BRANDON'S POV
Il dottore a cui mi sono affidato per trovare la stanza di Charlotte mi ha semplicemente condotto in questo corridoio che devo ammettere essere più grande della mia cameretta.
Non ci siamo rivolti la parola durante il tragitto ma sono quasi certo di averlo sentito pronunciare un flebile "buona fortuna". Lo ha chiaramente detto quando già mi dava le spalle, pronto ad avviarsi verso la rampa di scale per fare chissà quale intervento.Quel dottore mi piaceva. Sembrava avere l'aria di un uomo responsabile nonostante la giovane età. Effettivamente sospetto che non abbia avuto più di una venticinquina di anni. Mi sorprende addirittura l'idea che possa aver già dato tutti gli esami della sua facoltà. Non mi capacito di come può esser riuscito a trovar lavoro con estrema facilità.
Sembrava avere l'aria del ragazzo cupo, chiuso in se stesso e nella sicurezza delle sue azioni.
Mi intrigava il suo menefreghismo.
Quando nell'atrio gli avevo chiesto aiuto, lui ha immediatamente colto l'urgenza della mia richiesta, lui non mi ha posto nessuna domanda.Quando l'infermiere che mi stava tormentando a suon di domande ha lanciato un'occhiataccia a quest'uomo, quest'ultimo si è limitato a fare una smorfia e ad alzare il dito medio.
Sono convinto che ricopra un ruolo importante in questo posto perché l'infermiere si è subito incupito e ha iniziato a sudare freddo.Scaccio via questi pensieri e riprendo la mia ricerca della camera 251.
La trovo in fondo al corridoio.
Ho il cuore in gola quando poggio la mia mano tremante sulla fredda maniglia.
Spalanco la porta la quale prende a cigolare in maniera incredibilmente inquietante.
L'infermiera presente all'interno della stanza sussulta all'udire quel rumore e fa cadere le lenzuola candide che reggeva tra le braccia.Due signore presenti all'interno si voltano a guardarmi incuriosite. Non devono avere più di trent'anni ma hanno un'aria distrutta.
Stavano parlando animatamente mentre l'una cercava di acconciare i capelli all'altra.Sospiro ormai certo di aver sbagliato stanza.
<<È la 251?>><<Ragazzo non può stare qui se non ha il permesso del medico o almeno il suo accompagnamento.>>
Mi risponde l'infermiera con un sorriso timido. Si capisce chiaramente che sta cercando di non risultare scorbutica ai miei occhi.<<No.... ehm cioè... sì, immagino di saperlo... è che io stavo uhm... cercando una ragazza che...>>
<<La tua ragazza?>>
Si intromette una signora, quella con i capelli intrecciati in una treccia quasi completata. Ha degli occhi sognanti, come se qualcuno gli stesse raccontando un film appassionante.<<No, ecco noi siamo am- è la mia sorellastra>>
La signora sospira sconfitta. Credo che si annoi molto in questo posto, credo che si annoi a tal punto di andare a caccia di storie amorose su cui ficcare il naso.
<<La biondina ferita alle braccia?>>
Mi chiede l'infermiera assecondando la brevissima conversazione che ho tenuto con la donna.
Annuisco lievemente mentre deglutisco impaurito.<<Oh sì, ho visto che la trasportavano in sala con una certa urgenza.>>
Si intromette l'altra donna presente nella stanza. Non sembrava presa della conversazione, a dir la verità non lo sembra neanche ora eppure è intervenuta comunque.<<Il dottor Skyndler si sta occupando di tutto.>>
<<Il figlio dell'ex proprietario dell'ospedale?>>
Chiede una signora con tono realmente interessato.<<Sì, ragazzo non hai nulla da temere.>>
Mi rassicura l'infermiera avvicinandosi alla donna più anziana che non avevo neppure notato.
Questa decide di intervenire e ciò che ha da dire non mi tranquillizza affatto.<<Ho sentito dire che non ha neanche dato tutti gli esami.>>
<<Signora non mi sembra il caso di criticare senza conoscere. È scortese da parte sua. In ogni caso l'intervento della signorina....>>
L'infermiera abbandona il suo tono risentito per chiedermi implicitamente il nome della mia "sorellastra".<<Charlotte... Charlotte Greese>>
Mi sorride riconoscente e prosegue.
<<Dicevo... la signorina Greese non sta per affrontare un intervento al cuore o uno di particolare importanza.>>
<<Posso sapere che cosa le stanno facendo?>>
Mi passo un mano sui capelli mentre, in modo visibilmente ansioso, sposto il peso da una gamba all'altra.<<Il dottore ha voluto escludere l'ipotesi che la ragazza fosse emofobica e ha assunto che lo svenimento fosse dovuto all'eccessiva perdita di sangue. Probabilmente sarà ricoverata.>>
Sospiro sconfitto e l'infermiera all'improvviso si incupisce.
<<Greese, le ho già detto che non può stare qui. Non potevo neanche comunicarle tutto ciò di cui sono stata messa al corrente. Le chiedo cortesemente di tornare nell'atrio ad aspettare. Probabilmente è in grado di capire anche da solo che sua sorella entrerà in questa stanza tra un'ora o due.
Piuttosto mio dovere è accertarmi che lei abbia compilato il modulo all'entrata. Un infermiere deve averle posto qualche domanda sulle malattie ereditarie di cui soffre la sua famiglia...>><<Ecco... in verità io sarei il fratellastro di Charlotte. Il mio cognome è Hooper e detto sinceramente non ho la più pallida idea di che cosa possano soffrire i miei genitori o parenti..>>
Fanculo. Probabilmente lo avrà già capito che non sono suo fratello. Mi manderà fuori di qui a forza di calci, lo so. Questa storia non regge...
<<Capisco ma, signorino Hooper, da piccolo lo avranno sottoposto ad analisi del sangue, no? A livello genetico ha comunque il sangue del padre o della madre di Charlotte...>>
<<No diciamo che è una lunga storia... Lottie è.... io sono stato adottato...>>
<<Necessito della tua carta di identità.>>
Fantastico sono con le spalle al muro.
******
Vi sta piacendo?
