Part Seven: DrunkMi chiusi la porta alle spalle, volendo dimenticare la terribile giornata che avevo avuto. Ero stata tutto il giorno alla centrale di polizia e quei dannati agenti non hanno fatto altro che pormi le stesse identiche domande per decine di volte. Dicevano che dovevo dirgli tutto ciò che sapevo, che dovevo concentrarmi e rivivere quei momenti assurdi, anche se per me non era semplice.
Peccato che io sapevo quanto loro e avevo una paura tremenda a confessare di quegli strani messaggi. Ormai avevo paura di tutto. Non riuscivo a stare in un posto pubblico, non volevo più uscire da quella casa e la sera non mi azzardavo nemmeno a mettere piede aldilà dell'uscio della porta.
Lo squillare del telefono mi distrasse dai miei pensieri.
"Pronto?" Dissi con voce assonnata.
"Grazie a Dio hai risposto. Scusa se ti disturbo, sono Niall e abbiamo bisogno del tuo aiuto"
"È? Niall chi?"
Sentivo delle voci sotto strillare e una lamentarsi costantemente.
"Per favore vieni!"
"Chi diamine sei?" Richiesi sperando in una sua risposta.
"Sono un amico di Harry" Non capii il perché, ma sentire il suo nome mi fece uno strano effetto.
"Come hai fatto ad avere il mio numero di telefono?" Era impressionante come tutti lo avessero anche se io non lo avevo dato a nessuno.
"Questo è il telefono di Harry" Staccai la cornetta dall'orecchio e fissai lo schermo che si era oscurato proprio in quel momento.
"Cos'è questo baccano?"
"Ho trovato Harry totalmente ubriaco per terra nel suo appartamento, che si lamentava. Poi ha chiesto almeno due miliardi di volte di te e mi ha detto di chiamarti e di farti venire qui..." Non credevo che avessi sentito del tutto bene, e per un momento pensai di attaccare, ma mi azzardai a fare un'ultima domanda.
"Ma qui dove?"
Quel Niall mi spiegò velocemente dove si trovassero.
"Allora?" Chiese infine.
"O-okay, io sto arrivando, credo"
"Ha bisogno di te, sbrigati!"
Mi ringraziò e senza farmi ribattere attaccò.
Cosa voleva ora?
Non poteva fare così o sarei sicuramente impazzita. Un giorno viene a casa mia e dice di voler dormire con me, poi sparisce e dopo quelli che mi erano sembrati un'infinità di giorni si rifaceva magicamente vivo.
Ero totalmente confusa.
Non potevo fargli da baby sitter, quando lui era il primo a trattarmi da bambina.
Ma decisi ad andare da lui solo per un motivo.
Aveva bisogno di me.
Misi da parte tutte le mie paure e i miei dubbi e dopo essermi preparata uscii di casa. Camminai velocemente verso la macchina guardandomi i piedi che si muovevano ritmicamente uno dietro l'altro.
Già e così che si cammina Nina. Mi dissi tra me e me sorridendo leggermente e scuotendo la testa.
Entrai nel veicolo preoccupandomi di rimanere sveglia lungo il tragitto. Cercai di ricordarmi le informazioni di Niall e dopo aver sbagliato strada per almeno un migliaio di volte, riuscii a raggiungere l'appartamento di Harry.
Che strano che era.
Sembrava estremamente fuori dal mondo, come se non provasse realmente emozioni, ma semplicemente facesse uno sforzo, quanto bastava, per sopravvivere. I suoi occhi non trasmettevano niente, se non superiorità e una specie di cattiveria nascosta verso se stesso e verso gli altri. Il suo sguardo a volte sembrava strillare di non appartenere a questo pianeta, a questo modo di vivere così superficiale al quale lui non era adatto. Proprio come me infondo.
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Necklace Of Hope. ||HS
FanfictionIl Nacklace pub è un famoso nightclub di Londra. I clienti sanno che se entreranno in quel locale ne usciranno soddisfatti. E sono proprio le "ballerine" a regalare ad essi un grande piacere. Perché Nacklece? Beh è abbastanza semplice: queste "balla...