Capitolo 14

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Draco non voleva sentir ragioni, non voleva staccarsi dalle labbra di Hermione finché lei non indietreggiò con la fatidica domanda

-Perché Draco?- chiese timorosa la Granger. Tremava, forse per la risposta che stava per ricevere.

-Perché cosa Granger?-

-Lo sai benissimo Malfoy, perché mi hai baciato di nuovo?-

-Non c'è un perché Granger! Perché deve esserci sempre una risposta a tutto? Perché ti ostini sempre a rovinare tutto?-

-Perché merito una spiegazione Malfoy- disse incrociando le braccia al petto con aria irritata.

-No Granger! Non l'avrai mai!- disse afferrandola e baciarla con prepotenza come a chiarire che era lui a tenere il controllo, ad averla in pugno.

-Ti sbagli Malfoy, se pensi che sono il tuo giocattolino. Non mi chiamo Pansy Parkinson. Non voglio vederti più Malfoy, sei viscido, insensibile ed arrogante- concluse Hermione uscendo dalla Stanza delle Necessità. Malfoy baciava da Dio ma come poteva fidarsi di lui? Lei non avrebbe giocato con lui, Malfoy si sbagliava di grosso, lei non era il suo passatempo e prima o poi lo avrebbe capito.

***

-Granger, allontanati da me!-

Draco si ritrovò seduto nel proprio letto. Il respiro veloce e mozzato e la fronte sudata come se avesse corso a perdifiato per tutta la scuola. Osservò le sue mani, tremavano e pensava di nuovo alla figura della Mezzosangue che lo attirava come una calamita. Draco poté quasi vederla chinarsi su di lui poi qualcuno entrò improvvisamente nella sua stanza. Blaise Zabini era spaventato a morte e non sapeva cosa fare, non riusciva neanche a parlare. Draco si volse con un sussulto.

-Blaise....cosa diavolo è successo? - disse con voce impastata e spaventata al tempo stesso. –ZABINI PARLA!- urlò non ricevendo una risposta dall'amico serpeverde.

-Kate! È sotto shock, ha un incubo, urla, si dimena, ma non riusciamo a svegliarla.-

Draco saltò giù dal letto, si vestì in fretta e cominciò a correre verso la stanza della ragazza. Quando arrivò non riuscì a credere a quello che videro i suoi occhi. Kate allungata sul letto con Theo e Daphne accanto a lei. La chiamavano, scuotendola ma niente, non riusciva a svegliarsi. Draco la raggiunse, non ce la faceva a vederla in quel modo, era straziante, gli metteva i brividi.

-Kate, sono Draco, svegliati, è tutto apposto-

-NON TOCCARMI! VAI VIA! NON TOCCARMI!- urlò in preda allo shock.

-Kate....sei al sicuro....nessuno ti farà del male....calmati!-

-Draco, io chiamo Madama Chips- disse Blaise che iniziò a correre per raggiungere l'infermeria.

-LORO MI UCCIDERANNO!-

-No Kate!.......Non lo permetterò.......sei al sicuro. Forza respira- le disse posando le mani su quelle della ragazza. Kate iniziò a calmarsi e ad aprire gli occhi, fissando quelli di Draco e rimase pietrificata nel vedervi grande preoccupazione. Nel frattempo era arrivato Blaise insieme a Madama Chips e la McGranitt.

-Oh vedo che siete riusciti a svegliarla, ottimo lavoro ragazzi. Signor Malfoy prenda la boccetta col liquido blu. Si tratta di un calmante, la aiuterà a ristabilire il battito regolare del cuore e a farla riposare.- disse Madama Chips indicando la borsa di cuoio sulla scrivania davanti a loro. Draco obbedì, porgendola alla donna e tornare vicino alla ragazza. Era sveglia, ma fissava il soffitto, sembrava quasi pietrificata mentre Madama Chips le iniettò la pozione.

-Ha bisogno di riposo Signor Malfoy, comunque tornerò domani per un controllo, è meglio che qualcuno resti con lei almeno per questa notte- consigliò la donna mettendo i farmaci e gli utensili usati a posto.

