20. Tell me about..

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-Pronta?- disse Beckett sedendosi sulla sedia dall'altra parte del tavolo così da stare faccia a faccia.

-È nata pronta non lo vedi?- disse Castle facendomi una smorfia.

- Oltre al problema che hai avuto con quel ragazzo dobbiamo parlare di un'altra cosa. Quale vuoi per prima?- mise sul tavolo due cartelline color panna. Presi quella a sinistra, ancora non capendo a quale "altra cosa" si riferisse. Beckett aprì la cartella ed annuì leggendo.

-Bene, parliamo di un fatto accaduto circa due mesi fa. I tuoi genitori erano stati rapiti giusto?- annuii con la testa. - Da chi?- prese un quadernino e una penna da un cassetto sotto il tavolo.

-Il Signor Dallas.- appuntò il nome. - Da un giorno all'altro tutto si è risolto, e questo è molto strano sai?- mi guardò dritta negli occhi. - Dov'è Dallas adesso?- guardai dietro la sua sagoma per cercare mio fratello ma trovai soltanto uno specchio.

-Non c'è.- intrecciai le mie mani sopra il tavolo e cominciai a guardarle.

-Che vuoi dire con 'non c'è'?- si intromise Castle che fino a quel momento era rimasto in disparte all'angolino.

-È morto.- sospirai rumorosamente.

-Come fai a saperlo?- Beckett si tirò avanti con la sedia interessata all'argomento.

-Perchè l'ho ucciso io.- alle mie parole spalancò gli occhi insieme a Castle.

-Cioè tu sembri una dolci fiorellini e caramelle e invece sei yoyo ti uccido.- Beckett alzò gli occhi al cielo facendo finta di non sentire l'uomo seduto dietro di lei.

-Sono stata costretta, non sono quel tipo di persona.- cominciai ad andare nel panico.

-Allora dimmi come è andata.- annuii facendo un respiro profondo.

- Erano settimane che non avevo più notizie dei miei. Scoprii che Dallas era al centro di tutto, così trovammo il suo rifugio.- Beckett cominciò a scrivere. - Così abbiamo deciso di andare a riprendere i miei genitori.- venni interrotta.

-Con abbiamo chi intendi?-

-Io, mio fratello, i miei cugini, Tyler, Nash ed il mio ragazzo Shawn.-

-I sette nani- cominciò a ridacchiare Castle e non resistetti ad unirmi.

-Castle smettila, sto interrogando.- -Scusami.- si schiarì la voce.

-Shawn è il ragazzo che hanno portato stamattina qui vero?- continuò Castle e Beckett annuì.

-Eravate armati vero?- annuii di nuovo.

-L'equipaggiamento ve lo ha dato Tyler scommetto.- disse sicura di se. -Si perché?- risposi timorosa. - Solo noi possiamo usarle.-  rimasi in silenzio non sapendo cosa dire.

-Poi cosa è successo? Continua.- mi incitò ad andare avanti con la storia.

-Siamo entrati tutti tranne Matthew e Nash che gestivano le cose elettroniche da dentro un furgone.- annuì. - C'erano un sacco di persone armate pronte ad ucciderci. Ce la siamo cavata, finché non siamo arrivati dentro un grande salone.- rabbrividii al ricordo. -Presero gli altri e li legarono a dei pali, tranne a me che ero al centro della stanza, con solo i polsi legati.- mostrai i polsi. - Dallas se ne andò per qualche minuto, e ne approfittammo per slegarci. Al suo ritorno, oltre a lui ed i suoi uomini c'erano anche i miei genitori.-

-Posso scrivere un libro sulla tua storia? Cioè, sembra perfetta per un libro. Magari lo chiamo "Mission Recovery" viste le situazioni.- si intromise Castle e Beckett sbuffò. 

- Castle possiamo parlarne dopo?- si girò per guardarlo negli occhi. - Si giusto, ma era eccitante la cosa- ghignò.

-Tornando a te, c'erano i tuoi genitori?- annuii.

-Erano stremati...  non so cosa gli abbia fatto, non ne vogliono mai parlare.- alzai le spalle. - Nel momento in cui si accorsero che eravamo riusciti a slegarci, con il furgone entrarono Nash e Matthew distruggendo il muro e lì cominciò la sparatoria con Dallas e qualche suo seguace.- presi fiato.

-Ad un certo punto proprio lui mi ferì in questi punti - feci vedere le cicatrici.-E pensavo che avesse ucciso anche Shawn visto che era steso a terra ed aveva sparato un colpo davanti ai miei occhi.-

-Si fa interessante.- si intromise ancora una volta Castle mettendosi seduto accanto Beckett spostando la sua sedia.

-Andai su tutte le furie e sparai.- cominciai a piangere.  -Ero in un abisso di emozioni...  rabbia, paura, tristezza...  non mi controllavo più. Ma giuro non sono così.- Beckett mi guardò dolcemente -Stai tranquilla, ti credo. Tyler ci ha raccontato tutto nei minimi dettagli, volevamo vedere se le testimonianze fossero uguali.- mi sorrise e si sporse verso di me sussurrandomi:-Comunque ti capisco, ho passato una situazione simile.-

-La salma di Dallas dov'è ora?- continuò Castle ed io alzai le spalle. - Questo non lo so...  mi ricordo solo di essermi svegliata in ospedale.-

-Va bene... ora parliamo dell'altro caso.- cambiò cartellina.

-È una storia tutta attaccata, ora continuo.- mi intromisi. - Oh, va bene.- annuì interessata.

-Più capitoli per me- disse contento Castle.

-Però aspetta, prima di continuare dobbiamo prendere una persona, aspetta qui con Castle... è un problema?- rivolsi il mio sguardo a Castle che faceva cenno di no con la testa.

-Nessun problema.- sorrisi e Beckett chiuse la porta.

-Ho visto delle foto di Shawn vecchie ed è diverso da adesso.- ridacchiai dalla sua osservazione. - Questa cara Ver si chiama pubertà, ed è qualcosa che ad Esposito non ha colpito... forse non sa nemmeno cos'è.- rise.

" Ehi, guarda che sono qui dietro e ti sento benissimo" disse una voce proveniente da un megafono in saletta.

-Oh, non lo sapevo scusami.- disse falsamente.

"Si, come ti credo"

-Dai Esposito, è una battuta mica una pallottola in posti non comodi.- cominciò a ridere.

"Ancora con questa storia? È stato un incidente perchè eravamo al buio."

"Davvero ti ha sparato nel di dietro?" sentii la voce di Matthew in sottofondo.

-Può rispondermi mio fratello?- Castle annuì, così io cominciai a parlare:- Tutto bene Matt?- dissi guardando verso lo specchio.

"Si, sei stata bravissima, ora manca la seconda parte" sentendo la sua voce mi calmai ancora di più.

-Ma chi doveva andare a prendere Beckett?- chiesi.

-Una persona che deve testimoniare con te...- si alzò dalla sedia.

-Per favore, non dirmi il ragazzo che..- il mio stomaco si rigirò dalla paura. - No, tranquilla.- mi calmai subito. - non si potrebbe fare una cosa del genere... hai mai sentito della vittima che confessa con quello che le ha fatto del male accanto?- scossi la testa. - Appunto.- continuò.

-Quindi chi è? Louis?- scosse la testa. - È ancora in ospedale e non è in grado di venire fino a qui.-

-Quindi l'unica persona che rimane è...- la porta si aprì e vidi subito una testa riccietta sbucare da dietro Beckett. - Ecco, siediti vicino a lei.- mi indicò prima di chiudere la porta e tornare al suo posto.

-Shawn- riuscii solamente a dire.

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Se avete qualche domanda da fare scrivetemi pure!

V xx





Mission Recovery || s.m. Sequel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora