Capitolo 13

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*Driiiin* *Driiiin*

Fottuta sveglia delle sette del mattino. Erano tre anni che avevo la sveglia a quell'ora e non mi ero mai abituata. Mi piaceva svegliarmi tardi, ero pigra, mi piaceva starmene ore sotto le coperte sul divano, a girovagare s tumblr con la cioccolata calda e la pioggia fuori. Ah, giusto, non vivevo più in campagna.

Mi alzai di malavoglia, stiracchiandomi un po. 

Andai in cucina e trovai mia mamma che beveva il caffè vicino alla finestra, già vestita per andare a lavoro. Già perfetta, col suo tallier da avvocato, i capelli raccolti su una spalla e il leggero trucco che copriva le poche imperfezioni intorno ai suoi occhi. 

<<Buongiorno.>> disse lei accennando un sorriso.

Mugugnai qualcosa in risposta, allegando un accenno di sorriso. 

<<Sembri una di quelle barbone che si trovano agli angoli delle strande. AHAHA>> disse divertita mia madre.

Presi il latte e lo misi nel microonde per farlo riscaldare. Fesi una faccia offese e le dissi: <<Almeno non sembro la regina Elisabetta>> feci spalluccie e presi anche i cereali dalla dispensa.

Lei rise. <<Dai Fede. Non te la prendere, volevo solo scherzare e dirti in modo implicito che se ti lascerai i capelli in quel modo i nodi che ti si creeranno non li toglierai mai.>> 

Sorrise e prese un altro po' di caffè. 

<<Okay, hai ragione, mà! Però io ho ancora sonno. Devo proprio andare a scuola?>> dissi accennando una faccia da cucciola. 

<<Federica, bevi il tuo latte e caffè, dopodichè metti qualcosa di decente addosso, pettinati questa chioma selvaggia e vai a scuola.>> disse seria. 

Sbuffai e misi i cereali nel latte e caffè. Mangiai un pugno di cereali e poi bavvi il latte. Misi la tazza nel lavandino e mi girai verso mia mamma per darle un bacio sulla guancia, ma lei si scostò.

<<Con quei baffi di latte la mia guancia la sogni la notte.>> rise.

Quindi presi un fazzoletto e mi pulì velocemente la bocca, mentre le mie guance aquisivano un colorito più roseo. 

Le schioccai un bacio sulla guancia e mi chiusi nel bagno.

Ne uscì dopo un quarto d'ora pieno e andai in camera mia, mi guardai allo specchio e pensai "Accetabile" come ogni mattina. 

Presi lo zaino e andai alla porta, mia madre mi squadrò dalla testa ai piedi.

<<Sei bella tesoro.>> mi sorrise.

Le ricambiai il sorriso, con tanto di fossette. 

Da quando ci eravamo trasferite era una mamma più presente, dopo sedici anni riuscivo a capire davvero il suo valoro. E' una donna dolce, che si fa il culo per la sua famiglia, le voglio bene. 

Le diedi un bacio sulla guancia, presi le chiavi e uscì di casa. 

Andai giù in cortile e c'erano tutti. Hey, ma che cazzo succede? Non era scuola oggi? 

<<Hey ragazzi! Buongiorno!>> sorrisi.

<<Finalmente!>> esclamò Giorgia. <<Okay ragazzi, noi andiamo. Il dovere ci chiama, e anche a voi!>> sorridemmo a tutti e lei andò a dare un bacio a Luca. Ma quanto potevano essere dolci. Ad un certo punto qualcuno mi abbracciò da dietro, mi scostai e incontrai le iridi nocciola di Diego. Mi allontanai un poco e poi lo strinsi in un forte abbraccio.

Salutai gli altri e, insieme a Giorgia, mi avviai vicino alla fermata dell'autobus. 

Prendemmo l'autobus e dopo dieci minuti arrivammo davanti al cancello del Liceo Artistico "Perugini". 

so kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora