Capitolo 17|Trio

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Quelle notti dormivo pochissimo, in realtà messaggiavo fino a tarda ora con Piero, in quei giorni avevamo legato tantissimo, mi aiutava a non pensare alla distanza con Gian, un pò stava riuscendo, però non facevo a meno di pensare a lui,mi mancava l'aria con la sua assenza, si sentiva fin troppo la sua mancanza,il suo respiro, i suoi occhi, i suoi baci,i suoi abbracci, lui purtroppo doveva andare a dormire presto, e quando mi dava la buonanotte chiamandomi "Fiorellino" scoppiavo a piangere, senza di lui si stava malissimo. I giorni diventarono sempre più monotoni, la mattina da sola perché Piero studiava canto, il pomeriggio una passeggiata con lui e la sera sempre uguale. Però potevo dire di aver organizzato un bel compleanno a Piero, e ne ero felice. Quella mattina mi svegliai all'alba per andare a casa sua e dargli il regalo. Un cd di Placido Domingo che lui amava, appena lo vide gli brillarono gli occhi, non potevo farlo più felice. Lo portai nel mio luogo preferito di Milano, dove io andavo sempre da bambina, e dove un giorno avrei portato anche Gian. Un prato grandissimo con un labirinto. Amavo perdermi tra quelle foglie, e stare lì, senza essere disturbata da nessuno. Giocammo a nascondino in mezzo alla natura e ammetto che per qualche ora dimenticai tutto quello che mamma mi aveva fatto, pensai solo alla nostra amicizia e a quanto mi piacesse stare con lui.

Mi chiamò Gian
"Amore"
"Gian, tesoro"
"Come stai oggi?"
"Meglio, è il compleanno di Piero, tu invece?"
"Sono felice per lui, fagli gli auguri da parte mia"
"Certo, amore ma cos'hai?"
"Devi aiutarmi"
In quel momento mi preoccupai tantissimo, avevo paura che fosse successo qualcosa di grave.
"Gian che è successo?"
"Il produttore ha detto che può farci firmare un contratto discografico ma.."
"Gian è una notizia bellissima, ma?"
"Ma dobbiamo essere in tre, non so per quale strana idea, però dobbiamo formare un trio, altrimenti niente"
"Troverò quel terzo ragazzo, te lo prometto"
"Sapevo che potevo contare su di te"
"Sempre"
Mi sarebbe dispiaciuto troppo se si fossero sciolti.
Allora in quel momento decisi di implorare Piero finché non avesse accettato,doveva salvare Igna e Gian. Sarei dovuta ripartire due settimane dopo, ci sarei riuscita. Dovevo convincere il mio amico. Firenze era molto bella, si sarebbe fatto anche un bel viaggetto. Una settimana prima della partenza mi disse che non avrei più dovuto assillarlo con quella storia. Assillarlo? Si forse avevo un pò esagerato, però non potevo deludere Gian. Così il giorno prima di partire, andai a salutarlo, e gli chiesi
"Non hai cambiato per nulla idea?"
"No, basta con questa storia"
"Ok scusa"
Me ne andai tristissima, sia perché avrei dovuto lasciarlo e per come mi aveva appena trattato, però in parte aveva anche ragione. La mattina all'alba ero pronta, sia di partire, sia di rivedere Gian.Mi fermai per qualche minuto ad osservare la mia casa,la nostra casa, dove passai i momenti più belli della mia vita insieme a mamma e papà,che purtroppo vivranno solo nei miei ricordi.
Una volta partite mi accorsi che mamma non aveva preso la stessa strada di sempre. Dopo qualche minuto mi ritrovai davanti casa di Piero e lui appoggiata alla porta di casa con una valigia. Scesi dalla macchina.
"Hey, c'è posto anche per me?"
"Dimmi che è un sogno"
"No,tengo a te ed è anche un'occasione per me"
"Pieruccio grazie"
Lo abbracciai fortissimo, non vedevo l'ora di dirlo a Gian. Passammo tutto il viaggio a ridere, io però ero agitatissima, finalmente rivedevo Ginoble, il mio principe azzurro.

Dopo tre ore...

Arrivammo sotto casa ed erano tutti lì ad aspettarmi. Non lo avrei mai immaginato, che dolci!! Abbracciai Gaia, Allegra e Igna, però Gian non c'era. Presentai velocemente Piero agli altri e scappai dentro, sicuramente era nascosto da qualche parte.
Andai in camera, entrai velocemente e lui era lì seduto sul letto, incrociammo i nostri sguardi e mi sentivo a casa, quei due occhi che non aveva nessun'altro, quegli occhi che brillavano come fossero stelle, quegli occhi che erano il mio mondo. Si alzò e corse ad abbracciarmi, prendendomi in braccio e baciandoci a non finire. Lo abbracciai di nuovo, mi sentivo quasi come quella volta davanti gli studi del programma, però stavolta fu diverso, stavolta ero molto più emozionata,gli spettinai il ciuffo e ridemmo, che bello averlo di nuovo vicino.
Tornammo nel salotto
"Ah Gian, ho trovato il terzo componente"
"Margo ci hai salvate"disse Igna
Gian a bocca aperta mi diede un nuovo bacio, però ora sul collo, i brividi...
"Sapevo che potevamo contare su di te,non sai quanto te ne sono grato tesoro"
Non dovevano ringraziarmi, ero felice di aiutarli e anche che Piero fosse con me a Firenze. Ad un certo punto andai da Allegra,che era su tutto un altro pianeta. "Hey Allegra!Allegra?"
"Ehm,sì?"
"Che cosa mi sono persa in questi giorni?"
"Nulla ahahah"
"Ti piace Piero eh?"
"Ma che dici?"
"Stavi guardando solo lui"
"Per favore non dirlo a nessuno"
"No ahahah tranquilla" ridemmo, non era una cosa brutta,anzi ero felice per lei.
Andammo a sederci tutti insieme nel giardino per raccontarci tutte le novità, Ginoble mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla, il suo profumo, quanto era buono!! Mi ricordo che gliel'avevo regalato io, questo ragazzo non smetterà mai di stupirmi.

Salve a tutti!! Vi piace il capitolo? Scusate per gli eventuali errori❤️ al prossimo capitolo, e... Commentate!!
~Camilla

Ti amo e non posso farne a meno ||GianGinoble||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora