Capitolo 5.

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Dopo quella sera non mi ha più rivolto la parola per una settimana e questo mi fa incazzare.

Oggi siamo solo io, lei e i bambini.

«Perché non mi parli?» entro nella stanza.

«Perché dovrei?» mi guarda.

«Perché-Perché» balbetto.

Perché dovrebbe?

La sento ridere.«Anche se ti parlassi non avrebbe senso» alza le spalle.

«Perché?»

«Ha chiamato una certa Elouner» non risponde alle mia domanda.

Eleanor?e cosa vuole?forse vuole ritornare con me?

Dio,quanto sono patetico.

«Si chiama 'Eleanor'» preciso acido,il fatto che abbia sbagliato a dire il suo nome mi fa incazzare.

«E io che ho detto?»sbuffa.

Lascio perdere guardandola male.

«Ti ha detto cosa voleva?» le chiedo.

Lei scuote la testa.«Ha detto che dovevi richiamarla»

Annuisco e resto con lei a giocare con i bambini.

*

«Come mai fai la babysitter?» le chiedo guardandola.

«Cose che non puoi capire» mi dice acida.

«E perché?»

«Perché tu hai tutto» mi guarda e per la prima volta noto la tristezza nei suoi occhi.

«Aiutami a capire»

«Non capiresti»

«Insegnami»

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