Part Eight: studs.

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Part Eight: studs.

Quella notte non riuscii a dormire.

Avevo la testa completamente vuota e assente, e non ne capivo il perché.

Mi limitai a fissare l'armadio vicino al mio letto, con uno sguardo perso, privo di qualsiasi cosa, così decisi di alzarmi dal letto. Mi diressi in salotto e accesi la radio che stava trasmettendo una canzone che non avevo mai sentito. Avevo una fame tremenda, ma i troppi pensieri mi toglievano la forza e la voglia di cucinare qualcosa da mangiare.

Verso l'una cominciai a cercare il cellulare ma non lo trovai da nessuna parte, così presi il telefono fisso e composi il mio numero, attizzando le orecchie per ascoltare la mia suoneria. Non lo sentii suonare e pensai di averlo lasciato in modalità silenziosa, ma  quando stavo per attaccare, una voce rispose.

"Sì?" No, non ci volevo credere. Quella voce l'avrei riconosciuta ovunque: era Harry.

"Mmh sono Nina. Chi parla?" Chiesi sperando che non fosse chi pensavo.

"Sai bene chi sono." Disse l'altra voce. Ci fu qualche secondo di silenzio poi io ricominciai a parlare.

"Dov'è il mio telefono?" Chiesi con voce tremante.

"Credo che tu lo abbia lasciato a casa mia ieri sera" Rispose Harry.

Ma dove avevo la testa? Avevo lasciato il cellulare a casa di Harry e ora dovevo andare a riprenderlo. Questo avrebbe comportato di rivederlo, e non sapevo se ne sarei stata in grado dopo l'accaduto di ieri sera. Anche se molto probabilmente lui non ricordava assolutamente nulla.

Quindi mi vestii velocemente e uscii di casa, dirigendomi da Harry, di nuovo.

Pov Harry.

"O dai una mano o ti togli dalle palle!" La voce di Niall riecheggiò nella stanza, incitandomi a rimettere a posto tutta la mia roba sparsa per casa. Il biondo si muoveva agilmente per la casa con l'aspirapolvere tra le mani. Sembrava stesse facendo una buffa danza contro la pioggia.

Niall stava sbattendo l'elettrodomestico contro le mie gambe invitandomi a toglierle per farlo passare, ma non avevo intenzione di muovermi, quindi le mie gambe sarebbero restate lì dov'erano.

"Porca troia Harry!" Strillò Niall.

"Ti trovo agitato oggi." Si tolse una ciocca di capelli da davanti il volto sbuffando e si arrese. Spense l'aggeggio elettrico e si sedette sul divano accanto a me. Sospirò nuovamente e portò una bottiglietta d'acqua fredda alla labbra, per poi posarla sulla fronte accaldata. Eravamo in inverno e lui sudava come un maiale, mentre io avrei voluto sprofondare in una montagna di coperte.

"Ci rinuncio non sono capace a pulire." Il biondo accavallò le gambe e parlò con una vocetta stridula che mi fece scoppiare a ridere. Sembrava una di quelle donne con la cresi di mezza età.

"Cosa ti ridi?"

"La tua... la tua voce. O mio Dio rifalla!" Il ragazzo al mio fianco mi diede uno spintone e mi face cadere il telecomando dalle mani, facendolo sbattere rumorosamente sul pavimento lucido. Lo guardai di sbieco mentre lo intimai a raccogliere l'aggeggio caduto a terra.

"Se fosse per me, potrebbe restare lì per sempre."

"Niall io ti ammazzo." Mi allungai per prendere il telecomando quando sentii qualcuno bussare alla porta. Mi rizzai immediatamente, pensando che potesse essere Nina. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, preso da una strana agitazione. Prima che Niall potesse fare qualcosa, le mie gambe si stavano già muovendo, comandate da una strana forza inspiegabile che mi dirigeva alla porta. Presi fiato e guardai davanti a me, quando la aprii.

Necklace Of Hope. ||HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora