Capitolo 12

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Svegliarsi insieme al mattino, con le lenzuola calde ad avvolgere i loro corpi e il braccio di Niall intorno alla vita di Louis, divenne una consuetudine.

Durante quelle brevi pause i ragazzi erano soliti vedersi di rado, preferendo passare il loro tempo con le rispettive famiglie, eppure durante quei giorni Louis in casa propria ci aveva passato davvero poco tempo, preferendo la compagnia di Niall.

Si svegliavano al mattino, facevano colazione insieme e ogni tanto aspettavano che Liam suonasse al campanello e portasse loro i cornetti caldi che non aspettavano altro che essere affogati in un buon tea caldo.

Sbrigavano i loro impegni, un'intervista in quello studio o una riunione con i loro managers, e passavano tutto il resto del tempo a loro disposizione tra il divano e i videogiochi di Niall o la sua veranda, lievemente assolata dai raggi primaverili.

Tra Niall e Louis le cose non erano cambiate poi molto, il loro rapporto era sempre basato su prese in giro e risate rumorose, con l'eccezione di qualche bacio, dato tra le lenzuola in piena notte quando il biondino non riusciva proprio a dormire, o al riparo dagli occhi di Liam mentre Louis fingeva di aiutare il più piccolo in cucina.

La tensione era tornata ad adombrare gli occhi tersi di Louis quando Harry era apparso sulla soglia del salotto di Niall, senza che niente e nessuno lo annunciasse, e Niall e Liam avvertirono distintamente l'elettricità addensare l'aria della stanza.

Infondo i concerti sarebbero ricominciati l'indomani e tutti quanti, volenti o nolenti, sapevano che avrebbero fatto meglio a chiarire al più presto quella situazione.

Ne era susseguito un lungo silenzio, smorzato solo dalle domande di Niall, curioso di sapere cosa avesse combinato Harry negli States, e dalle mezze risposte del riccio che sembrava molto più interessato al cipiglio di Louis.

Niall aveva appena chiesto a Harry come fosse il clima a Santa Monica quando con la coda dell'occhio vide Liam afferrare Louis per una spalla, come se volesse trattenerlo dall'avanzare verso di loro, e solo allora il maggiore dei quattro scattò, riversando tutto il suo risentimento su Styles.

Erano volate parole pesanti, più che altro dalla lingua biforcuta di Louis, mentre Harry aveva mantenuto la sua solita faccia tranquilla, come se già si aspettasse tutta quella valanga di cattiverie che il castano sembrava non riuscire più a frenare.

Louis si diede un tono solo quando Niall gli passò una mano sul braccio, chiamando il suo nome in un sussurro supplichevole, reazione che non passò inosservata agli occhi verde foglia di Harry che trattenne malamente una risatina.

"Lo trovi divertente?" ringhiò Louis e Harry scosse la testa, scostandosi all'indietro i capelli lunghi.

"Cosa avrei dovuto dire Louis, che ero d'accordo con te e che avrei volentieri preso a calci Zayn per tutta Bradford?" gli fece notare con un gesto ovvio delle mani.

"Avresti potuto semplicemente startene zitto Harry!" aveva risposto Louis risentito.

Gli occhi di Niall erano subito scattati sulla figura di Harry che si irrigidì e "Da che pulpito..." ed il biondino serrò una mano intorno al gomito di Louis sentendolo fremere dalla rabbia.

"Ok, ok, ora basta!" tuonò Liam, notando come la situazione stesse degenerando "Vediamo di chiarire questa situazione una volta per tutte, ok?"

"Si, domani ricominciano i concerti e dobbiamo far vedere che va tutto bene, che siamo uniti come sempre." rincarò la dose Niall, annuendo insieme a Liam.

Harry sospirò senza smettere di fissare gli occhi di ghiaccio di Louis, le pupille dilatate e quel cipiglio furioso che leggeva nella linea severa delle labbra, poi abbassò il capo e si passò una mano dietro alla nuca, masticandosi l'angolo della bocca.

I would do anything for your blue eyes - NouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora