Capitolo 17 - 18 dicembre 1865

190 14 2
                                    

In soli tre giorni, Francisca aveva messo in moto mezzo paese per sistemare la casa a suo modo. Questa mattina si era svegliata felice e allegra come sempre perché, il solo pensare che stava arredando il posto dove sarebbero andati a vivere lei e Raimundo dopo il matrimonio, le stampava, inconsapevolmente, un sorriso stupendo sul volto.
La prima cosa che aveva fatto sistemare era la camera padronale, e lei si trovava già lì, tra quelle lenzuola di flanella color crema, due coperte di lana e un copriletto color rosa antico. Le piaceva sentire il peso delle coperte, l'aiutava a dormire e rilassarsi. Proprio di fronte a lei si trovava la finestra con un grande davanzale interno, le tende erano semiaperte e quindi le permettevano di vedere il cielo bianco. Decise di mettersi la vestaglia e lo scialle e sedersi sul bordo della finestra, tirò le tende e rimase isolata da tutto. Era tutta rannicchiata per tenere il calore corporeo che aveva uscendo dal letto e si perse a fantasticare guardando il paesaggio - "Se solo fossi qui con me amore mio, se solo ci fossero le tue forti braccia a proteggermi, se solo potessi sentire il tuo profumo, la tua voce mentre mi leggi un libro...".

Insieme ai mobili chiari, c'era una toletta con un mazzo di rose rosa raccolte in un elegante vaso di vetro trasparente e, aperto in una pagina a caso, il suo diario. Tutti i suoi vestiti erano appesi nell'armadio rigorosamente dai più scuro al più chiaro con un profumo di lavanda che li impreziosiva. Ciò che non poteva mancare erano i candelabri e dei bellissimi quadri fatti con i fiori secchi. Tra i tanti oggetti presenti nella stanza, uno in particolare era prezioso per lei, era una piccola boccetta che teneva nel cassetto superiore della toletta vicino ai gioielli.

"Francisca, vieni qui piccolina" - le disse Alicia, lei le corse incontro e la zia le diede un bacio sulla fronte - "Ho un regalo per te"

"Per me zia?"

"Sì, tutto tuo" - aprì la confezione con ansia e prese la boccetta tra le sue mani -  "Questa la userai per profumare le lettere che scriverai al tuo fidanzato"

Scese a fare colazione e Rosa le diede il buongiorno come ogni mattina - "Vi servo la colazione?"

"Sì, grazie" - le portò del succo d'arancia, due croissant alla crema, frutta di stagione e della cioccolata - "Rosa con tutto questo cibo mi farete ingrassare! Non posso tornare a Puente Viejo rotolando..."

"Vi fa giusto bene prendere qualche chilo, così il vostro Raimundo sarà ancora più felice..."

"Rosa!!!" - la ammonì una imbarazzata Francisca

"Scusatemi... Desiderate altro?"

"Sì, portami il giornale"

"Subito signorina" - iniziò tranquilla la sua colazione e poco dopo tornò la domestica - "Ecco a voi, posso sparecchiare?"

"Certo" - prese il giornale e la sua attenzione fu rapita da un titolo: A Toledo è guerra civile, numerosi ostaggi.
Sfogliò rapidamente le pagine per arrivare a quella che interessava a lei e vide una ritratto. Non poteva essere vero. Il suo Raimundo non poteva essere in pericolo di vita!

"Cosa succede bambina? Siete diventata pallida" -  tese il giornale a Rosa che capì immediatamente la gravità della situazione ed esclamò - "Cielo Benedetto!" - la vide tremare e quasi svenire, prontamente la sorresse e chiamò aiuto per portarla in camera sua.

Dear Santa: I want himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora