"Si vis pacem para bellum!"
Nessuno sentiva ancora quell'urlo di battaglia rimbombare nella sua testa.Mentre veniva trascinato via dalle guardie, pensava che tutto ciò non avesse alcun senso.
Ma quelle non erano le stesse persone che, a detta di Cooper, decantavano la pace assoluta?«Se vuoi la pace prepara la guerra...» ripeté, senza neanche rendersene conto.
Le guardie si fermarono all'improvviso, guardandolo scioccate.
Quella con la barba lo prese per le spalle, scuotendolo come un pupazzo. «Cosa hai detto?» tuonò alle sue orecchie, spaccandogli quasi i timpani.
«Come fai a saperlo?»«Ma come, poco fa l'hanno urlato tutti quanti...» rispose Nessuno, con voce flebile.
«Sì, ma come fai a conoscerne il significato?» urlò ancora, visibilmente agitato, alitandogli in faccia.
Ottimo. Oltre al trauma cranico e alla sordità permanente, gli si sarebbe sciolto anche il viso.«Ho studiato latino, da piccolo» rispose Nessuno semplicemente, dandosi intanto colpi all'orecchio con la mano.
Era un ronzio, quello che sentiva?L'altra guardia, che era rimasta immobile fino ad allora, si avvicinò e gli si parò davanti, minaccioso. «Cosa è il latino? Un'arma?» gridò anche lui, sguainando la scimitarra. «Sappi che se stai escogitando qualcosa, ti taglio a pezzi qui e ora!»
Nessuno alzò gli occhi al cielo, senza neanche cercare di trattenere la sua irritazione.
Ma quelli bevevano acido la mattina?
Forse così si sarebbe spiegata la causa di tanto malumore...
«No» disse invece, laconico. «Non è un'arma.»
Non aveva alcuna intenzione di inimicarseli ancora di più. Poteva avere ancora qualche chance di sopravvivere, nella tanto temuta Foresta, ma di certo non contro quei due energumeni armati.La guardia lo squadrò, sospettosa, e poi ripose velocemente la scimitarra nella cintura.
Nessuno sospirò per il sollievo, ma quella sensazione non durò ancora a lungo, perché i due uomini ripresero a camminare più svelti di prima, trascinando Nessuno per le braccia.Avevano attraversato velocemente corridoi su corridoi, sebbene Nessuno cercasse di liberarsi dalla forte presa dei due.
«Lasciatemi!» urlò. «So camminare anche da solo, sapete?»I due uomini lo ignorarono, lanciandogli occhiate intimidatorie di tanto in tanto.
«Sei un prigioniero» ribatté la guardia barbuta, dopo che Nessuno gridò per la quarta volta di lasciarlo stare.
«Dobbiamo assicurarci che la pena venga eseguita correttamente.»Nessuno sbuffò, annoiato. Finalmente si decise a camminare a passo svelto, tenendo l'andatura delle guardie. Era stanco di essere trascinato come una bambola.
Intanto, si avvicinavano alla fine del corridoio, e Nessuno riusciva ad intravedere in fondo una porta luminosa, se si concentrava.
Strizzò gli occhi, cercando di non distogliere lo sguardo.
Sì, erano proprio i contorni di una porta.
«Di grazia, si può sapere come riuscirete a farmi rimanere nella Foresta? Potrei sempre uscire da lì e tornare qui» chiese Nessuno, sinceramente curioso.La guardia barbuta sogghignò. «Lo vedrai.»
E poi attraversarono il Passaggio.
***
Una forte luce lo costrinse a strizzare gli occhi ripetutamente, e un'aria gelida gli si insinuò nelle narici.
Mentre gli occhi si abituavano alla luce intensa, Nessuno si guardò intorno. Era una città quella, una città vera e propria.
Certo, era un po' piccola, ma somigliava straordinariamente alle città normali sulla Terra.
Era strano però... Non c'era neve, per terra.
Anzi: molti fiori erano sbucati ai lati della stradina che portava fuori dal Rifugio, e addirittura, a sinistra, si riconosceva un campo pieno di spighe dorate.
Quando però finalmente riuscì a vedere meglio senza chiudere gli occhi in continuazione, si accorse che due cose non andavano.
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Nobody's Land - EVIL #Wattys2017
Fantasy10# IN FANTASIA 18/08/2016 Nessuno sarebbe un ragazzo come tanti, se non fosse per il tormentato passato ed il particolare aspetto fisico che lo allontanano dalle persone. Intorno a lui avvengono numerosi e inspiegabili incidenti, e la colpa gli è d...