L'amore si muove CAPITOLO 40

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•L'amore si muove•
Quando arrivarono in Abruzzo era già tardo pomeriggio.
I bambini dormivano esausti.
Ignazio: "Mezz'ora e siamo a Roseto.."
Quando arrivarono fu come tornare in un posto diverso. Nuovo.
Erano passati dieci anni e già le cose erano cambiate in fretta. Tranne Montepagano. Restava sempre per com'era. Bella come sempre,con la sua originalità e la sua semplicità.
Quando arrivarono sotto casa del nonno,tutti ebbero un forte senso di nostalgia.
Soprattutto Gianluca.
Gli mancava il nonno.
Quando entrarono in casa,Ercole ed Eleonora li accolsero calorosamente.
C'era anche la famiglia di Ernesto.
Iris: "Questo posto non cambierà mai.."
Disse,guardandosi attorno.
Si misero tutti a sedere sui divani,mentre Nonna Eleonora cominciava a preparare la cena.
I bambini, ormai svegli,giocavano in cortile.
Nonna: "Sono fatti grandi..come voi.."
Li guardò con un sorriso malinconico.
Ignazio con accanto la moglie all'angolo del divano più grande,Piero ed Iris vicini dall'altro lato del divano,Anna e Gianluca sulla vecchia poltrona di nonno Ernesto.
I loro volti erano cambiati,ma non le loro abitudini.
Anna guardò Gianluca, era triste.
Guardava la poltrona sulla quale era seduto. Gli ricordava il nonno.
Gli ricordava la sua infanzia, quando Anna e Gianluca facevano a gara su chi dovesse sedersi per primo sulle gambe del nonno,che stava sempre appollaiato su quella vecchia poltrona. 
Adesso stavano soltanto lui e lei seduti in quella poltrona che ormai sembrava piccola piccola.
Anna accarezzó la testa del marito e cercò di scacciare anche lei qualche lacrima che stava già scendendo sul viso.

Il giorno dopo sembrò diverso dal giorno prima.
I sorrisi tristi e malinconici erano scomparsi per lasciar posto a sorrisi di gioia.
Giorgio stava imparando ad andare in bicicletta.
Chris ad arrampicarsi come una scimmietta sull'albero.
Alessio a non vomitare dopo i pasti.
Ed Emma aveva detto la sua prima parola.
Tutto era cominciato quando Chris era salito su un ramo.
Ignazio: "Scinne ri droco!"     
Chirs: "Ihihih,no!"
Ignazio: "Chirs, scendi di li!"
Alessia: "Gioia mia,è pericoloso..ti aiuta papà, scendi"
Chirs continuava a fare di no con la testa.
Ignazio: "E vabbè! Salgo io."
Anna: "Appizzato lì rimane, me lo sento"
Ignazio: "Zitta"
Anna: "Con la tua agilità da mucca in gravidanza.."
Ignazio salí sull'albero tentando di non cadere,raggiungendo il ramo dove si trovava il figlio.
Ignazio: "Arrampicati su papà,forza,così scendiamo"
Chris sorridendo continuava a fargli di no con la testa.                    
Ignazio: "CHRISTIAN BOSCHETTO,SCINNE DA STU ARVULO"
Proprio in quel momento Ignazio perse l'equilibrio e di schiena si ritrovò per terra.
Ignazio: "CAZZZZZZU-IU-IU"
Fu allora che Emma parlò.
Emma: "Cacciù-iu-iu"
Disse,mentre si agitava sul seggiolone davanti agl'occhi sconvolti della madre.
Esmeralda si scrocchió le dita e calma si dirisse verso Ignazio.
Esmeralda: "ADESSO QUESTA ME LA PAGHI"
Insomma,Ignazio quel giorno le prese proprio di santa ragione.
E se non fosse stato per Chris,che stava ancora seduto sul ramo col ditino rivolto verso l'alto,non avrebbero riscoperto la famosa casa sull'albero.
Anna: "CHRIS,ARRIVO"
Anna si arrampicò agilmente sull'albero,e prendendo in spalle il piccolo,raggiunse la piattaforma in cima.           
Il resto del pomeriggio passò tra i sorrisi, i rimproveri,le mensolate..
Fin quando qualcuno non ebbe una bella idea.
Iris: "Facciamo una bella foto?"
Giorgia: "Che foto,mami?"             
Iris: "Una bella foto qui in giardino,davanti l'albero con la casa,che dite?
Abbiamo il prima, perché non fotografare anche il dopo?"                        
Anna sorrise compiaciuta. L' idea l'allettava. Una foto tutti insieme, come i vecchi tempi,solo con qualche membro in più.   
Si misero tutti in posizione e quando Eleonora scattò fu come magia.
Un'altra ennesima foto che avrebbe inchiodato i loro volti in eterno.

Erano già le 18:30 quando i bambini collarono stanchi per la giornata.
Rientrarono tutti al calar del sole mentre qualcuno rimaneva in giardino.
Anna: "Vi ricordate quel bosco dove giocavamo quando eravamo piccoli?"
Iris: "Come lo si può scordare?"
Anna: "Ci andiamo?"
Gianluca: "Anna,è già tardi.."
Anna: "Vi prego..come i vecchi tempi,noi cinque..un'ultima volta..vi prego.."
Gli occhi di Anna erano spupplichevoli.
Piero, Ignazio e Gianluca si guardarono e alla fine cedettero.

Anna: "È bello come lo ricordavo!"
Esclamò Anna,quando tutti e cinque scesero dall'auto.
Gianluca: "Si gela come al solito.."
Ignazio: "Jo traso in macchina"
Anna non glielo lasció fare.
Afferrò le mani di entrambi e cominciò a correre.
Rideva come una bambina.
Anna: "CORREREEE"
Gridava divertita.
Gianluca e Ignazio cominciarono a rincorrerla divertiti.
Il freddo gli scorreva via addosso e poco dopo non ci fecero più caso.
Correvano come non facevano da anni.
Si mettevano dietro gli alberi per sfuggire al nemico e si buttavano tra le foglie per terra per non essere visti.
Anna raggiunse Iris e insieme usarono la tattica vincente.
Quella che fece finire tutti e tre i ragazzi KO.
Rimasero per terra stremati, mentre Anna ed Iris si coricavano accanto a loro.
Si posizionarlo a cerchio col fiatone,mentre al buio con le mani cercavano contatto.
Si presero tutti e cinque per mano.
Mentre col fiatone accennavano un sorriso.
Scattarono a ridere quando si accorsero di essere tanto buffi,ma anche tanto malinconici nel loro fare.  
La loro voce echeggiò per tutto il bosco mentre gli ultimi raggi del sole svanivano dietro la montagna.

X: "Piaciuta?"
Y: "Finisce qui? Non può finire qui!"
X: "Va così.."
X: "I cinque ragazzi che fine fecero? È questa la loro foto?"
Il bambino si avvicinò al libro,accarezzando le pagine col dito.
Bimbo: "Sono loro,nonna?"
Nonna: "Si.."
Bimbo: "E perché finisce così?"
Nonna: "Perché chi me l'ha dato non lasció scritto altro.."
Bimbo: "E perché ti ha lasciato questo libro?"
Nonna: "Forse perché loro e la loro storia continuassero a vivere nel tempo.."         
Gli rispose accennando un sorriso.
Bimbo: "Come spiegazione non è male..l'ha scritto la tua mamma,nonna?"
Nonna: "Si..l'ha scritto la mia mamma.."
Una voce interruppe la discussione.
Nonna: "Vai,Ignazio..mamma ti chiama"
Ignazio: "La prossima volta continui vero?"
La nonna rimase in silenzio qualche seocondo,pensierosa.
Nonna: "Vai,Ignazio.."
Ignazio corse via,lasciando la nonna da sola in salotto.
Chiuse il libro che aveva davanti e guardò la poltrona sulla quale era seduta. Diventava sempre più vecchia,pensò.
Come il resto d'altronde. Come tutto.
Come le stessa in fin dei conti.
Rimase a guardare la copertina del libro - diario che aveva davanti e cominciò ad accarezzarne la copertina morbida e sbiadita.
Sul dorso una scritta ancora leggibile.
"The story of my life."
Chiuse gli occhi,adagiando la testa allo schienale,cercando di immaginare ancora una volta quella scena. Ancora per l'ultima volta.
Chiuse definitivamente gli occhi,lasciandosi andare nel sonno più profondo di tutti,un sonno senza fine.
E l'ultima immagine che le si presentò fu quella di cinque ragazzini,con il sorriso sulle labbra. Liberi,felici.

-The end.

~IL VOLO~L'amore si muove.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora