L'amore si muove CAPITOLO 30

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•L'amore si muove•
Mamma: "Quindi quando sarete di ritorno?"
Iris: "Tra tre giorni, martedì!"
La mamma stava sistemando le ultime cose nel suo zaino.
Mamma: "Valigia apposto?"
Iris: "Si."
Mamma: "Il telefono lo hai preso?"
Iris: "Si."
Mamma: "Qualcosa da mangiare durante il viaggio?"
Iris: "SI, MAMMA. BASTA."
Mamma: "Anna, anche tu hai preso tutto?"
Anna: "Mamma l'altro giorno siamo partite per UNA SETTIMANA. Adesso partiamo per tre giorni, che problemi ti crei?"
Mamma: "Perché questa volta siete sulle montagne sperdute, c'è freddo ed è pericoloso, lo capisci?"
Piero: "Stai tranquilla, ci siamo anche io, Ignazio e Gianluca. Sono in ottime mani."
La madre lo guardò incerta se esserne diffidente o meno.
Lo conosceva da quando era piccolissimo ma come si dice "fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio".
Poi c'era anche qualcosa che non la convinceva.
Ma non ci pensò su molto.
Mamma: "Va bene, divertitevi!"
Diede altri quaranta baci alla figlia più piccola che in seguito la mandó a quel paese.
Poi rientrò.
Si infilarono in macchina di Ignazio.   
A quel punto Anna sbottó.
Anna: "COSA MI STATE FACENDO FARE? SAPETE COSA SUCCEDE SE QUELLA LO VIENE A SAPERE? A ME MI BUTTA FUORI DI CASA E A TE TI RINCHIUDE DENTRO LA TUA CAMERA A VITA."                    
Iris: "ANNA, TI PREGO!"
Anna: "VAFFANCULO, VI STROZZO!"
Piero: "ANNA, MANTENIAMO LA CALMA. OK? Adesso accompagnate me ed Iris alla mia auto così possiamo andarcene, mentre tu... Già tu dove vai? Non dovresti farti vedere praticament..."
Anna si girò di scatto per strozzarlo.
Ignazio: "OOOH, MI SPASCIATE A MACHINA!"
Anna: "LA GITA ROMANTICA PROPRIO ORA DOVEVATE FARVELA, IO VI AMMAZZO."
Ignazio la legò al sedile con la cintura.
Ignazio: "UN TI MOVIRE, OK?"
Le cose non erano andate proprio come dovevano andare.
La reazione di Anna pochi giorni prima non era stata delle migliori.
Anzi stava quasi per soffocare Piero con la cravatta.
Quel giorno era arrivato e l'adrenalina era alle stelle.
Doveva quadrare tutto.
Se solo avessero sbagliato mezza cosa sarebbe successa la terza guerra mondiale.      
Accompagnarono Piero ed Iris all'auto.
Anna era ancora legata al sedile.
Sarebbe voluta scendere per sbattere la testa di Piero sul parabrezza ma si trattenne con tutte le sue forze.
Iris: "Allora ciao, ci sentiamo per telefono tra un po'."
Anna: "Fanculizzati."
Iris scese dall'auto.
Anna vide dallo specchietto retrovisore loro due infilarsi finalmente in auto e partire.
E adesso?
Ignazio: "Ti porto da Gianluca o stai da me?"
Anna: "Gianluca? Vuoi essere picchiato come non mai, vero?"
Ignazio: "Che ho detto di male..."
Anna: "Sua mamma non ne sa nulla, nemmeno gli ho fatto chiedere. E poi mi vergogno. Un conto è stare da te che sei il mio migliore amico e un conto è stare dal proprio ragazzo con i genitori. Poi mi imbarazza dormire da lui..."
Ignazio: "Madonna, tutti sti fisime..."
Anna: "Muoviti, sono già depressa di mio. Che cazzo faccio tre giorni chiusa in casa? Uscirò pazza."
Ignazio: "Tanto Gianluca ti verrà a trovare e poi più tardi passa anche Ale."
Anna: "Divertimento, yeh."
Anna lo canzonó annoiata.
Ignazio: "Non ti lasciamo mica sola, stupida. Si tratta solo di stare pochi giorni a casa e ci saremo anche noi costantemente. Gianluca verrà ogni giorno, poi con me non ti sei sempre divertita? Bah."
Anna stava per lamentarsi un'altra volta.
Ignazio: "U SCOTCH NA UCCA TI METTO A MOMENTI."
Anna: "Non mi stavo lamentando."
Ignazio: "Ma una domanda. U atto unni lu lassaste?"
Anna aprì lo zaino che aveva messo sotto il sedile.
Midnight sbucó fuori saltandole in braccio.
Anna: "Eccolo."
Ignazio: "Ti conviene tenertelo sott'occhio."
Anna: "Appena il tuo cane lo tocca, gli taglio le zampe. Giuro."
Intanto...
Piero: "Finalmente io e te soli. Comincia la nostra vacanzetta."
Iris gli accarezzó la mano messa sul cambio e lo guardò sorridendo.
Iris: "Speriamo vada tutto bene."
Piero: "Ma sicuramente! Stai tranquilla"
Quando arrivarono a destinazione era come il paradiso.
Iris spalancò gli occhi.
Il resort era magnifico.
Gli appartamenti erano delle piccole casette di legno immerse nella natura. Alberi altissimi e stradine piccolissime che collegavano una casetta all'altra.
Più verso il centro una molto più grande  che comprendeva reception, ristorante e zona piscina con idromassaggio.
C'erano anche le terme.
Quando entrarono nell'appartamento non poterono lamentarsi ugualmente.
Era tutto molto semplice e rustico.
Un letto comodissimo matrimoniale, una cucina piccolissima, un tavolo con le sedie, delle poltrone, un bagno e un graziosissimo camino.
Sembrava una casetta delle favole.

Ignazio: "Sistema le cose in camera mia!"
Anna: "Non nel riposto?"
Ignazio: "No, ho spostato le cose mie li, starai in camera mia per questi giorni così sei più comoda. Io dormirò nel divano."
Anna: "No, vabbè e chi lo avrebbe mai detto."
Ignazio: "Pensavi ti facessi dormire nel divano?"
Anna: "Pensavo per terra veramente..."
Ignazio: "Dopo questa ti farei dormire per davvero per terra."
Anna: "No, grazie."
Poco dopo arrivò Alessia.
Ignazio: "La mia patatona!"
L'abbracció a mo di orso e gli morse dolcemente la testa.
Anna: "Io mi preoccuperei a farmi chiamare Patatona da lui..."
Alessia rise e andò ad abbracciarla.
Alessia: "In questi giorni divertimento assoluto, non preoccuparti. Non ti lasceremo sola neanche un minuto!"
Anna: "Aluccia, ma tu non ti devi preoccupare."
Midnight la interruppe sbucandole dalla spalla all'improvviso.
Alessia: "Quindi è lui il famoso gatto?"
Alessia lo prese in braccio. Sembrava un peluche.
Alessia: "Ma quanto è bello!"
Anna: "È FEMM..."
Ignazio la interruppe di colpo.
Ignazio: "Mi sa che è arrivato Gianluco!"
Ignazio era affacciato dalla porta e intravedeva la macchina di Gianluca dietro il cencello.
Glielo aprì e lo fece entrare.
Ma proprio in quel momento...
Anna: "MI STA CHIAMANDO LA MAMMA. CHE DICO?"
Alessia: "CAZZO!"
Anna rispose. 
Cercò di mantenere la calma.
Mamma: "Gioia, che fate? Dove siete?"
Anna: "Ehm, siamo arrivati poco fa... Tu che fai?"
Mamma: "E com'è il posto? Tua sorella?"
Anna si mise le mani in testa.
Alessia cominciò ad agitare la mani come due ventole per farle aria.
Ignazio le faceva dei segni. Ma non capiva.
Alessia: "Dille che vi siete divise!"
Anna: "IL POSTO È BELLISSIMO, MAMMA, STUPENDO. PER ORA SIAMO IN CAMERA MA IRIS PER ADESSO È FUORI CIOÈ È IN RECEPTION,È USCITA."
Anna era nervosa.
Parlava come una balbuziente.
Mamma: "Ah va bene, allora adesso la chiamo. Buon divertimento, ciao vita mia."
Appena la madre chiuse la chiamata Anna digitó subito il numero della sorella.
Doveva avvertirla.
Anna: "CAZZO, HA IL TELEFONO OCCUPATO!"
Alessia: "MANNAIA!"

Iris: "Piero c'è mia mamma che chiama... Ssh."
Piero si tappó la bocca.
Erano ancora in camera.
Iris: "Mamma!"
Mamma: "Amore, vi state divertendo?"
Iris: "Si, mamma è stupendo questo posto!"
Mamma: "Capisco. Dove sei per adesso?"
Iris: "Sono in stanza con Anna, tra un po' usciamo."
Mamma: "Tua sorella mi aveva detto che eri uscita già..."
Iris: "Ehm..."

~Anna

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