Part sixteen: pain.

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Aggiorno a 30 stelline e 30 commenti

Part sixtenn: pain.

Il campanellino attaccato alla porta mi avvisò del nuovo cliente che stava entrando nel bar di Martha, la madre di Dylan. Avevo incominciato a lavorare lì da due settimane e il lavoro non poteva andare meglio di così e alla fine non ero nemmeno tanto pessima come credevo.

Alzai lo sguardo e osservai l'uomo che si sedeva ad un tavolino vicino alla grande vetrata vicino alla porta. Mi avvicinai a lui e presi il suo ordine.

"Un caffè lungo, per favore." Sorrisi e ritornai al bancone sistemandomi il grembiule rosso che avevo alla vita.

Martha era seduta su uno sgabello davanti a me che leggeva una rivista di gossip e mangiava una fetta di torta per pranzo. Mi guardò e mi sorrise mentre io cominciai a preparare il caffè al signore. Il campanellino suonò nuovamente e Dylan entrò nel locale velocemente.

"Buongiorno Nina." Disse lasciandomi un bacio leggero sulle labbra.

"Quante volte vi ho detto che vi adoro?" Disse la madre di Dylan eccitata.

"Non sai quante volte mamma." Sbuffò Dylan prendendo in giro Martha. Velocemente portai il caffè al cliente e mi misi ad osservare le goccioline di pioggia che iniziavano a cadere sul vetro.

"Cosa deve fare questa sera la mia ragazza?" Chiese Dylan abbracciandomi da dietro. Io sorrisi girandomi verso di lui. "Che c'è?" Domandò poi.

"È che mi devo ancora abituare al fatto che io sia la tua ragazza." Risposi stringendo la coda di cavallo.

"Ma quanto è bella la mia ragazza." Mi istigò dandomi un bacio sul naso.

"Smettila Dylan." Lo ripresi ridendo.

"Ei cameriera! Vorremmo ordinare." Mi richiamò una voce squillante che mi sembrava di aver già sentito.

Abbassai lo sguardo imbarazzata dalla situazione. Dylan rise e fece un cenno con il capo, come per indicarmi che dovevo andare a servire i due clienti.

Camminai abbastanza velocemente verso la coppia alquanto strana per richiedere i loro ordini. Il maschio aveva una cinquantina d'anni, anche se non lo si vedeva bene in faccia, mentre la ragazza con un grande cappello in testa, avrà avuto la mia età.

"Cosa desiderate?" Chiesi con gentilezza e mostrando il mio miglior sorriso.

"Avvicinati" Disse l'uomo a sottovoce. Con un po' di riluttanza mi abbassai leggermente, ma non riuscivo a vedere ancora il suo volto. Sentivo il suo respiro sul collo e il ciancicare della gomma della bionda nel mio orecchio. Che coppia assurda.

"Sai Nina è da tanto che ti stiamo osservando." Disse sussurrando ancora più di prima. Io feci per allontanarmi, ma lui mi afferrò per il colletto senza dare però troppo nell'occhio.

"Dove scappi." Disse ridendo la ragazza. "Non sai da quanto stiamo aspettando questo momento. Avevamo puntato tanto su di te e tu non ci ha deluso, diciamo." Continuò la bionda.

"Cosa volete?" Dissi agitandomi.

"Sei così stupida Nina" Disse questa volta l'uomo. "Pensavi che fosse tutto finito? Gli omicidi, i messaggi, le minacce? Illusa, quello era solo l'inizio." Disse alzandosi, stando attento a non farsi vedere il volto. "Oh, a questo punto io mi sposterei, a meno che tu non voglia prendere una pallottola nello stomaco."

Mi venne la pelle d'oca, non capendo a cosa si stesse riferendo, ma quando tirò fuori una pistola e la puntò verso di me, sgranai gli occhi e mi allontanai il più possibile da lui, accovacciandomi a terra.

Necklace Of Hope. ||HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora