L'ho lasciata andare, di nuovo.
Come sempre.
Perché non faccio mai nulla?
È passata una settimana dall'ultima volta che l'ho vista. È sono stato a pensare tutto il tempo a cosa fosse successo e perché sono così ossessionato da lei.**
«E tu che mi dici della tua famiglia?» le chiedo mentre lei cerca di far mangiare Doris, il quale è molto concentrato dal guardare un cartone che stanno trasmettendo in tv.«Non c'è niente da dire» risponde quasi irritata.
«Ti voglio conoscere» le prende il cucchiaio dalle mani e finalmente Doris decide di mangiare.
Lei ride «Così mi rubi il lavoro»
«Lo farò se non mi racconti di te» la minaccio « io parlo sempre di me e tu mi ascolti sempre... ceh, guardami sembro un'adolescente in piena crisi ormonale» ride fragorosamente e io le sorrido «e quella dovresti essere tu» le faccio la linguaccia.
Lei mi sorride e poi torna seria « Sono nata a Derby, è un'ora di distanza da qui e poi un paio di anni fa sono venuta ad abitare qui»
«perché?»
«non ne voglio parlare» riprende il cucchiaio dalle mie mani.
**
Sto guidando verso casa sua e non ricordo nemmeno di aver aperto la porta della mia stanza. Dopo 10 minuti in auto mi fermò davanti alla sua casa e ne aspetto altri 5 prima di prendere coraggio e bussare alla sua porta.«Louis?» mi guarda incredula e sbatte gli occhi più volte come se avesse avuto un miraggio.
«Io, ehm, volevo, si, mh...» ma che mi prende, lei scuote la testa e fa per chiudere la porta quando qualcosa dentro di me scatta.
Fermo la porta con il mio piede.
«Prima di chiudere devi ascoltarmi, ti prego» la guardo negli occhi e apro lentamente la porta mentre lei sembra quasi incredula dalla mia reazione.
Annuisce.
«Perché mi allontani? È passato più di un anno e cazzo ti sono sempre appiccicato e tu continui ad allontanarmi come se avessi la peste. Ho sbagliato tutto, dall'inizio, lo so...ne sono consapevole» sospiro «Ti ricordi il primo giorno che ci siamo incontrati? Ti ho odiato con tutte me stesso e nemmeno sapevo perché» rido nervosamente e lei mi sorride dolcemente.
**
«E tu chi saresti?» chiedo freddamente.
Sento tutti i rumori cessare.
Lei alza la testa verso di me e i suoi occhioni marroni si incastrano nei miei azzurri.
E mi sento bene dopo tanto tempo.
«Scusa?» la ragazza davanti a me mi guarda incredula dalla mia arroganza.
«Louis» mi rimprovera mia mamma «non essere scortese» e sbuffo.
«allora posso sapere chi cazzo è questa sconosciuta nella mia casa?» sbotto irritato e mi guarda mi lancia uno sguardo assassino.
«Nina» si presenta la ragazza sorridendomi in modo beffardo «Johannah, avevi ragione si meritava più schiaffi da piccolo» gli porge Doris e va via da casa.
Ti odio, Nina.
**«eri proprio insopportabile» scuote la testa divertita da quel ricordo, credo.
«già» mi avvicino a lei aprendo completamente la porta «e sai perché?» scuote la testa «perché ero spaventato da questi occhioni marroni che mi scrutavo con insistenza e curiosità» mi avvicino al suo vicino guardandola negli occhi.
«Io non conosco nulla di te perché non me l'hai mai permesso ed ora se sono qui è per farti capire e per dimostrarti che non sono la persona che tu credi io sia, sono molto di più. Solo prova ad aprirti con me, io sono qui e solamente perché mi piaci» finalmente confesso e mi sento più leggero «può sembrarti ridicolo anzi stesso i-»«non lo è, anzi non lo sei» mi interrompe «già so cosa stai per dire, tu non sei ridicolo. Mi dispiace se sono sempre stata distante e scorbutica, ma se sono stata così è perché la tua vita è completamente diversa dalla mia e non potrò mai farne parte, anche se volessi» alza le spalle e sospira.
«Perché?»
«Entra e lo vedrai»
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