20. Beatris

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Un'innumerevole quantità di emozioni mi sferzano dentro, come se fossero ingredienti che vengono mescolati in un calderone.
Sono veramente confusa.
Sono arrabbiata per le parole di Stiles — sono davvero cambiata così tanto? — ma sono triste perché l'ho ferito.
In pensiero per Thomas, e non capisco perché.
Va bene che è il mio Capo Branco, ma quello che provo è diverso.
E cosa provo per Stiles?
Mi sento una stupida, una vera idiota per averlo lasciato andare via.
Non so cosa fare. Andare a cercarlo, o seguire le tracce di Thomas?
Scelgo la seconda, Stiles non è in fin di vita.
Faccio un respiro profondo e poi inizio a correre a più non posso.
Devo fare presto o, ne sono sicura, gli faranno del male.

Mi apposto dietro la porta dell'appartamento di Derek Hale.
Sento una voce maschile pronunciare le seguenti parole: «Hai ammesso di essere colpevole di tutto ciò di cui sei stato accusato. Meriti di morire.»
«Calmati» stavolta è un altro ragazzo a parlare. «Uccidendolo non risolverai nulla.»
«Ma avrò la vendetta che desidero da anni.» dice. Poi è chiaramente udibile un ringhio.
Irrompo spalancando la porta con un calcio.
Nel salone al quale si accede appena si entra, sono presenti Scott, Derek, Peter ed un ragazzo più giovane dai teneri occhi azzurri. Presumo sia Liam, il beta di McCall, strano che io non l'abbia ancora mai incontrato.
Thomas è legato ad una sedia di metallo da diversi catenacci. È sedato, perciò la sua forza di volontà è pari a zero.
Sul divano c'è Jenna, priva di vita. Il colorito avorio, ancora più chiaro del solito. Credo non abbia resistito al morso, non era abbastanza forte.
Tutti si girano a guardarmi.
«Beatris, che ci fai qui?»
Cerco di stare al gioco. Hanno detto di volerlo uccidere, giusto?
«Voglio essere io a giustiziarlo. Ne ho tutto il diritto, ha reso la mia esistenza un inferno vivente.»
Thomas mi lancia un'occhiata disgustata, ma io rimango impassibile. Non posso far trapelare le mie vere intenzioni, mi scaverei la fossa da sola.
«Dov'è Stiles?» domanda McCall.
«Non ha importanza, ora.»
Afferro la pistola dal tavolo e mi avvicino al soggetto.
Gli punto la pistola alla tempia.
«Come puoi farmi questo?» chiede, uggiolando. Non ha la forza di reagire.
«Te lo meriti.» continuo a fingere.
Creo della suspence. Continuo a tenere l'arma fissa sulla sua testa. Poi miro, velocemente ma con precisione, ad un punto in cui si toccano la catena e la sedia, al quale posso sparare senza creare lesioni sul corpo del mio Alpha.
Faccio partire il proiettile, poi scoppia il putiferio.
Derek si trasforma, seguito da Peter. Entrambi cacciano un ululato.
Aiuto Thomas ad alzarsi, ma è tutto intorpidito.
I licantropi scattano in avanti, verso di me.
Inizio a sparare a vanvera, per tenerli lontani. Un proiettile colpisce il soffitto, facendone cadere una parte e creando una nube di polvere e gesso.
«Reagisci, Wain, reagisci!» gli urlo. «Dobbiamo scappare.»
Si alza in piedi barcollando.
Il Beta è ferito. Scott non si vede, nemmeno gli altri due Alpha.
«Via libera, andiamo.» lo trascino.
Non capisco che fine abbiano fatto, ma è meglio muoversi.
Lo trascino fino alla porta, ma la trovo chiusa. D'un tratto, l'Hale più giovane salta addosso al mio compagno inerme, facendolo cadere rovinosamente a terra.
Io, istintivamente, sfodero gli artigli e glieli infilo nella schiena.
Geme di dolore, portandosi una mano sulla ferita.
Carico il mio Capo Branco sulle spalle, pronta a correre verso l'unica via d'uscita di quell'appartamento: la vetrata.
Inizio a correre verso di essa. Tre secondi all'impatto. Due secondi. Uno.
Ogni muscolo del mio corpo si contrae, cercando di prepararsi al contatto con le schegge di vetro. Fortunatamente nessuna mi provoca gravi ferite, al momento.
Ma non sono pronta a schiantarmi al suolo.

Beatris Constance Hills 2 »A Teen Wolf fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora