Camminavano da circa dieci minuti, costeggiando il limite della foresta, e Nessuno era già stufo. Stufo di tutta quella situazione, stufo di quello strano, stupidissimo pianeta ricoperto dalla neve e stufo della compagnia di quei tre. Ma, più di tutti, era stufo di Oliver, che continuava a spintonarlo con malagrazia come se si stesse divertendo un mondo.
«So camminare da solo, grazie tante» sbottò al limite della sopportazione, dopo uno spintone più forte dei precedenti.
Durò solo un istante, ma mentre parlava ebbe l'impressione di vedere Oliver che accennava a un'espressione di soddisfazione, divertito dalla sua pietosa situazione; il suo sorrisino di scherno fu però subito sostituito dalla sua solita espressione impassibile e seriosa, che gli fece venir voglia di dargli un bel pugno in faccia.
Perché quel ragazzo doveva essere sempre così?Ellie intanto seguiva quello scontro non verbale quasi con disinteresse, occupata ad affilare uno dei suoi due pugnali mentre camminava spedita accanto a loro. Rory la seguiva lento, continuando a torturarsi le mani. Era da un po' che non spiccicava parola, ed era così assorto nei suoi pensieri che continuava a tenere la testa bassa, andando a sbattere, di tanto in tanto, contro la sorella.
Finalmente Oliver replicò, celando a stento una spiccata dose di ironia che Nessuno riconobbe comunque. «Sai com'è, sei nuovo da queste parti. Non vorrei che ti... perdessi.»
Era palese che le sue parole nascondessero tutto un altro significato: Nessuno non sarebbe mai riuscito a sfuggirgli.Quasi a conferma della sua ipotesi, pochi istanti dopo Oliver lo spinse in avanti un'ennesima volta, stavolta con più sgarbo. Forse era semplicemente nervoso a causa della presenza Ellie, che si era avvicinata e lo scrutava attentamente.
Bleah, che schifo, pensò Nessuno. Era certo che gli occhi le fossero diventati a forma di cuore.
A parte quello, non riusciva a comprendere il nervosismo di Oliver. Non gli era sembrato il tipo che potesse innervosirsi per qualcosa.
Fatto sta che Nessuno, grazie ad Oliver, incespicò nella neve e cadde quasi a faccia in giù sul terreno, ma Oliver lo afferrò prontamente per la corda che gli teneva legate le mani dietro la schiena.
«Vedi che avevo ragione io?» lo canzonò, con un tono parecchio soddisfatto. «Dovresti stare più attento a dove metti i piedi.»
Ciò era sicuramente vero, ma Nessuno non aveva alcuna intenzione di sentirselo dire da quello spocchioso. «Forse non sarei caduto se tu non mi avessi spinto» gli rispose, sottolineando l'ovvio.
Oliver non rispose, si limitò a fissarlo. Poi, tutto d'un tratto mollò la presa sulla corda, e Nessuno si sentì cadere, spinto dalla forza di gravità. Ma Oliver lo riafferrò all'ultimo secondo, rialzandolo di botto. Continuava a tenerlo in questo modo affinché non cadesse, dato che Nessuno non riusciva a poggiare bene i piedi per terra e riacquistare da solo l'equilibro a causa delle mani legate dietro la schiena.
Oliver stava giocando con lui, ma non gli avrebbe permesso di fare i suoi comodi.
Cercò ancora una volta di liberarsi, torcendo il busto di scatto, ma Oliver riuscì a trattenerlo e a ribaltarlo nuovamente con la faccia rivolta verso il terreno.
«Lasciatemi andare!» sputò ancora una volta, con il viso tutto rosso e stravolto dalla rabbia. Cercò di divincolarsi dalla presa di Oliver, ma questi era troppo forte. «Si può sapere che cosa vi ho fatto?»
«Esisti, e questo è già un problema» gli rispose Oliver, flemmatico.
Fu quello il momento in cui Nessuno si rese conto per la prima volta di trovarsi davvero in una foresta pietrificata: non si udiva nulla, dal canto di un usignolo di passaggio, allo zampettìo degli scoiattoli che si affrettavano ad accumulare il cibo per l'inverno, e le foglie, già rare, erano così statiche che sembravano disegni eterei nell'aria. Il tempo all'interno di quella foresta sembravano congelato, immobilizzato in uno stato di quiete perenne dal quale non si sarebbe più riscosso.
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Nobody's Land - EVIL #Wattys2017
Fantasy10# IN FANTASIA 18/08/2016 Nessuno sarebbe un ragazzo come tanti, se non fosse per il tormentato passato ed il particolare aspetto fisico che lo allontanano dalle persone. Intorno a lui avvengono numerosi e inspiegabili incidenti, e la colpa gli è d...