Capitolo 20|Sostanza dei miei giorni

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Credo che verso le 6 mi addormentai, ero stanchissima, almeno un paio d'ore dovevo dormire. Verso le 8 sentivo dei baci sul collo,e mi svegliai con i suoi occhi sopra i miei. Alzai leggermente la testa e lo baciai. Si sedette sul divano, mi prese in braccio e ci baciammo per un pò, quando ci dividemmo per riprendere fiato squillò il cellulare. Mi alzai dal divano, e scappai in cucina per andare a rispondere.
"Piero"
"Buongiorno bella, due minuti e siamo lì, siete pronti?"
"Ehm quasi"
"Sbrigatevi"
Attaccò. Io avevo il pigiama, Gian idem, il tempo di dirglielo e bussarono alla porta. Ci guardammo e scoppiamo a ridere. Aprì la porta e Gaia,Allegra,Piero e Igna erano con le borse e il costume. Tranne io e Gian che ancora dovevamo prepararci.
"Dimmi che non è vero"
"Gaia ahahah! Avevamo sonno e ci siamo svegliati tardi"
"Verso che ora siete andati a dormire?"
"Mezzanotte?"
"Certo, e io credo a tutto quello che mi stai dicendo? È ovvio che siete stati tutta la notte in piedi"
Rivolsi una faccia strana alla mia amica e rise, intanto Gian per rompere il silenzio li invitò ad entrare. Scappammo in camera per prepararci, abbiamo battuto il record, un risultato di 1 minuto e 30 secondi per vestirci e preparare la borsa.
"Gian hai preso tutto?"
"Si sì, mi manca solo una cosa"
"Cosa? Sbrighiamoci altrimenti quelli chi li sente? Ahahah"
"Ferma"
Mi afferrò per il polso e mi regalò uno di quei suoi baci meravigliosi. Uscimmo dalla camera e trovammo i nostri amici seduti sul divano.Stavano entrando in quel momento i genitori di Gian, li salutai e partimmo. La piscina non era molto lontana, solo un quarto d'ora in motorino. Arrivammo e tolsi il vestito. Era caldo e in costume si stava benissimo, e per fortuna quel giorno erano in pochi a farsi il bagno. Io e il mio ragazzo per mano ci tuffammo in acqua, era bellissimo saper nuotare. L'acqua era limpida e stare tutti insieme era stupendo. Dopo una mezz'ora io e le mie due amiche andammo ad asciugarci, i ragazzi invece rimasero in acqua ancora un pò. Sul prato il sole splendeva.
"Allegra come ti pare Piero ultimamente?"
"Un pò tra le nuvole e mi ha spiegato anche il perché, è come se non fosse accettato dagli altri"
Mentre parlavamo di tutte queste cose vidi una cosa bellissima, tutti e tre che ridevano insieme a bordo piscina,credo che sia stato meraviglioso, era tutto quello che volevo, sapevo come ci si sente a non essere apprezzati e fa tanto male, ora finalmente erano un solo gruppo, si vedeva già dai loro occhi, dalle loro espressioni, erano in sintonia. Vagavo tra i miei pensieri quando Gaia mi schioccò le dita davanti
"Ci dici che ti prende? Sono più di dieci minuti che non ci ascolti"
"Non potete capire"
"Gianluca?"
"Anche"
Mi alzai e andai al bar per prendere da bere, era caldissimo. Mentre prendevo il tè dal frigorifero, sentii degli schizzi d'acqua sulla schiena. Tremai. Già sapevo chi fosse. Presi la lattina e andammo di nuovo sul prato, tutti insieme stavano chiacchierando in cerchio, mancavamo solo io e Gian. Ci sedemmo e iniziammo a raccontare la nostra vita.
La domanda di Allegra mi fece arrossire:"Margo,sapete come noi tutti ci siamo conosciuti, però tutto è iniziato da voi, quindi raccontateci il vostro incontro dai, siamo curiosi"
Guardai Gian negli occhi e iniziai a raccontare.
"Mi ricordo che era un giorno in cui nevicava tantissimo, mia madre mi portò in vacanza per Natale, e dopo lunghe ore di macchina arrivammo in una città bellissima, con il mare. Iniziammo a salire verso un paesino sulla collina, e dopo cinque minuti mi accorsi del cartello con su scritto "MONTEPAGANO"
"Aspetta adesso tocca a me"

Gianluca's pov

"Vidi arrivare questa macchina nuova nel mio paese, non sapevo cosa facesse lì, però mi incuriosiva. Intanto ero appena tornato da un viaggio con la scuola, infatti avevo le valigie in mano, e appena arrivai mi ricordo che mio padre venne ad accogliermi alla porta. Mentre portava le borse dentro casa vidi lei, con la macchina fotografica appesa al collo, con i suoi capelli lunghissimi, con le sue vans e un maglioncino che le stava d'incanto. Mia madre non era ancora rientrata perché era andata a trovare una nostra amica. Così mentre passeggiavo per il paese la vidi chiacchierare con Margo. Mi venne incontro e mi abbracciò, era bellissimo riabbracciare la mia famiglia dopo un lungo viaggio, e lì seduta sulla panchina, c'era lei, che mi fissava, anzi ci fissavamo a vicenda, perché devo ammettere che appena la vidi il mio cuore iniziò a battere fortissimo. Ebbi il coraggio di presentarmi,e così ci conoscemmo, la sera anche siamo andati a cena insieme, e poi una cosa dopo l'altra, la neve, le risate, questo successe quando lei aveva 15 anni e io 17, ora lei ne ha 17 e io 19, abbiamo passato dei momenti bellissimi e spero che la nostra storia non finisca mai."

"Hey sei molto fortunata ad averlo"
"Allegra lo so, non potrei desiderare di meglio"
"Hey Hey Hey! Non è finita qua"

"Quella sera ci siamo dati il nostro primo abbraccio, e non desidero ricordare il perché, non voglio ritornare a quel brutto momento. La cosa più bella forse fu la notte in bianco passata a pensare a lei"

"Sul serio l'hai fatto?" Ero stupita, non credevo fosse successo questo, mi diede un bacio sulla guancia e continuò

"Dormii pochissimo, e chi mi venne a svegliare? Lei. C'è sempre stata per me, è la ragazza migliore che si possa desiderare, è un tesoro, la amo più di ogni altra cosa, è la sostanza dei miei giorni"

Io non sapevo se piangere, o baciarlo, nessuno nella mia vita mi aveva dedicato parole del genere. Applaudirono e le nostre labbra si sfiorarono per poi unirsi in un bacio, uno di quei baci che ti fanno stare bene, uno di quei baci che ti fanno vivere. E quel giorno mi aveva fatto anche un regalino, che per me significava tanto. Finalmente avevano inserito nel gruppo anche Piero, e non potevo essere più felice. Gaia si alzò e andò a tuffarsi, Igna l seguì, Piero e Allegra andarono a prendere il sole, io e Gian rimanemmo lì da soli.
"È incredibile quello che hai detto"
"È sola verità, non ho inventato nulla"
Ogni secondo lo amavo sempre di più.
"Dai ascoltiamo un pò di musica"
Una volta distesi sul prato infilammo le cuffiette e schiacciò 'play' su "And I love you so" di Elvis. Era il nostro cantante preferito, e quella canzone era importantissima per entrambi. Mise il suo braccio intorno alla mia testa,e mi addormentai con la testa poggiata sulla sua spalla, la sensazione più bella del mondo.

Ciaooo❤️ ammetto che sono stata abbastanza dolciosa ahahah❤️ spero vi piaccia e... Commentate!! Al prossimo capitolo
Camilla❤️

Ti amo e non posso farne a meno ||GianGinoble||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora