Capitolo 27

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«Maledizione!» ringhiò Nessuno, guardando impotente i tre Camaleonti avvicinarsi a lui. Dietro c'erano solo alberi, che si estendevano per chilometri e chilometri. La Foresta Pietrificata era davvero immensa, e lui non aveva alcun punto di riferimento a cui appigliarsi per poter uscire da quella situazione disperata.

Due dei tre Camaleonti avevano la forma di albero, e ruotavano i loro rami spogli e coperti da ghiaccio in continuazione, in un movimento rotatorio perfetto. Le lame di ghiaccio contribuivano a rendere il tutto più pericoloso: se soltanto si fosse avvicinato per combatterli, sarebbe stato fatto a pezzettini dalla forza centrifuga dei loro rami che non lo avrebbero più lasciato andare.

Il Camaleonte al centro invece, aveva una forma strana. Sembrava una specie di roccia, ma non dava l'idea di essere particolarmente pericoloso.
Stava fermo e immobile tra i due alberi come se stesse aspettando qualcosa.

Nessuno ruotò il mazzafrusto che aveva in mano, cercando disperatamente di guadagnare tempo. Non poteva scappare, e anche se ci fosse riuscito nessuno poteva dargli la certezza che non avrebbe incontrato qualche altro Viandante, o peggio, qualche Camaleonte. Al momento, coloro che temeva di più tra tutti i Viandanti erano proprio loro, poiché in grado di nascondersi perfettamente nell'ambiente in cui si trovavano. Avevano un enorme vantaggio che riuscivano a sfruttare pienamente.

Nessuno aveva capito ben poco riguardo a Nyareth e tutto ciò che essa comprendeva, ma di una cosa era certo: i Camaleonti erano esseri subdoli e astuti, in grado di mimetizzarsi e aspettare anche per decenni il momento giusto per attaccare. Questa strategia faceva comprendere appieno la loro intelligenza, e Nessuno si chiedeva se fosse dovuta solo al controllo che gli Evil dicevano avessero gli Shadows su di loro, o se semplicemente queste creature fossero in grado di ragionare in maniera affine a quella di un essere umano.
Al solo pensiero si sentì rabbrividire dalla testa ai piedi, e non era così stupido da illudersi che fosse solo per il freddo.

«Ehi, sacchi di letame! Che state aspettando?» urlò, incapace di aspettare oltre. «Mi sono stancato di giocare al gatto e al topo, voi no?»

Il Camaleonte più vicino emise una specie di profondo ululato, e si buttò verso Nessuno con tutta la sua forza distruttrice. Nessuno sapeva di non avere altra scelta, e si era preparato all'impatto: saltò più in alto che poteva, schivando con una mossa strana un ramo che stava per farlo a fettine, e per la quale si stupì lui stesso. Riuscì ad aggrapparsi a uno dei poderosi rami che il Camaleonte aveva appena scagliato nel punto in cui poco prima si trovava lui e, ringraziando mentalmente la persona che l'aveva spronato a fare un po' di atletica alle superiori, si diede un'ultima spinta atterrando su uno dei rami più in alto, che abbracciò istantaneamente.

«Non fai più lo spaccone» ghignò Nessuno, guardandosi attorno alla ricerca di un posto più riparato. Vicino a lui, due rami fornivano una protezione quasi perfetta dai rami più esterni, e lui vi si incastrò in mezzo.
Riprese a respirare, sentendosi l'adrenalina scorrere via mentre gli lasciava addosso tutto il peso di quella assurda situazione.

Era stato estremamente fortunato. Un errore, e sarebbe morto come se si fosse trovato in un enorme frullatore. Ora capiva come dovevano essersi sentite tutte le verdure che aveva frullato negli anni, mentre dava una mano in cucina.
Non avrebbe più fatto frullati, di questo era sicuro.

L'unica cosa che l'aveva salvato, era stato capire come eludere il movimento rotatorio dei rami più esterni ed essere riuscito ad aggrapparsi ai pochi più interni che non ruotavano, in quella frazione di secondo.

Il mostro, che si stava riprendendo dal colpo contro il terreno ghiacciato, riprese a mulinare i rami nella speranza di farlo a polpette. Ma Nessuno aveva già compreso il principale punto debole dei Camaleonti, grazie al Libro che Cooper gli aveva portato: anche se erano abbastanza veloci nei movimenti, erano anche piuttosto lenti a riprendersi dai colpi che fendevano loro stessi, e restavano storditi per un po' a causa dell'estrema violenza con la quale si scagliavano contro l'avversario.
Poteva sfruttare questo punto debole a suo vantaggio.

Nobody's Land - EVIL  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora