4. Gun

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*Ver's pov*

Uscii dalla casa correndo. Non mi resi neanche conto se avessi chiuso la porta o meno, ma non importava.  Continuavo a correre. Avevo il fiatone e le guance mi si erano colorite, ma le mie gambe non avevano intenzione di fermarsi, non per Matt. Con le lacrime agli occhi e con uno sguardo perso, continuavo a correre.

Svoltai sulla via di casa e accelerai ancora di più. Mi faceva male il petto e la milza. Facevo fatica a respirare ma dovevo arrivare il prima possibile. Vidi casa mia. Sembrava tutto normale a parte una macchina rossa parcheggiata proprio davanti al nostro cancelletto.

Arrivai davanti la porta che era chiusa a chiave dall'interno. Cominciai a dare botte violente sul portone urlando il nome di mio padre e di mio fratello alternati, ma nessuno rispose.

Sentii due voci maschili urlare. Una era sicuramente di mio padre ma l'altra non era di Matthew.

Cercando di contattare mio fratello cominciai a cercare le chiavi di riserva fuori, urlando sempre di più il suo nome. Avevo le mani tremanti ed il cuore che non ne voleva sapere di calmarsi.

Vidi Nash e Shawn che mi avevano seguita per vedermi davanti al portone di casa urlare come una ossessa piangendo.

Finalmente trovai le chiavi nascoste dentro una pianta. Frettolosamente misi le mani dentro il vaso e presi la chiave ma, tempo di mettere la chiave nella serratura che si sentì uno sparo e l'urlo di mio fratello.

-Oh cazzo, Matt!- gridai cercando di aprire la porta. Diedi delle forte spinte e riuscii ad entrare.

Dentro trovai tutto rotto per terra corsi cercando di trovare Matthew.

-Ver! Ti prego aprimi!- disse una voce dietro la porta dello sgabuzzino singhiozzando. Nash corse subito ad aprirla rompendo la maniglia.

-Cosa è successo.- dissi abbracciandolo con le lacrime.  - Il.. il Signor Dallas.- si tolse le lacrime con i polsi delle mani. -È qui. Mi ha rinchiuso qui dentro per poi andare da papà.- inspirai rumorosamente.

-E... e lo sparo?- guardai la porta finestra che portava al giardino spalancata.  - Non so chi sia stato tra i due.- accarezzai i capelli a mio fratello e mentre si consolava con Nash e Shawn avanzai verso il giardino.

Misi un piede fuori, avendo il fiato sospeso ma non vidi nulla verso destra. Girai la testa per osservare verso sinistra ma mi ritrovai un forte braccio intorno al collo ed una pistola puntata alla tempia.

Urlai al tocco di quell'uomo viscido. Matt appena vide la scena si pietrificò. Mi guardò con occhi pieni di terrore e intimò di lasciarmi andare ma anzi, la sua presa cominciava ad essere ancora più stretta. Stava per venirgli incontro a passi lenti ma Nash lo fermò.

-Ti prego non farle nulla- disse piangendo e mettendosi in ginocchio.

-Ah, credi che basti solamente implorare dinnanzi a me per farmi cambiare idea?- strinse il braccio contro il mio collo ancora più forte, cominciando a non farmi respirare. Le mie mani erano attaccate al suo braccio che non si decideva a mollare la presa.

Sentii caricare la pistola che pian piano posizionava sulla mia tempia, come se fosse un gioco. La faceva muovere su e giù come se dovesse darmi delle carezze prima del tocco finale. Tremavo, piangevo e l'ossigeno cominciava a mancare. Non avevo mai pensato di morire in questo modo. Chiusi gli occhi strizzandoli temendo il peggio.

La pistola d'un tratto non fu più attaccata alla mia tempia. Il Signor Dallas emise un verso di dolore dopo che Shawn gli prese la pistola e con essa lo colpì in testa causandogli una ferita. Non soddisfatto sferrò un destro sulla sua faccia e lo fece cadere a terra dandogli una spinta.

Mission Recovery || s.m. Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora