•L'amore si muove•
Ignazio: "Mi sono incastrato..."
Anna: "Minchia, sei una MUCCA!"
Ignazio sopra la quercia secolare vicino casa della signora Rose, cercava di scendere senza rompersi nulla.
Se non fosse stato per il suo sedere che si era leggermente incastrato tra un braccio e l'altro dell'albero.
Anna nel frattempo era rimasta seduta sulla piattaforma di legno de "la casa sull'albero" un po' più in altro.
Gli altri, in basso, osservavano divertiti la scena.
Gianluca: "Ve l'avevo detto che non era una buona idea provare a salire!"
Anna: "Vedi che è grazioso stare qui su; mi ricorda quando eravamo piccoli!"
Gianluca: "Dai, scimmietta scendi adesso!"
Anna: "Aspetto la mucca impedita qua sotto."
Ignazio: "Ma se mi dassi una minchia di mano?"
Anna scese di qualche ramo e con molta delicatezza gli saltò di sopra, liberandolo finalmente dall'impaccio.
Ignazio: "Poi sono io la mucca!"
Anna: "Te ne metto un'altra e ti faccio finire giù questa volta."
Quando finalmente furono giù...
Esmeralda: "Ma ci entravate davvero tutti li sopra?"
Iris: "Sembra piccolo lo spazio visto da qua ma in realtà non lo è poi così tanto. Calcola anche che eravamo più piccoli rispetto ad ora."
Rise.
Passarono anche dalla spiaggia.
Era stracolma di gente.
Qualcuno riconobbe i tre ragazzi e gli corse incontro per una foto o per un complimento.
Passarono anche per "la zona oscura", che non era altro che la zona in cui abitavano Maria e i fratelli.
Dei veri rompiscatole.
Chissà adesso com'erano cresciuti.
Anna: "Maria sarà rimasta una vacca baldracca."
Alessia: "Chi è Maria?"
Ignazio: "Una grandissima rottura di coglioni."
Anna: "Stava sempre appiccicata ad Ignazio, poi sembravate due arancini! La coppia perfetta!"
Ignazio: "Zitta."
Le ore passavano.
Si erano fatte le 13:00.
I ragazzi a quel punto si divisero. Avrebbero pranzato per i conti loro.
Anna e Gianluca tornarono a casa del nonno.
Non volevano lasciarlo solo.
Iris e Piero si spostarono verso il centro.
Alessia ed Ignazio si sposarono verso una panieria.
Esmeralda e Franz invece in un posto vicino la spiaggia.
*Iris e Piero*
Piero: "Gelato? Mi mangiasse na beddra broche!"
Iris: "Per me..."
Piero: "Ti vedo triste... Tutto ok?"
Si fermarono.
Piero le accarezzó la guancia.
Iris: "Non proprio..."
Piero: "Cos'hai?"
Iris: "Non sto molto bene in questi giorni, poi mi sono sentita anche poco calcolata da te però lo capisco, siamo in vacanza. Poi questo posto è stato qui che ci siamo visti per la prima volta..."
Piero l'abbracció.
Piero: "Non mi dire queste cose, che non ti calcolo e tutte ste altre sciocchezze perché non è vero! Anzi, sai una cosa? Ci pensavo già l'altro giorno, qualche giorno dopo il ritorno in Sicilia potremmo fare una vacanzuccia rilassante io e te."
Iris: "Davvero? E dove?"
Piero: "Tipo in un resort, non saprei! Che te ne pare?"
Iris: "Sarebbe stupendo..."
Lo baciò.
Iris: "Quindi quando?"
Piero rise.
Piero: "Fammi prima tornare a casa e poi vediamo!"
Iris: "Va bene!"
Piero: "Tu smetti di essere triste?"
Iris: "Promesso!"
Piero le stampó un bacio sulla fronte.
Piero: "Brava la mia principessa!"
*Alessia e Ignazio*
Ignazio: "Ale, tu che prendi?"
Alessia: "Non saprei."
Ignazio: "Scelgo io, allora: DUE PANINI COL WRÜSTEL, TRE COL POLLO E INSALATA, ALTRI TRE CON TONNO E MAIONESE E UNA VASCHETTA COL MISTO FRITTO!"
Il ragazzo dietro il bancone appuntó tutto velocemente.
Poi tornò a lavoro.
Ignazio: "Andiamo a sederci su!"
Presero posto in un tavolino fuori dal locale.
Era un bel posto.
Abbastanza curato.
Ignazio: "Minchia, aspetta, non ho ordinato gli arrosticini! TORNO SUBITO!"
Ignazio rientrò.
"Ma quanto mangia questo?" pensò Alessia.
Poi le venne in mente anche un'altra cosa.
L'aveva chiamata "Ale".
Per la prima volta.
"Ale."
"Che bel diminutivo." pensò.
"Detto da lui è un bel diminutivo!"
Quel diminutivo insignificante detto da lui adesso sembrava il più bello.
Vide Ignazio fare ritorno soddisfatto.
Ignazio: "Ne ho ordinato una vaschetta!"
Alessia: "Ma quanto mangi tu?"
Alessia si tappó subito la bocca.
Che stava dicendo.
Ignazio: "Sono tutte cose per me e per te, così ci ingozziamo di cose buone!"
Ignazio rise compiaciuto.
Ignazio: "Tanto pago io, anche se era ovviamente scontata la cosa!"
Dopo poco arrivò il cameriere con un sacco di vassoi in mano.
Ignazio: "Pancia mia fatti capanna!"
Alessia rise.
Era proprio buffo.
Ma dannatamente bello.
Ignazio: "Mangia!"
Aveva già la bocca piena.
Alessia cominciò dal mistofritto.
Poi guardò un attimo Ignazio.
Alessia: "Posso farti una domanda? Anche se mi vergogno a farla, sinceramente..."
Ignazio si mise sull'attenti.
Ignazio: "Cofa?"
Rispose con la bocca piena.
Alessia prese coraggio.
Alessia: "...Cosa ti è piaciuto di me?"
Ignazio smise di ingozzarsi.
Ignazio: "Beh..."
Riempì un bicchiere d'acqua e lo mandò giù tutto.
Ignazio: "Tu... Sei speciale. Non so come spiegartelo, sei diversa! Ecco. Mi piace tutto: il tuo sorriso, i tuoi capelli ribelli, la tua risata, il tuo modo di parlare, mi piaci e basta..."
Si era già confuso.
Aveva cominciato a sudargli anche la fronte.
Ignazio: "...Poi le tue labb... OH, MA PICCHI STI DUMANNE?"
Alessia rise.
Il ragazzo che aveva davanti stava diventando l'imbarazzo in persona.
Alessia: "Era per curiosità, ma fa nulla, ho capito! Continua a mangiare."
Ignazio: "Mangia pure tu però adesso o ti pigghio vero a muzzicuna!"
*Esmeralda e Franz*
Stavano su un locale sulla spiaggia.
Franz: "Ti piace Roseto?"
Esmeralda: "Si, è carina."
Arrivò il cameriere con uno strano modo di parlare ma inizialmente non ci fecero caso.
Ordinarono e il ragazzo si allontanò.
Franz vide il proprio ciondolo al collo di lei.
Franz: "Ti sta benissimo."
Esmeralda: "Grazie! Merito di chi me l'ha comprata!"
Risero.
Franz: "A proposito di quel giorno..."
Abbassò gli occhi.
Franz: "..."
Esmeralda: "..."
Franz: "No, vabbè non so che dire."
Scoppiarono a ridere.
Esmeralda: "Dai, avanti! Che hai da dire?"
Franz: "Tu mi piaci, anche troppo..."
Esmeralda: "Anche tu, Franz..."
Franz: "Aspetta, fammi finire... Io, quando tornerò in Sicilia, non starò molto; dovrò salire per qualche mesetto per lavoro quindi quello che mi chiedevo è, tu saresti disposta ad..."
Esmeralda: "Aspettare?"
Franz: "Si..."
Esmeralda: "Perché non dovrei?"
A Franz brillarono gli occhi.
Franz: "Aspetteresti per davvero?"
Esmeralda: "Di quanti mesi si tratterebbe?"
Franz: "Tre ma continueremo a sentirci! Te lo prometto!"
Esmeralda non era molto convinta.
Ma cosa le costava provarci? Infondo le piaceva.
Franz continuava a guardarla con sguardo supplichevole.
Esmeralda: "Aspetterò."
Franz stava per avvicinarsi per baciarla quando il cameriere li interruppe.
Cameriere: "Ec-Ecco-co-co le d-due gra-granite!"
Esmeralda crollò a terra e non smise più di ridere per l'intera giornata.~Anna
STAI LEGGENDO
~IL VOLO~L'amore si muove.
FanfictionL'amore arriva quando meno te l'aspetti e non puoi sceglierlo, ti arriva e basta. Ti entra dentro e se ne frega se lo volevi biondo, moro, alto, basso con gli azzurri o verdi. L'amore prescinde da tutto e da tutti e ti sfascia il cuore.