32 - TEMPO DI SCELTE

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Erano trascorse due settimane da quando Alex si era rifugiata a casa dei suoi genitori per decidere sui ragazzi.
Durante questo periodo si era incontrata spesso con Josh, ma il loro rapporto non si era evoluto come lui sperava.
Certo la loro amicizia si era rafforzata moltissimo, ma per il resto, lui ed Alex, avevano compreso che non ci fosse possibilità.

Avevano pertanto deciso di lasciar perdere per non rovinare la loro grande amicizia.
Josh si era arreso ed aveva deciso di accontentarsi dell'affetto fraterno di Alex, nonostante i suoi sentimenti per lei fossero più profondi.

Alex aveva deciso di tornare a casa con Michael, Calum, Ashton e Luke.
Sentiva la loro mancanza e si era resa conto che era inutile stare lontana.
La decisione poteva tranquillamente prenderla stando con loro, anche perché, durante tutto il periodo, aveva comunque continuato a vedersi con loro e con Louis, Zayn, Harry, Liam e Niall. Per non parlare di Max che, in quanto suo bodyguard, vedeva ogni giorno.

Adesso, però, la decisione che le premeva di più era come trascorrere la vigilia ed il giorno di Natale.

Da una parte c'erano i suoi genitori che, come da tradizione, si sarebbero recati a Doncaster da Johannah per festeggiare il compleanno di Louis tutti assieme - anche i genitori degli altri ragazzi sarebbero stati lì - dove, alla mezzanotte, avrebbero scartato insieme i regali di Natale per poi andare a dormire in una delle camere della casa padronale o delle due depandance della proprietà dei Deakin. Il giorno dopo si sarebbero nuovamente seduti tutti insieme intorno alla grande tavolata, per consumare il pranzo che tutte le mamme avrebbero cucinato insieme ridendo e scherzando come ad ogni loro ritrovo.

Dall'altra c'erano Cal, Mike, Luke e Ash e le loro famiglie che, in vista proprio delle festività, li stavano raggiungendo a Londra.
I ragazzi ci tenevano davvero molto a far conoscere Alex ai propri genitori e fratelli, e lei non voleva deluderli assolutamente.

***

Erano ormai al venti di dicembre, i genitori dei ragazzi sarebbero giunti all'aeroporto di Londra nel pomeriggio ed Alex non aveva ancora preso una decisione.


Pov. Alex

Oggi, in casa, c'è un gran fermento.
I parenti dei ragazzi stanno per arrivare ed ognuno di noi si sta impegnando affinché tutto sia perfetto. Ognuno ha un compito ben preciso da assolvere.
Io, come ormai di consueto, devo occuparmi della cena ed Abby, teoricamente, dovrebbe aiutarmi.

"Alex, ma ci pensi, stasera conoscerò quelli che, molto probabilmente, diventeranno i miei suoceri. E poi anche Mali, sua sorella; oddio, e se non dovessi piacergli? E se non gli apparissi adatta a loro figlio? E se ..." Abby inizia a sclerare, come suo solito, intralciandomi nella preparazione dei cibi

"Basta Abby, non succederà niente. Vedrai, ti adoreranno; e poi sono sicura che Calum non si farebbe influenzare da loro anche se così non fosse. È quasi un anno che state assieme e, lasciatelo dire, quel ragazzo ti muore dietro. Ma non lo vedi che ti asseconda in tutto ciò che vuoi? Sono convinta che, se tu glielo chiedessi, sarebbe disposto anche a lasciare la band pur di renderti felice" la interrompo cercando di calmarla

"Io, se devo essere sincera, temo molto di più Liz. Quella donna ha un carisma talmente forte da manovrare, non solo suo figlio, ma l'intera band, pur restando a Sidney, e di conseguenza molto lontana da loro, per quasi tutto il tempo. A me incute davvero timore" ammetto

"Liz? Credevo temessi più Karen. Non è lei la madre di Michael?" domanda in risposta

"E perché dovrei temere la madre di Mike, apparentemente è una donna talmente tanto dolce; quasi quanto suo figlio" rispondo perplessa

"Ma è ovvio; è la mamma di Michael, nonché tua futura suocera" ribatte subito facendomi sgranare gli occhi

"COSA? Ma cosa diavolo dici Abby, io non ho future suocere. Io non ho nessun fidanzato, come faccio ad avere una suocera" rispondo stupita

"Si, al momento, ma io so già chi sceglierai tra i ragazzi. Dai Alex, si vede da lontano che hai un debole per Michael; è inutile che continui a rimuginarci sopra. Lasciati andare per una volta e segui il tuo istinto" insiste

"Io, veramente, non ne sono così sicura. Standoci assieme non è sempre così dolce, anzi. Molte volte è bizzoso, e poi è talmente tanto geloso da sembrare quasi ossessivo. Non lo so Abby, non so proprio se è lui la persona giusta" le rispondo per poi interrompermi.

Il mio telefono sta squillando.
Appena lo prendo in mano, faccio subito scorrere il dito sullo schermo, visto il chiamante, e mi porto l'apparecchio all'orecchio

"Jay, buongiorno. Tutto a posto? A cosa devo la tua chiamata?" chiedo curiosa; è raro che lei mi chiami, solitamente cerca Kim.

"Ciao cara" inizia dolcemente

"Ti chiamavo per la conferma della vigilia. Kim mi ha detto che non sai ancora se sarai dei nostri o meno" domanda

"Beh, si Johannah, le famiglie dei ragazzi stanno arrivando qui per festeggiare il Natale ed io, sai, non mi sembrava molto cortese sparire per due giorni; magari potrebbero restarci male" cerco di farle capire la mia posizione

"Ma scusa, la tua famiglia è qui, ed è normale che tu festeggi con loro; non capisco dove sia il problema" ribatte

"È vero, ma loro sono venuti a Londra anche per conoscermi, oltre che per le feste, altrimenti potevano andare i ragazzi a Sidney" le spiego

"Allora invitali tutti qui, dov'è il problema?" risponde subito

"Jay, sono un battaglione. Vabbè che la tua casa è enorme, ma saremmo davvero troppi, e poi non credo che loro accetterebbero; d'altronde neanche vi conoscete" obbietto

"Senti Alex, qui sai bene che non ci sono problemi di posto. E poi tu non puoi mancare. Fossi in loro non potrei mai chiederti di festeggiare il Natale lontana dalla tua famiglia solo per conoscerti. D'altronde staranno lì per diversi giorni o sbaglio?" chiede

"Si, arrivano oggi pomeriggio e ripartono, se non ricordo male, il quattro di gennaio" rispondo

"Bene. Vedi? Se vogliono conoscerti possono farlo tranquillamente in un altro momento. Non hanno bisogno di farlo proprio per la vigilia ed il giorno di Natale. Perciò tu sei dei nostri e non accetto un no come risposta. Se loro accettano l'invito, ne sarò ben felice e digli tranquillamente che, come con tutti gli altri, casa mia è anche casa loro, ma tu non puoi assolutamente mancare!" impone con tono autoritario.

Come al solito, con lei, non riesco a prevalere

"Ok Jay, sarò dei vostri. Più tardi chiamo i ragazzi per organizzare il viaggio tutti assieme. Per gli altri ti faccio sapere, d'accordo?" le dico

"Si, perfetto. Magari cerca di farmi sapere entro giovedì sera, così venerdì riesco ad acquistare quello che mi serve senza ridurmi all'ultimo momento" continua

"Certo Johannah, ti faccio sapere al più presto. Gliene parlerò stasera e ti chiamo quanto prima" rispondo

"Perfetto. Allora ci sentiamo nei prossimi giorni e sabato ci vediamo qui. Ciao piccola mia" saluta come al solito, parlandomi come se fossi una delle sue figlie e riagganciando immediatamente, impedendomi di ricambiare il saluto.

"Allora il Natale lo passi a Doncaster, eh?" chiede Abby non appena ripongo il telefono in tasca

"Si" affermo

"Johannah non ha perso il suo carisma" mi sfotte

"Io non so come oppormi a quella donna. È davvero un tesoro, ma quando dice una cosa, nessuno riesce a farle cambiare idea; è davvero irremovibile. Ti ricordi quando prima ti dicevo di Liz? Ecco, Jay e lei potrebbero essere sorelle gemelle" ammetto sconfitta

"Dai, non sarà così male. E poi non ha tutti i torti; se anche i parenti dei ragazzi non volessero unirsi a voi, avete diversi altri giorni per conoscervi; anche se, ripensandoci, spero accettino il suo invito. Io. Qui. Da sola. Con tutti loro. Oh mio Dio, potrei morire" riprende a fare la melodrammatica

"Abby, tranquilla, Cal non ti lascerebbe mai da sola. Vedrai, comunque vada, sarà tutto perfetto" le dico abbracciandola, facendola finalmente calmare e riprendendo i preparativi per la sera.

CAN WE START AGAIN? || 1D ~ 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora