«L'hai visto anche tu?» balbettò Nessuno, inciampando nelle proprie parole. Finalmente ne aveva la certezza: quella di prima, non era stata solo una sua impressione.
Qualcuno li stava pedinando sul serio.Ma chi era quell'uomo? Perché li seguiva?
Quali erano, esattamente, le sue intenzioni?
Mille domande si affacciarono nella mente di Nessuno, confondendolo sempre di più.
Rabbrividì, cercando di scrollarsi di dosso la sensazione di quegli occhi rossi che sembravano bruciargli l'anima.«Visto cosa?» domandò Alex, in risposta.
Si girò, e lo trovò con lo sguardo perso nel vuoto alle sue spalle.
«Che succede?» si allarmò, scuotendolo per un braccio.
Nessuno fu bruscamente riportato alla realtà.«Ecco...» iniziò a dire, abbassando lo sguardo verso di lei. Il suo viso preoccupato lo fece sentire vagamente in colpa. Non sapeva perché, ma decise di mentire.
«Sai, non riesco ancora a spiegarmi come tu riesca a fare cose del genere» esclamò, gesticolando in direzione della porta ormai scomparsa. «È semplicemente assurdo!»
Si passò una mano tra i capelli con espressione scioccata, enfatizzando così le proprie parole.
In fondo era vero, non aveva mica mentito, no?Alex emise un evidente sospiro di sollievo, rassicurata. Cosa la preoccupava tanto?
Alzò lo sguardo da lei, pensieroso, e diede finalmente un'occhiata a ciò che li circondava.
Si trovavano in una grande sala con araldi verdi appesi alle pareti e un'enorme vetrata a destra della stanza, che lasciava intravedere un paesaggio placido e innevato. Un lungo tavolo di quercia faceva bella mostra di sé, al chiarore delle torce, e si sentivano degli scoppiettii provenire dalla legna che ardeva, lentamente, nel camino di pietra a sinistra. In fondo al salone, era impossibile non notare l'immensa libreria ricolma di libri che svettava, alta, fino al soffitto.
Affascinato, Nessuno fece qualche rapido passo in avanti, alzando lo sguardo verso la sommità della libreria per vedere meglio per quanto ancora si snodasse. Il soffitto era altissimo.
L'acustica, lì, doveva essere incredibile.
Stava per fare qualche breve vocalizzo, solo per curiosità, ma si fermò. All'inizio non lo aveva notato, perché i suoi occhi non erano ancora abituati alla semioscurità della stanza nettamente in contrasto con i corridoi bianchi di prima che sembravano volere accecare i passanti, ma c'era qualcosa di strano nel soffitto.
Si vedeva una specie di lucina. No, non una sola, ma ben di più. Erano tantissime.
Strizzando gli occhi, Nessuno finalmente capì. Era il cielo, quello. Stava guardando le stelle.
Non capiva come, dato che dalla vetrata si vedeva chiaramente che era solo tardo pomeriggio, ma stava vedendo il cielo di notte.
A New York era impossibile vedere le stelle.Forse avrebbe provato nostalgia al pensiero della città dove aveva vissuto, se solo ne fosse stato più legato.
Invece, non provava nulla. Niente di niente.
Solo una vaga malinconia, al pensiero di ciò che avrebbe potuto avere e che non avrebbe ottenuto mai.
Cercò di pensare a qualche bel momento passato a New York, ma non trovò nulla.
I suoi unici bei momenti erano tutti legati a Kyle.Ecco, finalmente sentiva qualcosa: una specie di fitta di tristezza lo trafisse come uno spillo, al pensiero dell'amico disperso.
Eppure, anche quella sembrava una sensazione attutita. Un sentimento flebile, debole, sciocco.
Si sentì in colpa, per quella sua mancanza di reazioni.
Ma in fondo, si ricordò, non avrebbe più dovuto stupirsi. Sapeva bene che per lui era consueto non provare niente. Molte volte gli avevano ricordato che era assolutamente normale per i mostri come lui.
Strinse forte i pugni mentre la vista gli si velava, impedendogli di vedere ancora quelle bellissime costellazioni.
La rabbia cresceva dentro di lui, cupa e impenetrabile, imprigionandolo in una spirale di oscurità che non gli lasciava vie di fuga.
Sentiva qualcosa di familiare in tutto ciò. Aveva già provato quella sensazione di crescente malessere, unita al fatto di non essere più in grado di controllare il proprio corpo.
«Ti piacciono i libri?» chiese una voce familiare, poco lontano da lui.
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Nobody's Land - EVIL #Wattys2017
Fantasy10# IN FANTASIA 18/08/2016 Nessuno sarebbe un ragazzo come tanti, se non fosse per il tormentato passato ed il particolare aspetto fisico che lo allontanano dalle persone. Intorno a lui avvengono numerosi e inspiegabili incidenti, e la colpa gli è d...