Part seventeen: he owns me

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Morite per la gif ops

Aggiorno a 30 stelline e 25 commenti.

  Part seventeen: he owns me.  

Uscii di fretta dalla centrale di polizia. Non ne potevo più di tutta quella situazione. I pomeriggi passati in quel posto erano aumentati di punto in bianco e cominciai a pensare che i detective sospettassero su di me.

Scacciai via tutto il dolore e andai verso l'ospedale per visitare Martha. Lei si stava rimettendo lentamente e Dylan ormai si era praticamente trasferito lì.

Spinsi la porta e mi diressi verso le camera di Martha. Dylan era seduto accanto al lettino d'ospedale della madre che le teneva la mano. Aveva la testa poggiata sulla sua pancia e i capelli disordinati gli ricadevano ai lati del volto, come se non si pettinasse da giorni. Cosa che molto probabilmente non faceva.

"Ciao Dylan." Sussurrai amorevolmente.

Lui alzò lo sguardo verso di me e mi sorrise. Aveva gli occhi rossi contornati da profonde occhiaie violacee, la pelle lattea ricoperta di nei sembrava quasi consumata, ma il suo sorriso rimaneva una delle cose che amavo di più al mondo.

Lasciò la sedia e venne verso di me. Posò le sue braccia intorno alle mie spalle e io lo strinsi a me il più forte possibile. Il suo volto era nell'incavo del mio collo e le sue labbra toccavano la mia pelle provocandomi piccoli brividi. I capelli mi solleticavano la guancia e le sue mani stringevano la mia maglietta.

"Come stai?" Chiesi sempre tra le sue braccia. 

"Sto." Constatò alla fine lasciandomi andare. Mi guardò negli occhi e per la prima volta nel giro di settimane mi senti al sicuro e amata. Il cuore prese e battermi velocemente e quando Dylan mi sorrise io mi fiondai sulle sue labbra. Ascoltai la mia anima sollevarsi al contatto della sua bocca.

"Dio, quanto ti amo Nina." Ansimò poggiando la sua fronte sulla mia.

Gli sorrisi e lo baciai un'altra volta.

"Devi riposarti." Un altro bacio casto.

"Hai bisogno di dormire un po'." E gli regalai un ultimo bacio sul labbro inferiore.

"Ho bisogno di te." Disse in un sussurrò alzandomi il mento con due dita. Incontrai i suoi occhi e mi sentii piena: lui riusciva a colmare il vuoto che avevo dentro.

"Davvero, dovresti rilassarti." Gli consigliai.

"Pensaci tu." Disse quasi pregandomi.

"Come?"

"Portami a casa tua." Sussurrò.

"Cosa?"

Lui mi sorrise e vidi qualcosa nei suoi occhi, la disperazione del desiderio.

"Voglio stare con te, ti prego." Mi afferrò la mano e mi lasciò un bacio sulla mascella. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare.

"E tua madre?" Chiesi portando la testa all'indietro a causa dei baci di Dylan sul collo.

"Devo rilassarmi, lo hai detto tu."

"Sei incredibile." Dissi ridendo. Lui mi prese la mano e dopo aver dato un bacio sulla fronte alla madre, andammo via dall'ospedale. Camminammo fino a casa mia. Lui aveva  il braccio posato sulle mie spalle e io la testa posata sulle sue.

In poco tempo eravamo davanti al portone di casa mia. Raccattai le chiavi da qualche parte nella mia borsa e maneggiai un po' prima di entrare in casa. Dylan mi prese per i fianchi chiudendo con un calcio la porta. Mi sbattè sul muro e incominciò a baciarmi. Era bello giocare con le sue labbra, sfiorare la sua lingua, toccare i suoi capelli, ma mancava sempre qualcosa e non riuscivo a capire cosa. Dylan stava assaporando ogni parte della mia pelle. Sembrava posseduto da qualche demone, mentre mi baciava ovunque.

Necklace Of Hope. ||HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora