L'amore si muove CAPITOLO 22

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•L'amore si muove•
Erano appena entrati a Roma.
Anna: "IO AMO QUESTA CITTÀ"
Anna con gli occhi a cuoricino e il naso appiccicato al finestrino, guardava fuori meravigliata.
Gianluca: "Roma dove sei, eri con me, oggi prigione tu, prigioniero io."
Gianluca canticchiava mentre Ignazio gridava al traffico.
Era impegnato come al suo solito in una discussione diplomatica con la vittima di turno.
Suonava il clacson come un disperato che chiede acqua nel deserto e gridava come un pecoraio nelle alte montagne al suo gregge.       
Ignazio: "MA TI LEVE RI DROCO?" (Ti levi di li?)
Ad un certo punto lo videro affacciarsi furoi dal festino.
Ignazio: "OOH, CAMINAA!"
Si sentì l'urlo di qualcun l'altro.
Qualcuno gli aveva risposto.
Ignazio: "CURNUTO A MIA? SCINNO RA MACHINA VIRE!" (cornuto a me? Scendo dalla macchina vedi!)
Piero: "VEDI CHE NON TI CAPISCONO SE PARLI DIALETTO. SCEMUNITO! CI PARE CHI BESTEMMI!"
Ernesto: "Sottolineando che molti nordici appena sentono un siciliano cambiano strada..."
Ignazio: "A STRADA INFATTI STU PEZZO RI ANTICAPPATO L'AVE A CANCIARE!" (la strada infatti sto pezzo di cretino la deve cambiare)
Anna teneva le mani sopra le orecchie di Alessia.
Anna: "AMEN, AMEN, AMEN, AMEN."
Gianluca: "Ignà, fai come Checco Zalone; conta fino a tre e poi vedi come il traffico si libera da solo!"
Ignazio: "GIANLUCA, ASSETTATE!" (siediti)
Poi si riaffacció.
Ignazio: "FACCIO COME ZALONE. CONTO FINO A TRE. POI SCINNO E TI SPACCO A FACCE!"
Piero e Gianluca si misero le mani in testa.
Anna: "Iris, tagliami la vena del braccio destro."
Le macchine si erano cominciate a muovere più in fretta.
Ma era troppo presto per fare baldoria.
Avevano appena incontrato un bel semaforo rosso.
Ignazio si surriscaldó un'altra volta non appena vide una macchina metterglisi davanti.
Ignazio: "ORA GLI SALGO DI SOPRA A QUESTO, ACCUSSÍ VIREMO."
Iris: "Anna, in che via era l'Hotel?"
Non ebbe risposta. Si voltò.
Iris: "Ann... ANNA!"
Anna era intenta nel buttarsi fuori dal finestrino.
Le cose migliorarono non appena passarono quel semaforo.
Il tragitto fu più scorrevole.
Arrivarono nella Piazzetta delle Coppelle.
Lì, davanti al bar Friends, li aspettavano Marco, Alessio e Sami.
Loro erano saliti il giorno prima.
Scesero dal furgone e aspettarono che Ignazio posteggiasse.
Inutile dire che litigò anche col parcheggiatore abusivo.
Anna: "Io a fine giornata mi faccio mettere sotto da un tram."
Dopo qualche minuto, furono all'hotel.
Consegnarono le valige.
Non sarebbero saliti nelle camere.
Piuttosto uscirono e si recarono a Piazza Navona.
Iris: "Piero una foto! Alessia, puoi scattarla tu?"               
Alessia prese il cellulare di Iris.
Alessia: "Certamente!"
Si posizionarono proprio davanti la fontana.
Iris si strinse a Piero.
Piero: "Ora una così!"
La baciò.
Alessia scattò anche la seconda foto.
Ale: "Che siete bellini!"
Se ne fecero una anche Gianluca ed Anna.
Poi Ignazio e Alessia.
Ignazio: "Una nostra foto insieme non può mancare."
Aveva un sorriso bellissimo.
Alessia non riusciva ancora a credere di star uscendo con un ragazzo così meraviglioso.
Franz: "Ragazzi, io ed Esmeralda siamo un attimo in quel bar d'accordo? Prendiamo una bottiglietta d'acqua!"
Si allontanarono ficcandosi nel bar più vicino.
Franz: "Sta sera posso offrirtela la cena?"
Esmeralda: "Ma non siamo con tutti gli altri?"
Franz: "Non penso succeda nulla se per la cena ci allontaniamo."
Esmeralda lo guardò sorridendo.
Esmeralda: "Mm, va bene"

~Anna

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