulare. "Ma anche di persona direi!" Interviene la mia vocina.
《Già dimenticavo il tuo problema a riconoscere le persone al telefono, sono io Leila!》Il mio cuore si ferma per un secondo, cosa vuole?
《C-Ciao!》Dico in un balbettio, sono completamente shockata, non mi ha più parlata o scritta dopo quel giorno cosa vuole ora? L'ho lasciata in pace come mi aveva chiesto.
《Non mi dici niente?》Chiede ridendo, mi sta prendendo in giro?
《Che cosa vuoi da me?》Le chiedo dura, per me la sua amicizia era importante, mi ha chiesto di lasciarla stare ed io ho fatto così, ora cosa vuole?
《Perché mi parli così?》Sembra offesa, ok, o è pazza o sta avendo vuoti di memoria. 《Ma se mi hai detto che non volevi avere più niente a che fare con me e che sono solo una bambina!》Dico con la voce un po' rotta.
《Mi dispiace, lo so quello che ti ho detto, non volevo, sono successe delle cose ed io... non riuscivo ad assimilare tutto... è successo tutto così in fretta... io... io... mi manca da impazzire la mia migliore amica!》Dice tra i singhiozzi che le spezzano la voce. Non riesco a rimanere arrabbiata con qualcuno che piange, tantomeno con lei, soprattutto se la sento così sincera.《Anche tu mi sei mancata tanto! Ora prendi un bel respiro e dimmi cosa ti sta succedendo!》Dico con un groppo alla gola.
La sento prendere un lungo respiro come le ho consigliato e poi buttare fuori una frase che non mi sarei mai aspettata di sentire.
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Altro mini capitolo ma volevo farlo finire con una frase a effetto! Spero che la storia vi stia piacendo e non vi stia annoiando troppo!
Cosa pensate che le dirà? Perché si è allontanata da lei?

È tutto una bugiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora