capitolo 3

266 5 0
                                    

Erano le 10:10 ed ero arrivata davanti alla mia vecchia scuola. Quanti ricordi lì davanti: l'attesa prima di entrare, l'uscita quando il tuo umore dopo sei ore è cambiato da caldo a freddo. Quelle finestre del secondo piano, quelle finestre che avevano tenuto le urla, i pianti, le risate, i "adesso te ne vai fuori!" dei prof, i "ragazziiiii! quando vi decidete ad uscire da quei bagni eh?" delle bidelle, tutto quello accaduto ai ragazzi del secondo e terzo anno.

Dovete sapere che la nostra scuola è un po' particolare. Nei vari piani ci sono le suddivisioni delle classi. Mi spiego meglio... al piano terra c'è la segreteria, la presidenza e i laboratori, al primo piano ci sono le aule delle prime, al secondo piano le aule delle seconde e delle terze e al terzo e ultimo piano ci sono le quarte e le quinte.

è "vietato" salire di piano se si è più piccoli, e se vuoi andare al terzo piano sei spacciato, a meno che tu non abbia l'autorizzazione di un prof, allora tutto è possibile.

Mentre pensavo a tutto quello che avevo passato in quella scuola una mano si poggiò sulla mia spalla e io saltai in aria per lo spavento.

<<Hahahaha! Scema sono io!!>> disse Alessandro.

<<Oddio mi hai fatto prendere un colpo Alessà! Ero completamente immersa nei miei pensieri.>>

<<Pensieri sulla scuola? Dai su! Tra tre settimane saremo di nuovo qui a prendere per il culo la professoressa di storia dell'arte con il suo bubbone enorme sotto il naso! Ahahaha!>>.

Ecco... aveva aperto l'argomento "scuola", dovevo dirgli tutto, non volevo che avrebbe avuto la sorpresa a Settembre... sarei stata la ragazza più crudele del mondo.

<<Oh ecco... ehm....>> dissi io.

<<Oh Federì. Che c'hai? non te va di parlà de scuola?>>

<<No, cosa capisci! Il fatto è che... mia mamma... mi ha fatto l'iscrizione ad un'altra scuola..."

Lui non disse niente... rimase lì a fissarmi per qualche minuto. I minuti più imbarazzanti e tristi della mia vita, poi disse:<< E tu? Cosa hai fatto? Non hai detto niente?>>

<<Ale... questa non è una cosa che mi rende felice... tutt'altro. Era forse l'unico modo che non ci avrebbe mai separati del tutto... Alessandro ti prego... non la prendere male... noi saremo sempre migliori amici! Come è scritto sull'albero dove c'è la casetta!>> avevo le lacrime agli occhi, lui altrettanto.

Il vuoto nel mio stomaco era immenso... non volevo piangere e aggrapparmi al suo collo. No! Quella volta noi l'avrei fatto... ma forse lui aspettava solo quello, ma di tutta risposta mi disse : <<Non ti preoccupare...in fondo si sa come vanno le cose quando succedono queste cose.... oh cazzo, sono quasi le undici! Io devo andare via.... spero che ci rivedremo...>>

Si avvicinò a me, che avevo  le lacrime che scendevano involontariamente.

Mi prese il viso un una mano e mi baciò.

Sbarrai gli occhi, ma non mi staccai. Li chiusi lentamente e risposi al bacio. Fu un bacio lungo, appassionato... io misi le barccia intorno ai suo fianchi e lui mi strinse, aveva le mani dietro la mia schiena e mi stringeva a sè sempre di più.

Fu un bacio stupendo, da film, ma era la realtà. Fu... indescrivibile! Mentre mi baciava io piangevo...si, piangevo perchè non sapevo se l'avrei mai più rivisto dopo quello che mi aveva detto, ma in quella situazione le parole e i fatti si opponevano... che fare?

Ci staccammo, ma io lo stavo ancora abbarcciando, non volevo che se ne andasse, non volevo che mi lasciasse lì, con un vuoto dentro, non volevo che tornasse indietro e che sparisse nel nulla... io lo volevo lì con me... solo con me!

<<Adesso è meglio se vado...>> disse lui.

<<No! non è meglio se te ne vai!>> urlai io piangendo <<non è meglio niente! Fa tutto ciò che vuoi, ma non andartene, questo no! Ci sei sempre stato per me, e proprio ora non puoi andare via!>> e dopo scoppiai in lacrime, senza forza mi sedetti sul muretto che era dietro di noi e lui mi disse: <<Forse è meglio se rimango si, ma non sareemo insieme per sempre... io non so come spiegarti... io ti amo! Sono tre anni che provo qualcosa per te, e ora che ho preso il mio coraggio è troppo tardi, mi capisci?>>

<<Si, ma adesso io non saprei come fare! Cazzo Alessà capiscime te!!!>>

lui mi baciò di nuovo. Questa volta fu diverso, non ero sorpresa, ero felice, ero spaventata, ero triste, piangevo, ma avevo il cuore che mi batteva a mille.

Alessandro, il mio migliore amico o qualcosa di più...(?)

so kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora