Capitolo 4

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Che non sarebbe stato facile questo Niall lo aveva già preventivato, quando Zayn aveva preso la sua decisione, ma di certo non si aspettava che sarebbe stato così difficile.

Gli era stato richiesto dal managment di apparire il solito, confusionario irlandese, che tanto piaceva alle ragazze e di cantare le parti di Zayn durante i pochi concerti che mancavano alla pausa primaverile.

Di ridere con Liam, di suonare veramente la sua chitarra mentre Harry si esibiva al meglio nell'AirGuitar e di stare agli scherzi che Louis gli faceva sul palco.

Ma durante il primo concerto senza Zayn, Liam aveva riso fin troppo forzatamente, Harry ci aveva provato ad essere il solito Harry, ma la sua maschera non reggeva affatto bene, e Louis era stato sfuggevole, rancoroso e a tratti caustico.

Niall, nonostante la buona volontà, non riusciva proprio ad essere il solito irlandese spensierato, forse nemmeno ci aveva provato davvero.

E, a dirla tutta, la scusa che il loro staff si era inventato per giustificare l'assenza di Zayn aveva incantato nessuno.

La stampa si era subito resa conto che la storia dei problemi famigliari non era altro che uno specchio per le allodole e ai fan non era passato inosservato il comportamento dei restanti componenti del gruppo, quindi non avevano potuto nascondere a lungo l'abbandono di Malik.

Il 25 Marzo duemilaquindici fu il giorno più difficile da quando la band era stata formata, a detta di Niall almeno, e fu anche la data che decretò che Zayn Malik non era più un componente degli One Direction, ufficialmente.

Ne era susseguito un periodo confuso e caotico, fatto dei flash dei paparazzi e di continue domande a cui i ragazzi cercavano di rispondere al meglio delle loro capacità.

"Lo stress di questa vita è davvero troppo." ripetevano con un sorriso triste, "Noi gli vogliamo bene, è nostro fratello, e gli auguriamo il meglio." continuavano, ma i media insistevano.

Avevano finito i concerti e se ne erano tornati a casa per qualche giorno, cercando di prendersi un po' di tempo per loro, per distendere i nervi e rilassarsi, per tornare più carichi di prima e dedicarsi al nuovo album, ma l'assenza di Zayn, sommata alle continue insinuazioni di un eventuale scioglimento, non aiutavano di certo l'umore di nessuno di loro.

Liam aveva cominciato ad ammazzarsi di palestra, diceva che lo aiutava a scaricare i nervi, mentre Louis era semplicemente velenoso come una vipera.

Harry, invece, aveva detto di aver bisogno di aria nuova e, con la scusa di prendere contatti all'estero, aveva rifatto la valigia e aveva preso un volo per Los Angeles, facendosi sentire solo lo stretto necessario, senza mai dare un'ubicazione precisa del posto dove si trovava.

Niall si era buttato sulla musica, suonava e componeva in continuazione ma, nonostante il guazzabuglio di idee che gli frullavano nella testa bionda, sembrava che nulla di buono potesse uscire, proprio come la sera della partenza di Zayn, e questo non faceva che peggiorare il suo umore.

Il biondino era tornato in Irlanda per qualche giorno, giusto il tempo per stare un po' con la sua famiglia, poi era ritornato alla sua casa di Londra, chiudendosi dentro quelle quattro mura che lo proteggevano dal caos che regnava fuori.

Louis, arrivando a casa del biondo, aveva trovato il padrone di casa seduto in un angolo del salotto, in mezzo a una moltitudine di fogli scarabocchiati, con la chitarra che giaceva abbandonata al fianco, abbandonata.

Il maggiore si era avvicinato silenziosamente, studiando la postura di Niall con l'intento di capire cosa non andasse nell'amico che, con testa appoggiata al muro chiaro e gli occhi chiusi, adombrati da un cipiglio incazzato, pareva non essersi accorto della sua presenza.

I would do anything for your blue eyes - NouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora