Capitolo 20 - 21 dicembre 1865

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Isabel era rimasta sconvolta dall'incontro con Francisca, tant'è vero che alla sera a cena non aveva mangiato niente ed aveva trattato in modo brusco tutti quelli che le si erano avvicinati. Ora era nel suo letto e pensava, pensava alle parole che lei le aveva dedicato: "È tutta colpa vostra e di vostro marito! Siete voi che avete sempre cercato di separarci e ora Raimundo sta rischiando la sua vita perché ha voluto salvare la mia impedendo a don Ramón di uccidermi! Se n'è andato perché mi ama e io sono qui perché amo lui, perché non posso pensare di vivere la mia vita senza di lui. Se non vi foste intromessa nella nostra relazione lui ora sarebbe qui..." - gli occhi le facevano male dal pianto - "Voi non vi meritate un figlio come lui! Voi siete solo due serpi che pur di aumentare il vostro patrimonio sareste capaci di distruggere la sua vita, la sua felicità" - vedendo che Isabel non replicava se ne andò.

"Forse quella ragazzina aveva ragione" - pensò. In fondo non conosceva suo figlio, non si era mai preoccupata di sapere i suoi interessi, ciò che lo rendeva felice... Che madre è una che non si interessa di suo figlio? Ed improvvisamente, le vennero in mente tutte le volte che lo vedeva tornare a casa con un grande sorriso, quando sembrava potesse toccare il cielo con un dito solo per essere stato alcuni minuti con la donna che amava, le venne in mente anche il suo sguardo disperato quando suo padre lo minacciò di uccidere Francisca, quando se n'era dovuto andare con la consapevolezza che lei lo avrebbe odiato... Non avrebbe rifatto questo errore, no! Prese carta e penna e scrisse:

Raimundo, figlio mio,
forse adesso è troppo tardi per pentirmi, per rendermi conto di tutto il male che ti ho fatto, ma ti chiedo scusa e per questo ho preso una decisione. Me ne andrò da Puente Viejo per sempre, non sarò più un ostacolo per la tua relazione con Francisca. Sii felice con lei, rendila la donna più felice del mondo come tuo padre non è mai riuscito a fare con me, ti auguro il meglio.
Con affetto,
Tua madre.

Al mattino seguente portò il biglietto in camera di suo figlio e preparò i bagagli per la sua partenza.

Francisca, invece, continuava a camminare avanti e indietro da ore, esasperando la povera Leonor che le stava facendo compagnia - "Fermatevi bambina! Mi state facendo venire il mal di mare"

"Scusate tata ma non riesco a smettere di pensare a Raimundo... Come mai non ci sono ancora sue notizie?"

"Suo padre è andato da lui e con le conoscenze che ha riuscirà sicuramente a salvarlo, non vi preoccupate!"

"Tata come faccio a non essere preoccupata? Sono giorni che non lo vedo ed ora è persino in pericolo!" - Leonor la guardò con uno sguardo triste e vide che era sull'orlo del pianto - "Forza figliola, non scoraggiatevi" - e l'abbracciò forte sperando di poterla rassicurare.

Dear Santa: I want himDove le storie prendono vita. Scoprilo ora