Capitolo 43|Chiamata sorprendente

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"Gian alzati da questo letto! Poi ero io la dormigliona"
Lui disse qualcosa di incomprensibile e poi mi riempì di baci, stringendomi a lui.
"Ma come è possibile che tu sia qui?"
Non riuscii neanche a rispondere che mi adagiò su di lui e mi baciò sulle labbra, era bellissima quella sensazione, sapere che tutto poteva andare bene solo perché accanto a me c'era lui.
"Oggi andiamo a Sanremo, e stasera si canta lo sai?"
"Quindi parteciperete al festival? Sono così fiera di voi!"
Bussarono alla porta. Gian si era svegliato in quel momento. Entrarono Piero e Igna con due facce sconvolte.
"Cosa ci fate ancora in pigiama? Dobbiamo partire!"
"Lo sappiamo ragazzi, ma c'è lei, quindi se ho perso tempo, non era tempo sprecato"
Ora mi unii anche io alle facce sconvolte dei due siciliani.
"Che c'è?"
"Sei così sdolcinato con lei? Attento che ti sale il diabete!" e la stanza si riempì di risate.
"Ragazzi sul serio, tra un'ora abbiamo l'aereo!"
"L'aereo? Ma non andavamo in auto?"
"Spero che tu stia scherzando, avevamo detto che noi andavamo in aereo così arrivavamo prima, e gli altri in macchina"
"Ma se Eleonora mi ha detto poco fa che andiamo in macchina!" intervenni.
"Ne abbiamo appena parlato, Barbara è riuscita a prendere i biglietti appena in tempo"
"Ok Piero, ma chi è Barbara?"
"Amore non conosci Barbara?"
"Ehm no, non me ne avete mai parlato, vi prego non un'altra come Serena"
"Picciridda Barbara è la nostra salvezza, se non ci fosse lei saremmo persi"
"Quindi è anche una manager?"
"Lei è tutto ahahah, e poi c'è anche Michele che anche lui è un grande"
"Dovreste farmeli conoscere"
"Devi conoscerli!" concluse Ignazio.
Così dopo esserci vestiti velocemente partimmo, ma stetti poco con Gian, perché noi saremmo arrivati più tardi. Simone era in macchina accanto a me, e davanti erano seduti Eleonora e Ercole. Il viaggio era molto lungo, però stare con loro è stato divertentissimo, soprattutto perché sono delle persone meravigliose.
Durante il viaggio chiesi a mio padre
"Ma cosa ha detto mamma?"
"È furiosa, però le passerà, io tanto non ti riporterò mai in Irlanda, a costo di non riandare io"
"Ma poi non voglio che ci sono problemi tra di voi"
"Non ci saranno, le spiegherò tutto per bene passo passo"
"Va bene, ancora non so come ringraziarti"

In macchina ascoltavamo qualche canzone dei ragazzi, e anche quello che capitava in radio, e con della buona musica non ci si annoia mai. Così dopo 7 ore arrivammo. Quella città era bellissima, e dopo aver fatto un piccolo tratto a piedi arrivammo all'Ariston. Loro erano lì che provavano una canzone mai sentita, e devo ammettere che era magnifica. Il titolo era Grande amore, ed era perfetta per loro tre. Mentre cantavano per l'ultima volta il ritornello, mi squillò il cellulare, e lessi "Mamma", come al solito persi un battito, cosa voleva ora? Non potevo rispondere, però lo feci, e uscii.
"Pronto?"
"Ciao signorina"
"Ciao mamma"
"Che fai di bello?"
Rimasi stupefatta dalla domanda che mi aveva appena rivolto, invece di mangiarmi si interessava con dolcezza alla mia vita? Wow!
"Sto ascoltando le prove dei ragazzi a Sanremo"
"Canteranno al festival?"
"Si mamma"
"Che bravi!"
"Già! Mi spieghi il motivo di questa chiamata per favore?"
"Allora, non ti ho chiamato nè per sgridarti, nè per urlarti, nè per farti le solite lamentele, ma solo per dirti che ho capito che davanti a un sogno non ci si arrende, e se tu vuoi passare il resto della tua vita con Gian, puoi farlo, perché solo ora ho capito quanto tu possa amarlo, non l'avevo mai notato, te lo giuro, pensavo stessi con Gian solo per farmi un dispetto, o per rinfacciarmi la cattiveria, ma lo sai come sono fatta in fondo, e sei libera di andare, io appoggerò ogni tua decisione"
Iniziai a piangere.
"Mamma, stai dicendo sul serio?"
"Si, ma stai piangendo?"
"Si, no è tutto un sogno"
"Tesoro per favore non piangere, ho riconosciuto di averti reso la vita impossibile, però riflettendo bene su ciò che hai sempre fatto per lui, ho capito che lo ami, e che sei veramente innamorata di lui, e lui la stessa cosa con te"
"Sì esatto, quindi è tutto ok?"
"Si cara, adesso vai da Gian, ci sentiamo presto, un bacio, mi manchi tantissimo"
"Anche tu mamma" e attaccai.
Mi sedetti sul gradino del marciapiede e continuai a piangere, senza smettere. Come poteva essere possibile?
In quel momento sentii sbattere la porta alle mie spalle.
"Tesoro cosa è successo perché piangi?"
"Papà non puoi capire, è successa una cosa stupenda"
"E perché piangi?"
"Perché sono lacrime di sfogo, dopo aver lottato per anni"
"Ora calmati, alzati da lì e raccontami ogni cosa, chi era al telefono?"
"La mamma"
"Tua madre?"
"Si, ha detto che sono libera, si è scusata con me capisci? Ha detto che ha finalmente capito cosa provo per Gian e posso averlo tutto con me, e che mi appoggerà in ogni decisione, non posso crederci"
"Oh tesoro! Non potevo desiderare cosa migliore!"
Tra le braccia di Simone non ci ero mai stata, era una delle poche volte che mi abbracciava, ma quello era l'inizio di una straordinaria avventura. La porta sbatté di nuovo.
"Amore mio cosa è successo? Perché sei scappata fuori di corsa?"
"Gian non puoi indovinare?"
"Oddio perché hai le lacrime agli occhi?"
Lo abbracciai, così forte che stavo per stritolarlo.
"Sei mio ormai, nessuno può più separarmi da te, nemmeno mia madre"
"Non capisco"
"È una cosa troppo bella"
"No, no, non dirmelo"
"Si Gian, si, mi ha chiamato mia madre, e si è scusata, dicendo che appoggerà qualsiasi cosa faccia, e che se voglio stare con te posso farlo tranquillamente, non puoi capire come io possa stare, sono la ragazza più felice del mondo"
Gian fece un salto di gioia gridando per la felicità, e io mi unii a lui. Era tutto un sogno, una cosa impossibile, eppure era successo.
"Andiamo a dirlo agli altri sbrighiamoci!"
"Siii! Papà vieni con noi!"
"Tra poco, prima faccio una chiamata"
"Ok, Gian sbrigati"
Entrammo nel camerino urlando come matti.
"PIERO, IGNAZIO, QUI ORA!"
"CHE DIAMINE VI URLATE?"
"RAGAZZI NON POTETE CAPIRE COSA È APPENA SUCCESSO"
"Margo, Piero, calmi, altrimenti non ci capiamo, spiego io"
"Vai"
Le facce dei due Siciliani erano stupende, sconvolte. Gian con calma spiegò tutto quello che era successo.
"Margo ma è una notizia fantastica!"
"Si Ignazio lo so!"
"Quindi sei libera?"
"Si Piero, posso stare con voi fino alla fine, e anche di più, finalmente è arrivato questo giorno!"
Ci abbracciamo tutti insieme.
Ad un tratto sentimmo dei passi dietro di noi. Erano due signori, non sapevo chi fossero.
"Ragazzi smettete di urlare, ci sono persone che stanno provando!"
"Margo sei arrivata al momento giusto, loro sono Barbara e Michele" disse Gian.
"Piacere di conoscervi, io sono Margo"
"Piacere di conoscerti Margo, sei la fidanzata di Gian vero?"
"Esatto"
"Non smetteva più di parlare di te"
Arrossii,come sempre.
La sera arrivò, e la trascorsi calmandoli, dicendo che sarebbe andato tutto bene, che avrebbero vinto sicuramente.
Allora arrivò il loro turno. Io ero in platea, in prima fila, ancora non ero riuscita a capire come avessero fatto a riservarmi quel posto, però non importa.
Sentii le note della loro canzone. Entrarono in scena. Erano elegantissimi, soprattutto Gian, con quel suo completo meraviglioso. Mi emozionai durante il loro pezzo, aveva un non so cosa di stupendo. Quando finirono la canzone, si rivolsero verso di me e io ero lì che piangevo, anche ripensando a quello che era successo poche ore prima. Mandai un bacio a Gian, e vedevo un po' di emozione nei suoi occhi. Le canzoni erano tutte molto belle, ma quella dei ragazzi era insuperabile. Una volta finita la serata, corsi nei camerini applaudendoli.
"Come si fa a non essere fieri di voi?"
"Ti amo così tanto" disse e di nuovo mi ritrovai in un abbraccio di Gian, ormai mi aveva viziata ahahah.
"Non potevi farmi regalo più bello nel giorno del mio compleanno, niente sarà paragonabile a tutto questo. E dopo aver preso le proprie cose andammo in hotel. Ovviamente io e Gian nella stessa camera. Il giorno dopo prima di tornare a teatro, feci una scappata in centro, ma questa volta dovevo fargli un regalo molto più bello degli altri, qualcosa che superasse la giacca e l'orologio. Cosa potevo comprargli? Decidi di andare dal fotografo e fargli stampare una nostra foto. Sarei passata più tardi a prendere la gigantografia, scelsi la foto che ci siamo fatti a Montepagano, da bambini, era meravigliosa, so che non era recente, però tutto iniziò da lì, e non potevo non sceglierla.

SALVEEE!! Lo so che è molto tardi però avevo troppa voglia di aggiornare. Piano piano ci avviciniamo alla fine e la mamma di Margo ha capito tutto. Scrivetemi cosa ne pensate e scusate per gli eventuali errori. A prestoo❤️
-Camilla💖

Ti amo e non posso farne a meno ||GianGinoble||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora