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la luce mi svegliò dato che avevo una tenda trasparente, avrei dovuto dirlo a mio papà ma mi scordo sempre. appena focalizzo tutto quasi mi prendo uno spavento.. sembra che è passato un orso nella mia stanza. veramente ero io in modalità " sfogo ".

mi alzai dal letto ed entrai in bagno, il mio primo obbiettivo è di guardare il mio riflesso allo specchio, me ne penti subito dopo avermi tappato la bocca.

i capelli erano la criniera di un leone, la faccia peggio di un panda ma una cosa positiva che non avevo le occhiaie

non devo più sfogarmi.

menomale che oggi era domenica che sia benedetta. mi feci una doccia che mi rilassò, aprì l armadio e presi un pantaloncino bianco e una maglia che mi arrivava fino alle cosce della new york. e indossai le mie amate nuove stan smith nere.

presi la spazzola e pettinai i miei capelli e li legai in una coda alta. misi il mascara e la matita e feci le sopracciglia. contenta del risultato presi il telefono e andai giù.

vidi mio papà che beveva una tazza di thè fumante e che leggeva un giornale. sorrisi a quella visone e gli circondai le braccia con il collo e gli diedi un bacio sulla guancia e mi staccai.

" buongiorno papà " pronunciai. prendendo un biscotto e morderlo.

"buongiorno bambina mia.. dormito bene " chiese bevendo il thè. ripensai alla mia camera e lui che la vedeva prendendosi un infarto. sicuro. risi sotto i baffi.

" tutto bene grazie " risposi col sorriso stampato in faccia. " hai visto neymar? " mi chiese.

il mio sorriso scompari e lui lo notò " cè qualcosa che non va? " disse.

" no, tutto bene e comunque non lo so dovè " dissi con un accento di acidità. uscì dalla cucina prima che mi domandasse un altra cosa.

Pov abby

fissavo il soffitto..senza un perchè semplicemente lo guardavo. forse stavo pensando, mi rilassavo o ero in pausa. nella mia vita è tutto un movimento, io consiglio gli altri, li ascolto e consolo. ma nessuno lo fa con me, non mi guardano. forse perchè sorrido e nessuno se ne accorge che sto soffrendo. " abby preparati che tra poco dobbiamo andare al matrimonio " urlo mia mamma.

mi alzai dal letto e sospirai. andai in bagno tolsi i miei vestiti e li appoggiai sul comodino accanto entrai dentro la doccia e l apri. in un attimo tutti i pensieri scivolarono sopra la mia pelle. forse mi faccio troppe paranoie. dovrei continuare cosi vivere al buio, continuare sorridere mentre sto cadendo in ginocchio.

sono una ragazza molto semplice, amo ascoltare la musica, vado bene a scuola e aiuto in casa. solo questo, solo abby.

usci dalla doccia e mi guardai davanti alla specchio ormai appanato dal vapore. quella sono io, nascosta dalla mia vita.

entrai in camera con un asciugamano avvolto al mio corpo, apri l armadio presi il vestito comprato con rafaella. lo indossai. presi la piastra e mi feci i boccoli poi applicai il trucco base e per ultimo un rossetto rosso.

mi vidi davanti allo specchio e per una volta della mia vita mi classificai decente. presi un tacco 12 azzurri. mi guardai un altra volta e scesi giù.

cera mia mamma che mi aspettava appena mi vide si apri in un sorriso. " tesoro sei stupenda" sorrisi come sempre. "grazie mamma " l abbracciai.

ho sempre amato mia mamma, ci è sempre stata per me, è una parte fondamenta della mia vita non sarei qui senza di lei

" adesso andiamo tesoro " disse staccandosi. annui.

pov rafaella.

sono rimasta sola in casa e facendo zapping in tv penso a neymar dove si sarà andato. sento la serratura aprirsi. mi alzai di scatto e appari neymar.

il mondo si fermo in quel momento, ci fissavamo senza dirci niente ci parlavamo con gli occhi. all improvviso sono avvolta dalle sue braccia e ricambai.

" mi dispiace cosi tanto, non volevo chiamarti cosi ero geloso di come eri vestita solo al pensare che gli altri ti possano vedere cosi. mi fa incazzare " confessò

il mio cuore perse un battito alle sue parole. è quello che volevo sentire, mi mancava tanto non abbracciarlo averlo vicino e tutte le mie idee nel diventare forte, sono scomparse.

se devo combattere lo voglio fare con me stessa, col mio cuore , con le mie emozioni, con le mie lacrime, con le mie labbre e con gli occhi.

" ti perdono stupido " dissi ridendo con le lacrime a gli occhi, si aggiunse anche lui.

" mi sei mancata " disse guardandomi " non sai quanto " e mi bacio. e mi salvo.

pov abby

eravamo arrivate scesi dalla porche in modo elegante e camminamo sopra l asfalto. la cerimonia si svolse in una chiesa. era ovvio conoscendo i gusti di eliot.

entrammo e cera gente sparsa a destra e a sinistra in compenso non eravamo ne in ritardo ne in anticipo. riusci ad adocchiare una testa famigliare era girata comunque segui il mio estinto.

quando lo raggiunsi gli toccai la spalla e questo si girò. l ultima persona che volevo vedere.

era lui

e ora mi stava guardando con un ghigno divertito.

















Sono innamorata di mio fratello.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora