Capitolo 33|Mancanza

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Sentii quel bruttissimo suono rimbombare nelle mie orecchie, mi alzai dal letto, solita felpa e jeans, una semplice coda e poi a scuola. Andai un pò in anticipo, così da vedere cosa volesse Liam.
Arrivai davanti il cancello, era arrivata solo Valerie, ormai non eravamo più amiche, lei ormai usciva con le "dive" della scuola. Vidi il mio ex amico camminare verso di me, io, seduta sulle scale, guardavo annoiata gli strappi che si trovavano sui pantaloni, pensando che fu un regalo di Gian, i jeans strappati che mi regalò per la fine della scuola. Ormai tutto mi ricordava di lui, però... Era meglio così, ho fatto una scelta, avrei sofferto due volte io per lui, e andava benissimo, lui era come un diamante, e non meritava di soffrire, soprattutto in quel periodo che stava vivendo. Sentii una persona sedersi vicino me.
"Dura ricominciare eh!"
"Eh!"
"Oggi sei bellissima"
"Liam che vuoi?"
"Fare pace con te"
"Scusami? Fare pace con me? Scordatelo!"
"Beh ora che non c'è nessuno a consolarti credo che io possa servirti!"
"Che significa che non c'è nessuno?"
"Beh con Gian è finita no?"
"No, non è finita! Ci siamo presi solo una piccola pausa ma lui c'è sempre per me io ci sarò sempre per lui, ma tu che ne sai?"
Senza rispondermi indicò Rebecca, una che non sopportavo.
"Che significa? Non dirmi che ha pubblicato tutto!!"
"Purtroppo si!"
"E tu non l'hai fermata?"
"Io l'ho saputo questa mattina"
"Bene..."
"Allora... Pace?"
"No"
Mi alzai da lì e mi appoggiai alla colonna, aprii Whats up e non vidi nessun messaggio. Arrivò una ragazza, credevo fosse una qualunque, invece era Cristina,la migliore amica di Rebecca.
"Ti ha lasciato il fidanzatino? E tu eri anche convinta che ti amasse! Appena puoi guardati un pò le nuove foto che sono uscite del tuo amore, poi ne riparliamo, a dopo sfigata!"
Risero in coro, tranne Liam che mi guardava tristemente, decisi di chiamare Gian, tanto i professori ancora non erano arrivati. Mi rifugiai dietro il muro della scuola, mi sedetti a terra e sentivo solo gli squilli del cellulare, ma lui non rispondeva. Mi sentivo veramente uno schifo, perché non rispondeva?
Entrammo nelle nostre aule, e la noiosissima lezione di storia ebbe inizio, ma io ammetto che non ascoltai nulla, pensavo a Gian, che ormai aveva stravolto la mia vita. A ricreazione mi trovai tre chiamate perse, di Gian, così mi affrettai a richiamarlo. Mentre parlavo con lui in un angolo, si sentivano gli insulti di quelle racchie che ormai mi avevano preso di mira.
"Margo ma è vero tutto quello che sto sentendo?"
"No no stai tranquillo"
"Margo ti stanno prendendo in giro? Se vengo lì le"
"Gian! tranquillo,sono abituata"
"Margo sappi che io tornerò appena posso"
"E io ti aspetto, qui"

A casa trovai un bel piatto di pasta, purtroppo non c'era nessuno, solo un biglietto con su scritto "ti vogliamo bene".
Non entravo su Whats up da questa mattina, così andai a leggere qualche messaggio, di Gian nessuna traccia.
In quel momento cercai le foto di cui mi parlava Rebecca questa mattina, scrissi
"Gianluca Ginoble" su Internet e mi comparvero delle foto che non avrei mai voluto vedere. Erano del giorno prima, lui stava con una bionda bellissima, ed era abbracciata a lei, avrebbe cantato con loro nel tour, immersa ormai nelle lacrime spensi il computer e uscii per prendere un pò di aria fresca. Dovevo trovarmi una nuova vita, e soprattutto un nuovo modo di vivere, perché Gian aveva occupato la mia vita portando solo cose belle, per il momento era tutto finito. Mi arrivò il messaggio di Rebecca, ma cosa voleva ancora? Non mi aveva distrutto abbastanza?
"Ciao carina, guarda questa bellissima foto"
Il mondo mi crollò addosso, piansi a dirotto per più di due ore senza mai fermarmi, le lacrime scendevano da sole, non avevo più fame, e cominciava a fare tutto schifo.
Nella foto c'era Gian che baciava quella bionda che stava anche su internet, non potevo crederci, era tutto un incubo. Tornai a casa e, mentre finivo di svuotare il bagaglio a mano, vidi una lettera, c'era del profumo, lo riconobbi subito, era quello di Gian. Aprii il foglio mentre piangevo, questa era la lettera
"Non so perché tu l'abbia fatto, però per me va bene così, a me interessa sempre guardare il tuo sorriso e vederti felice, purtroppo non sarò più io la causa della tua felicità,però... Ok! Sono passati tanti giorni da quando ci conosciamo e ricordo che dal primo giorno che ti ho vista ho pensato che prima o poi ti avrei sposata, eri così bella e timida, con la tua Canon, a fotografare il belvedere di Montepagano, mentre io guardavo te, tu non lo sai, ma mentre guardavi il panorama io ti spiavo, tutti i giorni, non sei mai stata sola, ho cercato sempre di farti compagnia in un modo o nell'altro. Poi il nostro incontro dopo tanto tempo, a Firenze, a quei provini, quei famosi provini, che forse se ti avessero fatta passare ora non staremmo a combattere contro la distanza,molte volte piangerai vedendo foto che non vorrai vedere, perché lo so che succederà, ma sappi che se starò insieme a qualcuna che ti sembrerà una fidanzata per me ti sbagli, perché tu per me sarai sempre l'unica e sola. Non sai quanto ti amo Margo, più di tutto, più di ogni cosa. Ora sono le tre di notte, domani partirai, e ormai il mio cuscino è tutto bagnato per le lacrime, quanto avrei voluto rimanere qui con te, coccolarci, e perché no anche fare l'amore! Margo mi manchi, ti prego, torna da me, la mia vita senza di te è un inferno, prendi il primo volo e torna qui in America, se non potrai non importa, tornerò io appena posso. Si sta anche avvicinando il tuo compleanno, non vedo l'ora! Non so quando la leggerai, o se la leggerai, però te la infilerò di nascosto dentro il bagaglio a mano. Non dimenticare che sei la cosa più bella e preziosa per me, ti aspetto
Tuo per sempre Gianluca Ginoble"
Piangevo, tanto, tantissimo, ormai avevo preso una decisione, così lo chiamai. Il problema è stato che, una volta sbloccato il cellulare, vidi la nostra foto come sfondo, in quel momento non riuscii a resistere, le lacrime ormai non si fermavano più,e più passava il tempo più mi accorgevo di quanto avessi bisogno di lui.
"Gian! Ho letto la lettera, ma come fai?"
"A fare cosa?"
"A farmi sentire così bene nonostante le migliaia di km"
"Perché ti amo, e non smetterò mai di farlo"
"Gian anche io"
"Cosa anche tu?"
"Ti amo anche io, perdonami, sono stata una cretina, ma una VERA cretina, non so cosa mi sia saltato per la testa, ero così triste per la partenza e arrabbiata allo stesso tempo che ho perso di vista cosa fosse importante per me, ti va di ricominciare? Se non accetterai capirò!"
"Ma amore io non ho mai smesso!"
"Di fare cosa?"
"Di amarti e di aspettarti, certo che ti perdono, come farei a negarlo? D'altronde l'hai fatto per il mio bene, e lo capisco"
"Ti amo talmente tanto Gianluca Ginoble!"
"Anche io Margherita!"
"Hey ahahah"
"La chiamata per nome completo è reciproca!"
E scoppiammo in una sonora risata.
Ero così felice! Non sapevo neanche io cosa mi fosse passato di mente in quel momento, però l'importante era diventare più forti di prima a sopportare la distanza.
In quel momento qualcuno bussò alla porta...

Ciaoooo❤️ come state? Il capitolo vi piace? Come sempre per favore commentate, è molto importante per me❤️ al prossimo,
Camilla❤️

Ti amo e non posso farne a meno ||GianGinoble||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora