Capitolo 21

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«Stai attento!» urlò Nessuno, aspettandosi di vedere Oliver spiaccicarsi a terra come una sottiletta.

Nessuno vedeva la scena come se fosse a rallentatore.
Oliver si era lanciato da quindici metri d'altezza, e sicuramente la caduta non sarebbe stata attutita da quei pochi centimetri di neve che ricoprivano il terreno.
Si sarebbe fatto molto male, o peggio.

Però non andò affatto come Nessuno si aspettava.

Invece di urlare o cercare di ripararsi dalla caduta raggomitolandosi su se stesso, Oliver fece uno strano movimento con la mano, aprendo il pugno, e all'improvviso il terreno tremò.
Nessuno, impreparato, stava per perdere l'equilibrio, ma si mantenne in piedi.
Vide che Ellie e Rory erano preparati alla cosa: non sembravano affatto stupiti.
Evidentemente quello non era un terremoto normale.

Una colonna di terra si eresse dal campo innevato, andando a fare da base di appoggio per Oliver, che ci era saltato esattamente sopra. Poi lui allungò la mano davanti a sé, come a voler impartire un ordine, e la colonna si estese davanti a lui, abbassandosi però sempre di più, fino a raggiungere il livello del terreno.
Oliver camminò tranquillamente fino a toccare terra, sotto lo sguardo sbigottito di Nessuno.
Serio come sempre, posizionò la mano destra davanti a sé e la spinse verso fuori.
Il cumulo di terra si comprimette, ritornando ad una semplice colonna.
Poi lui posizionò la mano sinistra sotto quella destra e le chiuse entrambe di colpo, facendo appiattire la colonna che ritornò ad essere normalissima terra.

«Come hai fatto?» balbettò Nessuno a Oliver, che vedendo lo shock del ragazzo aveva assunto un'aria soddisfatta.

«Allenamento» rispose noncurante, scrollando le spalle. Poi ripose velocemente qualcosa nella sacca appesa alla sua cintura, cercando di non farsi notare.
Ma Nessuno se ne accorse e fece in tempo a dare un'occhiata.
Sembrava un pugno di terra.

«Non credo che solo allenandomi riuscirei a fare qualcosa di lontanamente simile» sibilò Nessuno, in cerca di risposte. «Che cos'era quello?»

«Qualcosa che i Terrestri non possono fare» ridacchiò Rory, con l'aria di chi la sapeva lunga.

Oliver ed Ellie si girarono entrambi a guardarlo, sincronizzati. «Tu credi davvero che sia un Terrestre?» esclamò Oliver, sorpreso.
Ellie invece sembrava più che altro arrabbiata.

«Ragazzi, andiamo... usate la logica. È da quando che è arrivato qui che non fa altro che chiedere "cos'è questo" o "cos'è quest'altro" e guardare stupito qualsiasi cosa» spiegò Rory tranquillamente. «Non credo che uno come lui riuscirebbe a fare finta per tutto questo tempo.»

Nessuno divenne rosso fino alle orecchie.
L'aveva preso per uno stupido? E che diavolo significava "uno come lui"?
Sicuramente l'aveva etichettato come uno sciocco che non sapeva niente e riusciva a fare solo domande.
«Sai, è la prima volta che visito un altro pianeta» affermò Nessuno, cercando di non far trasparire il suo imbarazzo. Anche se stava cercando di trattenersi, il sarcasmo era palpabile. «La prossima volta che andrò in gita turistica in un Mondo Parallelo sarò preparato.»

Rory si era accorto di averlo messo a disagio. «Veramente io non intendevo dire che tu fossi inutile... Soltanto che non sai le cose del nostro mondo, dato che vieni dalla Terra.»

«Basta così» li interruppe Oliver, severo. «Non abbiamo tempo per queste sciocchezze.»
Si girò verso Nessuno. «Non so chi tu sia o cosa sia, ma ti tengo d'occhio» gli disse, minaccioso.

Nessuno fece il saluto militare. «Agli ordini, generale!»

Rory non riuscì a trattenersi dal ridere, mentre Ellie lo guardò malissimo.
Solo Oliver fece finta di ignorarlo.

Nobody's Land - EVIL  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora