L'amore si muove CAPITOLO 13

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•L'amore si muove•
Uscì dall'auto correndo e si fiondò in mezzo le porte girevoli.
Fermò subito un infermiera.
"IRIS DE VITA. CHE STANZA? DOV'È? SONO LA SORELLA, VI PREGO"
Anna cercava di spiegarsi fra le lacrime.
"Primo piano, stanza 206"
Ignazio la seguì.
Salirono le scale, correndo.
Anna stava quasi per cadere.
Ignazio non sapeva cosa fare.
Era disperata.
Ignazio: "Manteniamo la calma, ti prego"
Raggiunsero più veloci della luce la stanza 206.
Trovarono Piero fuori dalla stanza.
Era seduto nel corridoio con la testa basse e le gambe al petto.
Ignazio si fermò mentre Anna si fiondò dentro la stanza.
Trovò i suoi genitori piangere ed Iris, sul letto d'ospedale con la testa fasciata.
Aveva gli occhi chiusi.
Rimase immobile.
Anna: "C-come sta?"
Vide un marchingegno al fianco della sorella.
Mattia: "L'unica cosa che la tiene in vita questo momento."
Mattia piangeva.
Aveva gli occhi rossi.
Lo sguardo da chi stava per impazzire.
Sua madre seduta su una sedia.
Lo sguardo perso nel vuoto e le lacrime che le rigavano il volto.
Suo padre accanto a lei, silenzioso a testa bassa.
Aveva appena smesso di piangere. Teneva la mano alla moglie.
Anna si mise vicino alla sorella.
Le accarezzó il viso.
Poi si lasció scivolare a terra piangendo.
La sua sorellina era in coma e non poteva perdonarselo.
Doveva proteggerla.
E invece non aveva saputo farlo.
L'unica cosa che vedeva in quel momento era il suo viso da angelo immerso in un sonno profondo, senza ritorno.
Entró anche Ignazio poco dopo.
Pianse.
16:30.
Anna uscì fuori.
Aveva bisogno di aria.
Piero era ancora per terra a testa bassa.
Si sedette al suo fianco.
Poco dopo lo fece anche Ignazio.
Anna: "Piero, non è colpa tua."
Piero non rispondeva. Stava zitto.
Ignazio: "Tu non c'entri nulla."
Lo sentirono sighiozzare.
Lo abbracciarono.
Piero: "Avrei dovuto proteggerla, sono uno smidollato"
Ignazio: "Questo posso dirtelo solo io."
Anna lo guardò in cagnesco.
Piero: "È in coma per colpa mia, la donna che amo è in coma per colpa mia"
Continuò a dirlo per altre venti volte. Continuando a piangere.
Aveva gli occhi da pazzo.
Piero: "Se non si sveglia io mi ammazzo"
I dottori avevano detto che non spevano quando si sarebbe svegliata.
O se l'avrebbe mai fatto.
Anna pianse continuando ad abbracciarlo.
Non sapevano cos'altro fare.
Era inutile prendersi in giro.
Non potevano far altro che pregare.
Dormirono li quella sera.
L'indomani arrivarono visite.
Anche quelle meno gradite.
Compagni di scuola, amici, nemici, anche Brigitte.
Poi c'erano anche Torpedine,che aveva rimandato la partenza dei ragazzi del giorno prima, Caterina e Vito, Eleonora e Gaetano, Eleonora ed Ercole, Ernesto e anche Gianluca.
Chi portava fiori,chi la sua presenza,chi le proprie lacrime.
Gianluca abbracciò Anna.
Gianluca: "Mi dispiace, sono corso subito appena ho saputo"
Anna: "Non preoccuparti."
L'aria non sapeva più di niente.
Nulla aveva più forma, nulla aveva più significato.
I giorni passavano e sabravano tutti uguali.
Tutti l'uno uguale all'altro.
Anna aveva chiuso già da giorni la camera della sorella.
Vederla, passandole davanti, le procurava dolore.
I ragazzi avevano avuto qualche settimana di tour.
Piero non era più lo stesso.
Tutti e tre non erano più gli stessi.
Ignazio e Gianluca si concessero una tregua.
Per il bene di Piero.
Era lui che dovevano sostenere in quel momento.
Non parlava quasi mai, mangiava poco, stava diventando un vegetale.
Passò un mese.
Ma qualcosa un giorno cambiò.
Era il 30 Novembre, quando a casa De Vita arrivò una telefonata.
Anna avvertì i ragazzi.
Erano già in Sicilia.
In otto si partirono in ospedale.
Anna arrivò, come al solito, insieme a Piero in stanza 206 correndo.
La stanza era illuminata.
Le finestre aperte lasciavano entrare aria fresca.
Sul letto una ragazza con la testa fasciata stava seduta guardando furoi la finestra.
Non appena vide la ragazza e il ragazzo sulla porta, si girò.
Anna: "IRIS"
Piangendo corse da lei abbracciandola.
Le si buttò quasi di sopra.
Anna: "AMORE MIO, AMORE MIO."
Iris: "Ehi, calma."
Le accarezzó la testa.
Piero: "Iris..."
Aveva le lacrime agl'occhi.
Iris si girò per guardarlo.
Piero stava quasi per abbracciarla, quando...
Iris: "Tu chi sei?"

~Anna

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