Nessuno cadde pesantemente a terra, andando a sbattere la testa contro la solida parete di fronte al muro da cui era appena uscito.
Stordito, guardò il muro: non c'era più alcuna traccia del passaggio che aveva attraversato.
Tentò di rialzarsi, ma un dolore lancinante alle mani e alla nuca lo percosse come una frusta, facendogli digrignare i denti nello sforzo di non urlare.
A fatica, riuscì a guardarsi i palmi delle mani: erano costellati da piccoli tagli e c'erano minuscoli pezzettini di vetro attaccati alle ferite, che iniziavano a pulsare e a bruciare.Con la fortuna che si ritrovava, era atterrato proprio sopra i cocci del vaso di cristallo che aveva rotto prima di passare attraverso quella specie di portale.
Quel vaso sembrava continuare a perseguitarlo.
Da quando lo aveva rotto, non gli erano capitati altro che guai.«Ce l'hai con me?» ringhiò, guardando male i pezzi di vetro a terra. «Mi dispiace di averti fatto cadere, ma questa è la vita. Accettalo» borbottò irritato, quasi attendendo una risposta.
Resosi conto di quanto dovesse sembrare ridicolo, scoppiò a ridere.
Parlava pure con un vaso, adesso?Si portò le mani alla testa con estrema cautela, e trasalì, rendendosi conto di essersi fatto male seriamente, anche se il dolore che provava stava diminuendo, forse a causa dello shock.
Si guardò nuovamente le mani: erano macchiate di sangue, ed era certo di aver sfiorato con un dito l'estremità di un oggetto appuntito che era all'interno della ferita alla testa.Al solo pensiero, un conato di vomito lo sopraffece, e Nessuno rigettò tutto ciò che aveva nello stomaco, imbrattando il pavimento di vomito.
Sentendosi un po' meglio, si rese conto della situazione. Doveva andarsene da lì al più presto, o l'avrebbero trovato di sicuro, dato il trambusto che aveva causato.Ma prima doveva arrestare l'emorragia.
Non sapeva se fosse una buona idea, ma non vedeva altre soluzioni. Si fece forza e, accasciatosi a terra, portò la mano tremante alla testa, cercando di rimuovere il frammento di vetro.
Lo estrasse con difficoltà e lo esaminò: era enorme.
E allora capì con certezza che l'emorragia non si sarebbe fermata da sola, se non fosse stata curata adeguatamente.All'improvviso vide tutto nero per un attimo. Poi la vista gli si schiarì, mentre macchioline scure gli danzavano davanti gli occhi.
«Cavolo» biascicò. «Ultimamente non faccio altro che svenire. Non riesco ad aiutare neanche me stesso, come potrei mai salvare Kyle?» sussurrò, rassegnato.
«Non è vero» rispose una vocina che era quasi sicuro di essersi immaginato. «Attraversare un Passaggio è molto difficile per chiunque non sia uno Shifter, e noi stessi ci siamo dovuti abituare. È strano che tu non abbia sentito alcun male. In genere comunque l'atterraggio è pericoloso, e tu sei semplicemente stato più sfortunato di altri.»
«Me ne sono accorto» sibilò a denti stretti Nessuno, risentito. «Altrimenti non mi ritroverei qui, a parlare con qualcuno che non esiste.» Gemette, sconsolato. «Sto impazzendo, vero?»
«Stai zitto, sei fastidioso» ordinò la vocina, calma, mentre gli si avvicinava.
Poi Nessuno sentì qualcosa di piccolo e morbido premergli delicatamente la fronte. Sembrava una mano.«Ora rilassati» continuò la voce, perentoria. «Dormi.»
Nessuno vide nero per un attimo, che però sembrò durare un'eternità, e si rese conto di stare per perdere conoscenza.
«Non consegnarmi a loro. Ti prego...» riuscì a sussurrare, prima di addormentarsi.
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Nobody's Land - EVIL #Wattys2017
Viễn tưởng10# IN FANTASIA 18/08/2016 Nessuno sarebbe un ragazzo come tanti, se non fosse per il tormentato passato ed il particolare aspetto fisico che lo allontanano dalle persone. Intorno a lui avvengono numerosi e inspiegabili incidenti, e la colpa gli è d...