Si inizia-Jack

734 66 4
                                    

Hey,
Passai la serata con i miei amici e la mia piccola Elsa, fin quando la testa di Eugene non cadde nel suo piatto di pancake.
-Ragazzi credo sia meglio andare- disse Punzie scuotendo Eugene per farlo svegliare.
-Buonanotte- salutai le ragazze, diedi un bacio ad Elsa e me ne andai con i miei amici.
Ci incamminammo verso i dormitori.
Io e Hicc, anche quest'anno assieme in camera, entrammo nella nostra stanza.
-Magnifica!- disse Hicc lanciandosi nel letto.
-Amico mio, ti ricordo l'iniziazione- gli dissi con un sorriso complice
-Oh ma certo! Fai tu gli onori di casa?-
-Volentieri- mi lanciai nel letto e iniziammo a saltarci sopra fino a stancarci.
-Beh, iniziamo a dare una sistemata a questa topaia che noi chiamiamo casa- mi disse il mio migliore amico aprendo la sua valigia tirando fuori un enorme pupazzo.
-Non credi di essere troppo grande per portarti dietro un serpente gigante?- gli chiesi divertito
-1) Non si è mai troppo grandi per un buon e sano peluche;
2) Non è un serpente ma una Furiabuia. Ignorante!- a quelle parole risi. Dopo un'ora, troppo intontiti dal sonno, decidemmo di fermarci e finire di sistemare domani.
-Notte, donna drago- dissi a Hicc ormai sotto le coperte verdi. Rimasi a pensare a quello che mi stava succedendo poi Sandman mi trasportò nel mondo dei sogni.
Il giorno dopo mi svegliai stranamente felice. Hiccup stava ancora dormendo, sembrava Aurora quando era ancora simapatica, ciò vuol dire quando era sotto il sortilegio del sonno, e ovviamente il mio dovere era rompere l'incantesimo, ma non con un bacio, direi che del ghiaccio nella maglia sia perfetto. Un movimento della mano e Hiccup iniziò a correre e a urlare per tutta la stanza come una femminuccia, non riuscii a trattenere le risate.
-Frost! Io ti prendo a calci nel sedere! Stiamo scherzando! Ghiaccio!? Come ti salta in mente!? Pazzoide maniaco!- mi urlò continuando a scrollare la maglietta per far uscire il ghiaccio rimanente. Caddi a terra dalle risate.
-Dovevo riprendere la scena e portarla a scuola per farla vedere a tutti!- continuai a ridere.
-Vattene a quel paese, Frost!- entrò in bagno e si cambiò, subito dopo entrai io.
La mattinata andò bene, a parte il fatto che la prof mi ha beccato mentre passavo un biglietto a Hicc e non le andò giù il fatto di averla paragonata a una rana.
I giorni a seguire furono magnifici! Nessuna complicazione tutto liscio come l'olio e lo apprezzai un sacco. I mesi passarono e arrivò la settimana del ballo d'inverno.

Il diario segreto di Jelsa 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora