8. Mum, I'm back.

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*toc toc*

Aprimmo gli occhi assonnati, ma nessuno aveva coraggio di alzarsi.

-Ragazzi perchè avete chiuso la porta?- appena sentimmo le parole della donna adulta, ci guardammo terrorizzati.

-Ma non dovevate tornare stasera tardi?- chiese Shawn assonnato.

-Si ma abbiamo fatto prima. Venite a cena?- mi guardò e scossi la testa non avendo fame.

-No mamma abbiamo mangiato molto a pranzo, grazie comunque.- sorrisi sapendo che non era vero. -Domani ti devo dire una cosa importante.- aggiunse per poi sorridere mordendosi un labbro.

-Dimmela ora- urlò da dietro la porta.

-No, aspetterai domani. Buonanotte dolce madre- rimise la testa sul cuscino.

-Buonanotte caro figlio.- si sentirono i passi allontanarsi e ci rimettemmo a dormire.

*la mattina seguente*

-Shawn! Adesso puoi dirmi quella cosa? Ho l'altra chiave, devo andare a cercarla per aprire questa maledetta porta?- diede un leggero schiaffo al legno.

-No mamma sto arrivando, un secondo- si alzò di scatto dal letto scordandosi di essere ancora perfettamente nudo. - Shawn! Prendi le mutande almeno- dissi sottovoce. Guardò verso il suo busto e spalancò gli occhi. Corse a prendere le sue mutande.

Intanto io avevo preso i panni che erano rimasti a terra e li infilai sotto le coperte. Misi le mutande e la maglietta, coprendomi fino alla pancia con le lenzuola bianche.

Feci un cenno a Shawn che avevo fatto ed aprì la porta.

-Ah finalmente.- la donna si girò verso di me -Ver, stai bene?- annuii, sperando non facesse altre domande. - Volevo dirvi che la colazione è pronta- disse tutta rossa in faccia e chiudendo la porta emise una leggera risatina.

Non capii del perchè si era messa a ridere ma Shawn si, visto si che era completamente irrigidito. Fece un cenno verso il mio comodino ed era evidentissimo il preservativo blu usato accanto la lampadina.

Comiciai a ridere e poi, guardandomi, cominciò a ridere anche lui mentre si stese vicino a me.

-Lo rifarei altre mille volte- mi diede un bacio casto sulla bocca per poi poggiarsi sul mio petto.

Alzai poco la testa per guardarlo meglio mentre gli accarezzavo i suoi capelli.

-Andiamo a fare colazione?- annuii e scesi insieme a lui.

-Famiglia- guardò i genitori ed i fratelli. -Amici- spostò lo sguardo verso gli altri. - Volevo dirvi che mi dispiace. Non volevo cambiare, non ero il vero me. Volevo soltanto essere accettato.- abbassò lo sguardo. Era tesissimo.

-Mamma, papà, mi dispiace di aver rotto il vaso quattro giorni prima dell'infortunio.- si girò verso la sorellina. - Aaliyah, nonno se n'è andato tre anni fa- la bambina sorrise cominciando a capire il punto.

-Nash, grazie di avermi sempre sostenuto. Da quando sono entrato nella scuola e preso di mira.- gli occhi di Nash erano arrossati.

-Matthew, sei stato l'unico vero amico che ho avuto.- sorrise anche lui con le lacrime agli occhi.

-Voi due, vi conosco da poco, ma cercate sempre di trovare quel pizzico di ironia in tutto e vi stimo per questo.- Ethan diede un piccolo pugnetto sulla spalla del fratello.

-Shawn.. stai dicendo che..- disse la madre cominciando a piangere.  -Mamma, sono tornato- sorrise aprendo le braccia per accogliere la madre in un caloroso abbraccio.

Si unirono tutti. Chi sorrideva, chi piangeva e chi rideva.

-Dio Shawn quanto mi sei mancato.- la mamma continuava a dargli baci su tutta la faccia ma lui imbarazzato cercava di farla smettere.

Dopo aver passato del tempo parlando delle cose passate i suoi genitori andarono a chiamare tutti per la novitá.

-Ver- richiamò l'attenzione Shawn. -ho parlato di tutti tranne che di te. Non c'è stato tempo.- sorrise.

-Sei stata la ragazza che mi ha aiutato sin dall'inizio e che non mi ha abbandonato mai.- marcò l'ultima parola. - Mi hai amato, odiato e amato ancora nonostante tutto quello che abbiamo passato. E ne sono passate tante.- rise non staccando il suo sguardo da me: avevo il viso che andava a fuoco. - Non meritavi di essere trattata in certi modi e me ne pento amaramente. Spero tu possa perdonarmi un giorno.- giocherellava con le dita teso pensando al fatto di Kendall ed io giá cominciavo ad asciugare qualche lacrima.

-Oh. Mio. Dio.- entrò nel discorso Matthew entusiasta. - Ma dove lo trovi un altro ragazzo di questo tipo!- cominciò a tirare le guance a Shawn che infastidito si scansò.

-Matthew... - mi interruppe.

-PERDONALO DAI. Guarda che faccino che ha!.- alzai gli occhi non sopportandolo più.

-Matthew, l'ho perdonato e lo sa. Alcune cose non le avrei fatte sennò.- vidi con la coda dell'occhio Shawn sorridere con malizia.

In poche ore arrivarono rapidamente parenti di Nash e Shawn per vedere quest'ultimo come stava. Io, mio fratello ed i miei cugini andammo al piano di sopra sentendoci di troppo in quel momento di famiglia. Raggiunsi la camera dei miei cugini e mi sedetti sulla scrivania mentre Grayson per terra e Matthew e Ethan sul letto.

-Ieri abbiamo visto Cameron- si girarono tutti verso di me prestandomi tutta l'attenzione. -Shawn era già cosciente?- Matthew si sistemò meglio sul letto ed io annuii con la testa.

-Lui.. lo ha picchiato.- rimasero tutti e tre stupiti. -Ho paura di quello che potrà succedere. Non è la prima volta che si fa riconoscere dalla famiglia Dallas.- continuavo a girare i pollici nervosamente. - Quindi hai paura che possa succedergli qualcosa?- non dissi nulla, ma dal silenzio si capiva benissimo che era così.

La porta si aprì di scatto -Matthew facciamo un giro? Sono rimasti solo gli zii e nonna giù.- mio fratello si alzò e andò via insieme a Nash.

Mi alzai dirigendomi anche io verso la porta.

-Esco per una boccata d'aria.- annunciai ad Ethan e Grayson. Dopo aver preso la borsa scesi le scale ed aprii la porta ma venni bloccata da Shawn.

-Dove stai andando?- afferrò il mio braccio destro. Il tono era duro ma anche preoccupato. - A fare una passeggiata- ripresi il passo ma la sua mano non si staccava dal mio braccio. Lo guardai spazientita. -Voglio la verità.-aspettai qualche secondo prima di rispondere.

-Da Tyler- il mio sguardo era teso verso il basso non volendo affrontare i suoi occhi. - Tyler? Che centra?- sentii la sua voce confusa. Rialzai finalmente lo sguardo e misi le mani intorno al suo collo. - Shawn, non è niente di che.- mi guardò ancora più intensamente negli occhi. Voleva sapere altro.

-Devo solo andare a fare difesa personale, è da un po' che ci vado.- accarezzai i suoi capelli. Lo vidi alleggerirsi -Perché non dirmelo?- chiese. - E poi non avevi detto che dovevamo iniziarlo con Parrish?- chiese confuso. - Io...  uhm... era una proposta. Non ne abbiamo più parlato quindi ho preso subito le lezioni.- annuì dandomi un bacio sulle labbra e lasciandomi di andare.

In realtá Tyler non era la mia unica tappa: dopo aver fatto difesa personale sarei andata in caserma. Tyler dopo la palestra sarebbe andato a fare il turno lì e mi avrebbe accompagnato. In caserma avevo appuntamento con Parrish per imparare come impugnare un'arma. 

Grazie a loro ho trovato nuove piste sul caso. Pian piano sto arrivando a capire dove si trova il Signor Dallas.

Riavrò i miei genitori.

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V xx


Mission Recovery || s.m. Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora