A forza di insistere Clara era riuscita a trattenere Raimundo anche a cena e di conseguenza a dormire, avevano giocato insieme e poi le aveva letto un'altra storia per farla addormentare. Ora era mattina, la mattina della vigilia e lui era ancora a Toledo. Doveva tornare a casa per avere notizie di suo padre e per riabbracciare Francisca che, era sicuro, sarebbe stata molto preoccupata.
"Grazie per tutto quello che avete fatto per me, se avete bisogno di qualcosa scrivetemi, non vi farò mancare nulla"
"Siamo noi a dovervi ringraziare ragazzo, avete salvato la vita a mia figlia e vi siete occupato di lei nonostante le vostre condizioni di salute"
"Ho fatto quello che era giusto facessi, vi scrivo il mio indirizzo così potrete sempre raggiungermi: Raimundo Ulloa, La Traba, Puente Viejo."
"Grazie signorino Raimundo"
"Posso sapere il vostro nome?"
"Rita Diaz"
"È stato un piacere conoscervi signora Diaz" - le baciò la mano e guardò Clara - "Tu non vieni a salutarmi?"
"No... Non voglio che ve ne andiate..."
"Piccola..." - sorrise - "Devo tornare a casa ma ti prometto che appena io e la mia fidanzata potremo stare insieme, vi inviteremo alle nozze. Sono sicuro che le farebbe molto piacere conoscerti!"
"Come si chiama?"
"Francisca"
"Ed è bella?"
"Sì, come te, però lei ha i capelli neri" - le sfiorò la punta del naso con il dito facendola ridere - "Ora me lo dai un abbraccio?" - lei annuì e lo strinse forte. Questo abbraccio gli scaldò il cuore e gli diede la forza necessaria per riprendere il suo cammino. A malincuore lo videro allontanarsi, anche lui era triste di lasciarle ma ora non doveva pensare a questo, doveva solo pensare di camminare a lungo per raggiungere Puente Viejo al più presto.
Francisca sembrava un'anima in pena, girava per casa dando ordini su come preparare la cena e si occupava personalmente di sistemare la tavola. Con la sua solita bravura, aveva ordinato posate e bicchieri, posizionato un centrotavola con una candela e aveva piegato i tovaglioli dei commensali in tante forme diverse.
"Maria Elena!"
"Sì signorina Francisca?"
"Avete tirato fuori dall'acqua il baccalà?"
"Sì signorina, Elda sta già iniziando a pulirlo e prepararlo"
"Molto bene, tu occupati delle verdure"
"Con permesso" - se ne andò.
Mancavano poco meno di due ore alla cena della vigilia e lei non aveva ancora nessuna notizia di Raimundo, era preoccupata che fosse morto, che l'avessero ferito, che suo padre l'avesse obbligato a rimanere lì... Troppe brutte cose le passavano per la mente, ma era colpa della grande preoccupazione. In questi giorni aveva pensato e ripensato a cosa avrebbe fatto se fossero dovuti rimanere separati per sempre o se lui fosse morto... Si sedette sulla poltrona dello studio che dava sulla finestra e, guardando i campi innevati, si rivolse a Babbo Natale:
Caro Babbo Natale,
voglio lui. Voglio Raimundo. Per me rappresenta tutta la mia vita. Non ho chiesto regali di Natale, chiedo solo di poterlo riabbracciare, di poter stare tra le sue braccia tutta la mia vita, invecchiare con lui, avere figli con lui, sposarci!Alcune lacrime scesero lentamente per le sue guance fino ad arrivare alle sue labbra, si portò le mani attorno al busto abbracciando se stessa e ricordò, ricordò lui, il suo profumo, la sua voce.
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Dear Santa: I want him
FanficDicembre 1865 Francisca e Raimundo vivono felici la loro storia d'amore quando un giorno un evento li separa.. Per sempre?