Louis aveva ancora la testa leggera e il cervello avvolto nella melassa quando varcò la soglia della cucina, canticchiando sottovoce una canzoncina pop che aveva ascoltato in radio quella mattina.
Liam era seduto su uno degli sgabelli della penisola, le borse della spesa ancora appoggiate sul ripiano di marmo, e fissava lo schermo del suo cellulare con un cipiglio strano.
Louis ci mise un po' a rendersi conto che qualcosa in Liam non andava e diede la colpa all'immagine di Niall che continuava a rimbalzare nella sua mente.
"Hey Lee, tutto ok?" Louis inarcò un sopracciglio e si avvicinò cauto all'amico che non dava segno di averlo sentito.
Probabilmente era un messaggio di Sophia quello che Liam stava leggendo, infondo avevano litigato qual pomeriggio ma non era la prima volta che i due bisticciavano tra loro, eppure quel silenzio ostinato e quella mascella rigida e contratta facevano pensare a Louis che potesse esserci dell'altro.
Quando poggiò delicatamente una mano sulla spalla dell'amico, stringendo piano la presa con fare amichevole, Liam scattò come una molla sotto il suo tocco e lasciò andare il telefono che finì contro il piano di marmo sottostante.
"Liam, va tutto bene?" Ora Louis sentiva quella caratteristica stretta allo stomaco che lo coglieva quando i silenzi di Liam si facevano troppo silenziosi e tesi.
Liam era un ragazzo riflessivo ma anche i suoi silenzi avevano, a modo loro, un rumore ben preciso per le orecchie di Louis che aveva imparato a cogliere la differenza tra i suoi silenzi pensierosi e quelli che invece nascondevano mille parole non dette.
E i silenzi di Liam parevano urlare da quando Zayn se ne era andato.
"Ah, Lou, no, cioè si!" quegli occhi scuri e tristi, quel balbettio e quelle labbra arrossate dai morsi erano già di per sé un campanello d'allarme.
"Lee, che succede?"
Le labbra di Louis si tirarono in una linea dritta e rigida e gli occhi si assottigliarono, scrutando inquisitori quelli scuri e caldi di Liam che distolse lo sguardo quasi immediatamente.
Rimasero in silenzio per qualche secondo, Louis attese che Liam si decidesse a parlare e il bel Payne sapeva che non c'era nessun modo di sfuggire a quegli occhi.
Infondo Louis era il suo migliore amico e Liam era sfortunatamente consapevole di non potergli mentire, nella maniera più assoluta.
"Sei un pessimo bugiardo quindi ti conviene dirmi direttamente cosa c'è che non-"
"Ho...ho provato a chiamare Zayn." buttò fuori Liam senza permettere a Louis di finire la fare.
Louis annuì in silenzio, guardando Liam che si torturava le mani come se gli stesse confessando di aver rubato le offerte in chiesa.
"Liam, non è un problema, Zay è come un fratello e-" provò, ma venne interrotto ancora.
"In realtà è un paio di giorni che provo a rintracciarlo ma non ha mai risposto ai messaggi che gli ho mandato e ha ignorato tutte le mie chiamate." confessò e a Louis venne naturale irrigidire la mascella e raddrizzare la postura, in ascolto. "Mi ha completamente ignorato..."
Chi si credeva di essere quello stronzo di Malik per trattare Liam in quel modo? Passi per lui ma Liam non aveva fatto nulla per meritarsi un simile trattamento.
Il più piccolo sospirò rumorosamente, si passò una mano tra i capelli per tirarli indietro e riafferrò esitante il cellulare per poi passarlo a Louis che lo afferrò trattenendo il fiato e la rabbia.
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I would do anything for your blue eyes - Nouis
FanfictionZayn se ne è andato e i ragazzi, che lo consideravano un fratello, ora devono fare i conti con un vuoto nel cuore che difficilmente riusciranno a colmare. Louis cerca soltanto di essere di supporto agli amici, confortandoli come meglio può, cercando...