Part ten: gummy bears.

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Aggiorno a 30 stelline e 30 commenti.

Part ten: gummy bears.

Avevo accettato. E sinceramente non potevo credere di averlo fatto. Appena entrammo nella casa di Harry, gli chiesi l'ora.

"Sono quasi le quattro." Mi disse chiudendosi la porta alle spalle. Mi strinsi nel giacchetto e tirai su con il naso.

"Non c'è il tuo amico biondo?" Chiesi guardandomi in giro.

"No, lui non abita qua." Rispose mentre inchiodava i suoi meravigliosi occhi nei miei. "Siamo soli." Si avvicinò a me pericolosamente, con passi troppo lenti per i miei gusti. Lo osservai per qualche secondo, prima di sorpassarlo di lato e andarmi a sedere sul divano. Poggiai le mani sulle ginocchia e sospirai, non capendo cosa avesse in mente Harry. Lui si sedette vicino a me e poggiò la mano sulla mia coscia. Sentii ogni cellula del mio corpo immobilizzarsi sotto il suo tocco e percepii il sangue pomparmi nelle vene, fino ad arrivare al cuore, che a momenti sarebbe decisamente esploso. Strinsi gli occhi e mi costrinsi a parlare.

"Harry io ti ho visto." Costatai. Lui inarcò le sopracciglia per farmi capire che non stava seguendo il mio discorso. "Ti ho visto entrare nella scuola di ballo."

"Mi avrai confuso con qualcun altro"Alzò le spalle con noncuranza. In quel preciso istante, mi arrivò un messaggio. Presi il cellulare e ne lessi il contenuto cercando di non far vedere niente ad Harry. Il mittente era sconosciuto.

"Ti avevo detto che la scuola era chiusa per lutto."

Rabbrividii.

Mi decisi che quella volta avrei risposto, che non sarei stata lì a guardare, così composi il messaggio.

"Chi sei?"
-Messaggio non inviato, numero non esistente.-

Mi grattai il collo non potendomi spiegare come ciò fosse accaduto e rimisi il telefono in tasca.

"Tutto bene?" Sentii chiedere da Harry, mentre accendeva la tv. Sobbalzai leggermente, rendendomi conto di quanto fosse stupida la sua domanda.

"Va tutto male." Risposi incrociando le gambe sul divano. Lui mi squadrò per poi stendere il braccio sulle mie spalle ed attirarmi a se. Lì per lì, non capii cosa stesse facendo, ma poco dopo realizzai che quello era il suo modo per dirmi che gli dispiaceva.

Il mio naso era schiacciato sulla sua clavicola e non potei fare a meno di notare quanto il suo profumo fosse buono.

"Che fai mi annusi?" Chiese ridacchiando tra se e se mentre io mi allontanavo leggermente da lui, senza però staccarmi del tutto dalla sua presa.

"Io non annuso le persone, non sono un cane!" Ribattei sorridendo leggermente.

Il suo braccio restò posato sulla mia spalla per circa due ore, così come io rimasi raggomitolata a lui per tutta la durata del film che stava andando in onda quel pomeriggio.

Mi accorsi che mi ero addormentata solo quando notai che l'orologio digitale della tv, segnava le sei della sera. Spalancai gli occhi e quando capii che anche Harry stava dormendo mi resi conto di aver dormito stratta tra le sue braccia. Non potei fare a meno di sorridere, anche se tecnicamente dovevo avere paura di lui. Fino a qualche ora prima ero convinta che l'artefice di tutti quegli omicidi era lui, ma Harry aveva smentito e io non riuscivo a non credergli.

Quando sentii il mio stomaco brontolare dalla fame  mi alzai in piedi e cercai la cucina. Mi ci imbucai dentro, in cerca di qualcosa da mangiare. Mi avviai al frigo aprendolo e mi abbassi per prendere  qualsiasi cosa che fosse commestibile. Ma nel momento in cui mi piegai, toccai qualcosa dietro di me con il mio sedere. Mi raddrizzai di scatto girandomi all'indietro. Quando vidi Harry davanti a me, cacciai un urlo attaccandomi al frigorifero.

Necklace Of Hope. ||HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora