Aggiorno a 20 stelline e 25 commenti c:
Part fifteen: stemy glass.
Osservavo il locale che per qualche tempo era stato luogo della mia vergogna. Erano le prime ore della sera e già era affollato di persone che volevano dimenticarsi di tutto e divertirsi. L'insegna luminosa era quasi del tutto rotta quando avevo lasciato il mio lavoro da ballerina, mentre adesso era di un verde splendente e il nome del locale risplendeva nei miei occhi. Mi chiesi ancora una volta il motivo per il quale in quel momento io stessi davanti a quel luogo pieno di fantasmi e sciagure, ma non sapevo rispondere.
Sospirai e cominciai a pensare a Dylan. Lui stava bene, quella foto che mi avevano mandato qualche tempo fa era solo uno stupido photoshop, che qualcuno mi aveva mandato per spaventarmi.
Avevamo festeggiato il nostro primo mesiversario la sera prima. Già, era passato un mese ed io non potevo essere più felice di così. Mi sentii quasi svenire quando mi disse che nel giro di qualche settima si sarebbe dovuto trasferire in Australia per gli studi, ma stiamo cercando di non pensarci e di vivere al momento il nostro amore.
Per quanto riguarda Harry, non lo vedevo da quando me ne sono andata da casa sua quasi in lacrime.
Un ragazzo che aveva tutta l'aria di avere un esplosivo sotto la sua giacca di pelle si avvicinò con altri due ragazzi. Feci finta di niente, dato che non sembravano interessati a me quindi mi tranquillizzai. Si appoggiarono alla mia macchina e quello che credevo fosse il "capo" iniziò a fumare una sigaretta. Tutto il fumo mi stava praticamente intossicando e mi arrivava agli occhi facendoli lacrimare leggermente.
"La smetteresti di fumarmi in faccia per piacere?" Chiesi con calma scuotendo la mano davanti al volto per scacciare il fumo.
"Come scusa?" Disse con un sorrisetto il biondo altezzosamente. Odiavo i tipi come lui.
"Ho detto che dovresti smettere di fumarmi in faccia. Oh e credo proprio che dovresti toglierti dalla mia auto." Risposi più aggressivamente questa volta.
"Ah è tua questa?" Chiese un altro di loro. Io mossi leggermente la testa come risposta. Il più alto si stacco da essa e per un momento pensai che se ne stessero andando, ma si piazzarono proprio davanti a me. Dovevo imparare a stare zitta.
"Dici così?" Mi istigò il biondo, sbuffando il fumo sulla mia faccia. Io tossii e annuii. "Esatto." Gli presi la sigaretta dalle mani e la buttai a terra calpestandola per spegnerla definitivamente. Il biondo alzò gli occhi verso di me e si avvicinò con aria minacciosa ma qualcuno parlò.
"Dai ragazzi andiamocene, non ne vale la pena e solo una ragazzina." Disse quello che ancora non aveva parlato. Alzai gli occhi per vederlo in faccia, ma lui aveva la testa bassa e l'unica cosa che riuscii a vedere furono i suoi capelli corvini. Guardai a destra e a sinistra per vedere se qualcuno si fosse accorto di noi ma quando riportai la mia attenzione sui tre ragazzi loro non c'erano più. Tirai un sospiro di sollievo e portai le mani nella giacca.
Mi abbassai, e anche se stavo facendo la cosa più inutile al mondo, raccolsi la sigaretta velocemente e la buttai nel cestino lì vicino. Potevo anche sembrare una naturalista in menopausa, ma non mi andava di inquinare. Scossi la testa e feci per andare nella mia macchina, ma una voce mi bloccò.
"Non cambi mai eh?" Mi bloccai nel bel mezzo della strada e sentii qualcosa cambiare dentro di me al sentire dopo così tanto la sua voce. Non ne seppi il perché, ma sorrisi.
Mi girai ed eccolo lì, con i suoi soliti stivaletti molto discutibili e il suo sorrisetto da cartone animato. Aveva i capelli poco più corti dall'ultima volta in cui l'avevo visto, ma era sempre bellissimo.
"Già." Constatai incrociando le braccia al petto. Ci avvicinammo insieme l'uno all'altro e solo in quel momento capii quanto mi era mancato tutto di lui. "Cosa ci fai tu qui" Chiesi sotto voce.
I suoi occhi erano la cosa a cui non avevo mai smesso di pensare, nemmeno per un secondo e sotto quella al neon risplendevano comunque di luce propria.
"Potrei farti la stessa domanda." Disse portandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Io spostai il volto dalla sua mano come bruciata e mi morsi il labbro. "Scusa" Sussurrò. "Sei fidanzata." Continuò mettendo la mano in tasca.
Io sbarrai gli occhi. Non avevo mai detto ad Harry di avere un ragazzo.
"Come lo sai?" Domandai con voce tremante.
"Devi avermelo detto tu una volta." Rispose tranquillamente.
"No Harry, non parlo con te da più di un mese e sono più che sicura di non avertelo detto telepaticamente." Mi agitai e incominciai a torturarmi le dita. Lui fece una risatina e scosse la testa come per rimproverarsi.
"Dimmi come lo sai." Gli imposi. Avevo già lasciato perdere tanti aspetti di lui, ma mi ero stancata di essere come creta nelle sue mani: lui conosceva tutto di me e io sapevo solo il suo nome e che aveva strane ossessioni per gli stivaletti.
"Lo so e basta okay?" Strillò e io mi spaventai leggermente. Il respiro si fece pesante e io cominciai a tremare e non solo dal freddo.
"Lo so perché altrimenti mi avresti già baciato."Disse questa volta con voce decisamente più bassa e avvicinandosi di nuovo al mio corpo. Ottima risposta riccio maledetto.
In un attimo si fiondò sulle mie labbra e il mio cuore sembrava esplodere in milioni di particelle dorate. La sua bocca combaciava perfettamente con la mia , ma quello che stavamo facendo non era giusto nei confronti di nessuno, tantomeno in quelli di Dylan. Feci per allontanarmi da lui, ma Harry prese le mie mani e le fece incrociare con le sue, portandole all'altezza del mio volto.
In quel momento realizzai che io avevo bisogno di lui, ma non potevo e non dovevo averlo. Non volevo farmi male di nuovo.
Dopo non so quanto mi decisi a staccarmi da lui. Abbandonai le sue mani e abbassai gli occhi.
"Devi proprio odiarmi per farmi una cosa del genere." Dissi con le lacrime agli occhi mentre entravo velocemente in macchina. Lui si abbassò al finestrino e mi sorrise. Poggiò un dito sul vetro leggermente appannato e cominciò a scrivere una cosa lentamente, facendomi penare ad ogni lettera.
Tengo troppo a te per odiarti.
Fissai la scritta per qualche secondo, prima di partire e andare via senza guardarmi indietro.
Guardavo la strada cercando di non piangere e mi accorsi che avevo bisogno di essere abbracciata, di essere amata. Dylan diceva di amarmi ma io sapevo che non sarebbe stato per sempre lo leggevo nei suoi occhi e credo che ne fosse a conoscenza anche lui. E poi perché qualcuno dovrebbe amarmi per il resto della sua vita?
So solo fare l'opposto di tutto quello che mi viene chiesto. Sono così contorta che un giorno ti ripeterei all'infinito che sei l'amore della mia vita e il giorno dopo ti odierei per la più piccola idiozia. Sono quella che ha in mente miliardi di idee fantastiche e ne porta a termine massimo due se tutto va bene, perché non so fare niente e perché sono troppo pigra. Ho passato giornate che nessuna ventenne dovrebbe passare, ma sono ancora qui e creare problemi alle persone in continuazione.
L'unica cosa che ho imparato nei miei anni di vita è che non c'è bellezza che possa competere con l'intrigo mentale che mi creo per la gente. Quando una persona ti prende di testa, non c'è bellezza che tenga. Anche i peggiori difetti sembrano dei pregi e faresti tutto ciò che serve per non perderla.
Comunque non c'ero riuscita. Non ero riuscita a non crollare e piangere per lui, di nuovo.
ABBELLI
Quanto tempo è passato dall'ultimo aggiornamento? UN CAVOLO DI MESE.
Lo so vi ho lasciato in ansia e questo capitolo non so se la soddisferà a pieno ma WHO CARES ci riuscirò prima o poi.btw
Spero che non abbiate smesso di leggere la mia fan fiction e se ancora vi piace lasciatemi una stellina e fatemelo sapere.
UH E GRAZIE PER LE 7000 VISUALIZZAZIONI
VE SE AMA.
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Necklace Of Hope. ||HS
FanfictionIl Nacklace pub è un famoso nightclub di Londra. I clienti sanno che se entreranno in quel locale ne usciranno soddisfatti. E sono proprio le "ballerine" a regalare ad essi un grande piacere. Perché Nacklece? Beh è abbastanza semplice: queste "balla...