We are meant to be

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Quando, due anni fa, avevo chiesto a mia madre di farmi fare una bella vacanza a Miami, ero convinta che non mi avesse presa sul serio. Sapeva bene che quella città era il mio sogno da quando mio padre era tornato a casa con una maglietta rossa con la scritta 'MIAMI' in nero. Avevo sempre pensato parecchio a come chiedere ai miei genitori di farmi visitare la mia città preferita, ma dopo aver immaginato le loro reazioni nella mia mente, mi ero sempre convinta che non fosse una buona idea spingersi così avanti. La mia migliore amica, Martina, ragazza piena di coraggio e determinazione, era sempre stata dell'idea che io, a volte, avrei dovuto spegnere il cervello e agire immediatamente. Così, esattamente due anni fa, chiesi a mia madre se, un giorno, il mio sogno potesse diventare realtà. L'unica cosa che fece lei fu abbracciarmi, ripetendomi che non se lo poteva permettere in quel momento e che doveva risparmiare per la casa in affitto che ci procurava dei problemi. Beh, chi si sarebbe mai immaginato che ora, a due anni esatti dalla mia richiesta, io sia su un aereo pronto a partire, per di più con la mia migliore amica?

"Allora,sei pronta?" chiede Martina accanto a me, risvegliandomi dai miei pensieri.

"Sono nata pronta!" scherzo facendola ridere.

Fortunatamente mia madre ha scelto un posto abbastanza lontano da noi, così saremmo libere di parlare e spettegolare per tutto il viaggio.

"Ti rendi conto?" chiede ancora Martina, sistemandosi sulla piccola poltroncina "Stai andando nella tua città preferita e te ne stai col muso da stamattina. Mi spieghi che ti succede?"

Faccio finta di niente, non voglio assolutamente rovinare il momento alla persona che più mi ha supportata nella vita. Così fingo uno sguardo sconcertato.

"Ma no, sono solo stanca, sai come sono fatta."

"Proprio perché ti conosco" mi interrompe "capisco che c'è qualcosa che non va"

Sbuffo, avrei dovuto immaginare che sarebbe finita così. Senza farmi vedere dalla hostess, tiro fuori l'iphone nero dalla borsa e lo sblocco. Poi apro la cartella delle foto e cerco attentamente lo screen che avevo fatto, qualche ora prima, dopo aver letto la notizia su twitter. Quando la trovo, passo il cellulare alla mia amica che si mette a leggere la notizia ad alta voce.

" 'Grande notizia per tutte le directioner di Miami! I ragazzi pare siano appena partiti dopo la loro ultima tappa e si stiano recando proprio nell'hotel più lussuoso della città. Gli auguriamo un buon divertimento e a voi, ragazze di Miami, auguriamo di incontrarli e magari farci una foto insieme!' " recita, gli occhi incollati al cellulare e la bocca spalancata. Quasi ho paura che non respiri.

La scuoto, ridendo leggermente. "Sei viva o devo chiamare mia madre?"

Lei subito si risveglia dal suo stato di trance e io sorrido. Anche se, rileggendo quell'articolo non ha fatto altro che provocarmi un nodo allo stomaco.

"Tutto questo è assurdo..." sussurra "non è possibile..."

"Non pare possibile neanche a me, e ti assicuro che avrò letto quell'articolo almeno un centinaio di volte" dico rimettendo a posto il cellulare e impostando la modalità aereo.

"È assurdo! Dopo un mese abbiamo il grandissimo culo di rivederli in Hotel!" dall'eccitazione quasi arriva ad urlare e sono costretta a tapparle la bocca con una mano, ridendo a crepapelle.

Proprio un mese fa, a Verona, siamo riuscite a vedere i nostri idoli in un concerto. Mai avrei pensato che potesse esistere tanta perfezione, eppure quando li ho visti da lontano, ho pensato che la frase di poco prima non aveva assolutamente senso.

Allora non capisco. Se tutto questo mi fa stare bene, se questa situazione è bellissima e abbiamo la possibilità di vederli anche da lontano, cos'è che mi fa stare così dannatamente male? Cos'è che mi provoca questi dolori allo stomaco, appena ci penso?

Dopo qualche minuto di silenzio in cui ci limitiamo a perderci nei nostri pensieri, appoggio la testa sulla spalla di Martina e sospiro.

"So a cosa stai pensando" sussurra piano, cauta, come sa fare lei "E so anche perché tutta questa situazione fa stare bene me, ma male te"

Il cuore accelera e non ne capisco il motivo. È come se fosse collegato a una mitragliatrice enorme che batte contro il mio petto, facendomi sentire stupida e accaldata.

"È per lui,vero?" chiede, sapendo già la risposta. Vuole solo la conferma che io sia preoccupata per quello, non per altro.

Annuisco. "Sai che effetto mi fa quel ragazzo, in modo diverso dagli altri quattro. Sai bene che mi ha praticamente salvata da.."

"Da Nicolò, si, mi ricordo" finisce per me, tendendo una mano verso la mia guancia.

Mi viene da piangere, ricordare che cosa mi ha fatto provare il ragazzo più popolare della mia città, è sempre una brutta cosa.

"Ehi, stai tranquilla" mi guarda, calma, con i suoi occhi color nocciola che brillano "Non ricordare cosa ti ha fatto quello stronzo. Pensa che vedrai i tuoi idoli nel tuo stesso albergo e che, in più, vedrai da molto più vicino colui che ti ha salvata, come dici tu"

Sorride entusiasta delle sue parole dolci e confortanti e io non potrei desiderare un'amica migliore di lei.

So quanto è stupido preoccuparsi di incontrare quel cantante che ti ha fatto perdutamente innamorare come una cretina, eppure io sono una contraddizione unica.

Non sono sicura di niente e l'unica cosa di cui sono sicura è che sono insicura. Sorrido per tutto l'intreccio di parole che ho fatto, adesso.

La verità è che Harry Styles mi ha salvata un anno fa, e lui non lo sa nemmeno. E questo ignoto, il fatto che lui non sappia quanto bene mi abbia fatto mentre passavo il momento più orribile dell'adolescenza, fa male. Fa male perché lui non saprà mai la mia storia, non saprà mai cosa mi ha spinto ad amarlo così tanto.

Respingo il groppo in gola che si è formato e abbraccio Martina. "Grazie Marti..." sussurro "Non so cosa farei senza di te"

Ride con quella risata cristallina che è caratteristica di lei, ride della mia voce tremolante e della situazione strana in cui ci troviamo.

Mi posiziono meglio sulla poltroncina e cerco di sostituire i miei pensieri con il sonno

// spazio autrice //

Buongiorno! Okay allora, ehm.. Non so che dire(?) ahaha

Ieri mentre mi asciugavo i capelli mi è venuto in mente questa specie di prologo e, dopo aver trovato questo meraviglioso sito, ho deciso di postarlo.

Cosa ve ne pare? Noioso? Brutto? È una merda?

Vorrei sapere che cosa ne pensate e se soprattutto, le emozioni della protagonista sono arrivate anche a voi. So bene che non si capisce esattamente cosa prova la protagonista (a cui devo dare un nome ma sono indecisa cc) quando parla di questo ragazzo che l'ha 'salvata', ma non preoccupatevi, durante i capitoli sarà tutto più chiaro.

Se mi lasciaste un commento sarei felicissima <3

giuls.

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