Raimundo e Francisca stavano attraversando il periodo più felice della loro vita, nonostante le reticenze dei loro genitori nel vederli insieme, loro passavano tutte le giornate in reciproca compagnia. In estate uscivano di casa all'alba e tornavano quando il sole era già calato da qualche ora, in tutto quell'arco di tempo si rincorrevano nei campi, si tuffavano nel fiume, leggevano libri, cavalcavano, si arrampicavano sugli alberi e vivevano appieno il loro amore. Con l'arrivo dell'autunno il tempo che potevano trascorrere insieme si era ridotto e loro soffrivano per questo ma colmavano tale mancanza con regali e progetti futuri. Si erano accordati, inoltre, di tenere ciascuno un diario e di leggerlo ai loro figli per raccontargli del loro amore. Per tener fede a questa promessa, Francisca scriveva sempre il suo diario appena tornava a casa da ogni incontro con Raimundo. Oggi, però, le era tornato in mente un incontro di qualche mese prima e che non aveva ancora scritto perché precedente al loro accordo.
3 dicembre 1865, Puente Viejo.
Era una calda giornata di luglio, avevo appena finito di fare colazione e mi stavo dirigendo verso le scuderie per prendere il mio cavalo e raggiungere Rai il prima possibile. Elisir è un bellissimo cavallo, atletico, con il pelo nero, corto e ben curato ma una criniera lunghissima. Salì in sella e mi diressi verso il nostro posto d'incontro: è una piccola radura circondata da tantissimi alberi ma uno spicca su tutti e, sotto di esso, c'è una roccia dove siamo soliti sederci. Lo aspettai per dieci minuti poi iniziai a camminare nervosa, sapevo che Rai non era solito tardare. In uno dei miei tanti avanti e indietro trovai un biglietto nella corteccia del platano: Mia amata Francisca, non ti preoccupare se non mi trovi lì con te. Raggiungimi vicino al fiume, ho una sorpresa per te. R.
Piegai il biglietto e, con Elisir, mi diressi al fiume. Arrivai al galoppo, lui mi stava aspettando con un mazzo di fiori in mano, scesi velocemente da cavallo e mi gettai tra le sue braccia. Elisir era abituato a questo tipo di saluti e si spostava tranquillamente sulla riva del fiume per dissetarsi mentre noi ci dedicavano mille attenzioni.
"Buongiorno mia regina" - mi disse qualche secondo prima di baciarmi appassionatamente.
"Buongiorno cavaliere" - risposi sorridendo, mi porse il mazzo di fiori dedicandomi, come sempre, una poesia scritta da lui:
"Sono, questi fiori di campo, per la mia principessa:
papaveri rossi per risaltare i suoi occhi,
qualche fiordaliso per veder brillare il suo sorriso
e qualche spiga di grano
per sperare, un giorno, di avere la sua mano."I miei occhi si riempirono di lacrime, non riuscivo nemmeno a parlare. È sempre riuscito a conquistarmi con ogni sua singola parola, con ogni suo gesto e sguardo.
"Grazie amore mio" - gli accarezzai il viso e lo baciai ancora, lui mi strinse a sé e ci lasciammo trasportare dal nostro amore, cullati dal venticello leggero e il dolce canto degli uccelli. Dopo questo abbraccio eterno ci sedemmo con i piedi nell'acqua a leggere uno dei nostri tanti libri preferiti e così, passammo tutta la mattina fino a che non dovemmo separarci per andare a pranzo.
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Dear Santa: I want him
FanficDicembre 1865 Francisca e Raimundo vivono felici la loro storia d'amore quando un giorno un evento li separa.. Per sempre?