7. Stiles

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«Stiles» sento qualcuno chiamare il mio nome a bassa voce, nel mezzo della notte.
«Stiles» ripete.
Apro gli occhi.
Dall'altra parte della stanza - fuori dalla finestra - si trova Beatris.
«Entra» le dico. La finestra è aperta, nonostante io sia sicuro di averla chiusa prima di andare a dormire.
Lei entra e si avvicina a me.
I mi metto seduto sul letto.
La luce della luna filtra fra i vetri della finestra e crea un'atmosfera quasi surreale.
«Che ci fai qui?» le chiedo.
«Siamo fidanzati, non ricordi?» mi risponde, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Sì, ma cosa c'entra...» non faccio in tempo a finire la frase che Beatris mi bacia, e questo mi basta per lasciar perdere il discorso.
Con un gesto della mano spinge il mio petto, obbligandomi così a cadere di schiena sul materasso.
Continua a baciarmi. Poi mi abbraccia e rimaniamo così a lungo.
«Stiles?» mi chiede sottovoce.
«Sì?»
«Mi fai un favore?» continua lei.
«Certo, dimmi.»
«Devi svegliarti.»
Questa affermazione mi lascia perplesso.
«Cosa?» domando confuso.
«Svegliati. Ora.»
«Non capisco cosa intendi.» non riesco veramente a comprendere cosa intenda con quelle parole.
«Stiles, svegliati.»
La voce che pronuncia quella frase cambia del tutto.
«Svegliati, Stiles, devi andare a scuola.»
Apro gli occhi. È mio padre.
«Sbrigati, c'è Malia che ti aspetta di sotto.»
Annuisco. Lui esce dalla stanza.
È stato solo un sogno. Beatris non è stata veramente qui. Non ci siamo veramente baciati. Non stiamo veramente insieme.
Cerco di scorgerla guardando se è in camera, ma la sua stanza è vuota.
Mi manca vederla ogni mattina. Mi manca accompagnarla a scuola con la mia Jeep.
Mi manca lei. Mi manca tutto di lei.
E non averla tutta per me equivale a vivere lontano da lei. Nonostante il fatto che, in realtà, ci troviamo a pochi metri l'uno dall'altra.
Ieri non sopportavo di vederla con quel ragazzo avvinghiato alla sua spalla.
Se non stanno già insieme adesso, probabilmente ci staranno fra poco tempo.
O almeno lui vorrà. Perché Beatris è una ragazza bellissima, non so come facciano le altre persone a non esserne follemente innamorate.
Ma forse è meglio così, non riuscirei a vederla con una schiera di ragazzi dietro. Come non ci riuscirei con un ragazzo solo.
Io la amo ancora e voglio meritarmi il suo amore.
Altro che Lydia e Malia. Lei le supera di gran lunga.
A proposito di Malia, mi sta aspettando di sotto.
Mi sbrigo a vestirmi e scendo in salotto.
«Ciao Stiles» mi dice, poi mi dà un bacio.
«Tutto a posto? Mi sembri distante...» afferma.
«Va tutto bene, tranquilla.»
Concludo.
Poi ci incamminiamo verso la Jeep.

Arrivati a scuola, dobbiamo dividerci per la prima lezione.
Io ho economia e Malia ha storia.
Nel corridoio incontro Scott, il mio migliore amico.
«Ehi, ciao» lo saluto e gli do una pacca sulla spalla.
«Come va?» contraccambia.
«Beh, come al solito.»
«Sai ieri è accaduto un fatto strano.»
«Di che si tratta?»
«Beatris.»
Aggrotto la fronte.
«Sì, sapevo che sarebbe tornata a Beacon Hills...»
«Non intendo questo» mi interrompe.
«Ieri ero a lezione con Kira e l'ho incontrata. Lei mi ha trattato come se non sopportasse la mia presenza. Poi ha detto una frase, quando si è presentata a Kira. "Piacere, ero la migliore amica di Allison."»
Lo guardo perplesso.
«Dovresti parlarne con lei.» mi suggerisce.
«Non è più la mia ragazza» affermo incupito «Ha il diritto di odiare chi le pare. E poi non credo che sia arrabbiata per Allison? Magari pensa che in qualche modo tu l'abbia tradita, mettendoti con Kira...»
«Tu dici?» la voce che pronuncia queste parole mi è familiare.
Alzo lo sguardo. Mi accorgo che - davanti alla porta dell'aula di Economia e a meno di cinquanta centimetri da me - c'è Beatris.
Distoglie lo sguardo ed entra in classe, seguita a ruota da Thomas.
«Chi è quello?» domanda Scott.
Mi giro verso di lui e mi accorgo che i suoi occhi hanno lampeggiato di rosso per un secondo. «Ho uno strano presentimento.»

Beatris Constance Hills 2 »A Teen Wolf fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora