Nessuno si avviò nella direzione che pensava avessero preso i due ragazzi. L'ampio corridoio bianco, stranamente, non aveva altre stanze se non la sua, dato che non si vedevano altre porte. A destra il corridoio terminava in un vicolo cieco, mentre a sinistra continuava.
Dovevano per forza essere andati a sinistra.Si incamminò in quella direzione, guardandosi intorno. Era un posto decisamente strano.
Non c'era nemmeno un quadro appeso alle pareti, che sembravano troppo spoglie. E non aveva neanche molto senso costruire un corridoio che portava in un vicolo cieco.
L'unica cosa visibile, a parte il biancore accecante delle pareti, sembrava essere la porta della stanza da cui era appena uscito.Che però era sparita. Si era come volatilizzata.
Tornò indietro verso il punto in cui era sicuro ci fosse la stanza, per accertarsi di non avere le traveggole. Tastò la solida superficie del muro: non sembravano esserci pareti nascoste o stanze segrete.
Forse non era lì, la stanza. Magari si era semplicemente confuso e si ricordava male.
Eppure sapeva di non sbagliarsi.Attraversò tutto il corridoio destro alla ricerca di qualcosa che lo aiutasse a capire e, sorpreso, notò che c'era un brutto vaso di cristallo appoggiato sopra una piccola colonna di pietra, nascosto nell'angolo buio.
Certo che si erano davvero sprecati con l'arredamento.Si chinò per esaminare meglio il vaso, chiedendosi di preciso quale fosse il suo scopo effettivo, ma si fermò quasi subito. Sentiva delle voci provenire da dietro il muro.
Com'era possibile?
Appoggiò l'orecchio alla parete e rimase in ascolto.
«Sembra interessante e simpatico. Non dovreste trattarlo così.»
Quella sembrava la voce di Rory.«Sarà... Ma non mi convince affatto. Che ci faceva con gli Shifter? È tutto molto strano... Non avremmo dovuto portarlo qui con noi» disse Oliver, sottovoce, con un tono pentito-.
Sembrava quasi che non volesse farsi sentire da qualcuno.«Non lo scoprirà nessuno, vedrai. E poi Ellie ne sembra affascinata. Sembrava un'ebete, lo fissava proprio come se non avesse mai visto un ragazzo. Mi sono sentito in imbarazzo per lei» ridacchiò Rory.
«Non è vero, tappetto» borbottò Eileen, risentita.
«Vedi che ti ho sentita, sai? Non chiamarmi così, siamo alti uguali. Anzi, io sono più alto di te» ribadì a sua volta Rory, cercando di mantenere un tono di voce basso.
«Sì certo, di due centimetri» sbuffò lei. «Sei proprio un nanerottolo.»
«Parla per te! E poi non sono così basso. Crescerò di certo e diventerò molto più alto di quanto tu potrai mai essere!»
Nessuno rise sotto i baffi. Rory ed Eileen erano davvero bassi. Di sicuro non arrivavano al metro e cinquanta. Doveva essere una caratteristica di famiglia.
«Sarò pure bassa, ma sono una ragazza, quindi sono giustificata.»
«E secondo quale regola non scritta?»
«La mia» annunciò fiera lei.
Rory sbuffò. «Comunque non cercare di cambiare discorso. Lo fissavi sul serio. Ti sarebbe caduta pure la bava, oltre che la mascella, se non te ne fossi andata.»
«Non dire stupidaggini. Ma l'hai visto? Come potrei anche solo prenderlo in considerazione? I suoi occhi sono praticamente uguali a quelli dei mostri che ci hanno fatto tutto questo.»
Nessuno percepiva chiaramente il suo orrore, mentre la ragazza cercava un aggettivo che potesse descriverlo pienamente.
«È semplicemente disgustoso, Rory, e lo sai bene.»
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Nobody's Land - EVIL #Wattys2017
Fantasy10# IN FANTASIA 18/08/2016 Nessuno sarebbe un ragazzo come tanti, se non fosse per il tormentato passato ed il particolare aspetto fisico che lo allontanano dalle persone. Intorno a lui avvengono numerosi e inspiegabili incidenti, e la colpa gli è d...