-Non si preoccupi Madama Chips, porterò Kate in camera mia e resterò con lei. La ringrazio!- si congedò alla donna ringraziandola che annuì uscendo dalla stanza per tornare in infermeria. Draco si avvicinò verso la cugina rannicchiata sul letto con le gambe al petto, le faceva tenerezza. L'ultima volta che ebbe un incubo fu la notte della morte dei suoi genitori ma non era stata così grave come questa volta, non l'aveva mai vista in quello stato. La prese in braccio e lei si aggrappò con le braccia attorno al collo, per non cadere e delicatamente Draco la sollevò dal letto per portarla in camera sua preceduti da Blaise che salì per aprire la porta della camera. Draco la adagiò sul letto e la copri con le coperte ma Kate gli afferrò la mano per bloccarlo.

-Non andartene, resta con me.- lo pregò dolcemente e intimorita al tempo stesso. Lui le sorrise e con un cenno salutò Blaise, invitandolo a tornare a dormire, così anche lui si allungò affianco a lei. Entrambi chiusero gli occhi e si addormentarono. Nei tre giorni a seguire Draco non frequentò le lezioni, la McGranitt gli diede il permesso di saltarle per stare accanto a Kate come chiesto da Madama Chips. Nelle prime ore del pomeriggio del primo giorno Kate si svegliò, anche se non parlò molto ma infondo era una cosa normale. Draco ovviamente non gli avrebbe chiesto nulla riguardo all'incubo di quella sera perché sapeva che ne avrebbe parlato lei a tempo debito e a lui andava bene così.

***

Anche Hermione rimase nella sua camera in quei giorni, saltando le lezioni e non era da Hermione un comportamento del genere. Lei che odiava saltare le lezioni. Si allungò sul letto e iniziò a fissare il soffitto sopra di sé ma la sua mente finì a Malfoy e alla loro lite. Lei e Malfoy litigavano da anni, tra insulti e schiantesimi eppure la lite avuta quella sera fu per lei più dolorosa di una maledizione cruciatus. Si stava affezionando a Malfoy e non andava assolutamente bene. Non si accorse che una lacrima iniziò a rigarle il viso poi sentì qualcuno bussare e si asciugò il viso.

-Herm! Sei qui? Posso entrare?- Ginny! Non voleva che qualcuno la vedesse in quello stato, assolutamente.

-Si, vieni.- rispose

La Weasley entrò e si sedette sul letto vicino a lei. Ormai conosceva Hermione e sapeva che qualcosa non andava ma non avrebbe costretto la sua amica a sfogarsi se non voleva.

-Tutto ok? Qualcosa non va?- chiese con un filo di preoccupazione mentre con una mano le accarezzava i capelli e le spalle.

-Si Ginny! Sono solo un po' stanca- rispose

-Sei sicura?- chiese facendo un ultimo tentativo ma sapeva che la sua amica aveva pianto e forse sapeva anche per chi. Malfoy! Hermione annuì in risposta, forse le avrebbe raccontato tutto, solo non in quel momento ma sapeva che per qualsiasi cosa Ginny ci sarebbe stata per lei e viceversa.

-Almeno vieni a cena, su! Ron ha fame e sono tutti preoccupati per te- disse per farle salire il morale.

-Ehm io preferirei restare qui, non ho molta fame voi andate-

-Herm non puoi restare chiusa qui, devi pur mangiare qualcosa.-

-Lo so ma non fa niente, farò un'abbondante colazione domani mattina.-

-Ti porto qualcosa dopo.- la guardò Ginny, le diede un bacio sulla guancia –Ah Kate si è sentita male, un piccolo shock dovuto ad un incubo. Oggi sono scesa a trovarla e si è ripresa, volevo che lo sapessi- le disse prima di uscire.

-Allora più tardi scenderò a vedere come sta-confessò la ragazza.

-Va bene è nella stanza di Malfoy-

A quelle parole Hermione sbiancò, anche se cercò di mascherarlo e dopo aver annuito in risposta, Ginny se ne andò. Sarebbe scesa a salutarla e la lite con Malfoy non l'avrebbe di certo fermata.

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