Mi sento troppo in imbarazzo, ma del resto che figura farei se scappassi come la mia mente mi ha suggerito di fare più volte?
Continuo a sorseggiare il caffè caldo sotto lo sguardo di Luke.
Sento le cosce scoperte bruciare come se i suoi occhi possano in qualche assurdo modo rendere tutto più caldo.
Michael è andato in camera per, quasi sia, cambiarsi. Amo quando capisce al volo quello che la gente trasmette solo con un semplice sguardo.
Mi alzo e con passo svelto e deciso cerco di superare Luke per andare a lavarmi.
La sua mano mi blocca e fa in modo di avermi perfettamente di fronte. 
Scorre con la mano scendendo verso l'orlo della maglietta per poi toccarmi la coscia.
Che cazzo sta facendo.
Ha la mano fredda e a contatto con la mia pelle calda mi confonde ancora di più. Non è possibile che mi imbambolo ogni volta che mi tocca.
Intanto la mano sta risalendo e manca poco ad arrivare alle mutandine.
No. Gli prendo la mano e gliela sposto senza preoccuparmi della sua faccia poco divertita dal gesto.
Mi allontano e cammino verso il bagno.
"Dovrei venire a prenderti a casa più spesso amore."
Parla con un tono di voce abbastanza alto da farmelo sentire anche attraverso la porta del bagno. Mi fiondo sul lavandino e mi lancio in faccia dell'acqua fredda per ritornare alla normalità. Sento ancora come se le sue mani fossero sulle mie cosce nude.
Maledetto Luke, la sveglia, la mia pigrizia nel mettermi il pigiama la sera, Michael e tutto il resto.

Infilo di nuovo il casco e salgo sulla moto nera.
Provo a non tenermi su Luke vista la reazione dell'altra volta.
Appena il vento comincia a soffiarci contro i miei capelli volano e le caviglie anche oggi scoperte si gelano. Appena arriviamo al primo semaforo e Luke si ferma si gira un attimo e prendendo le mie mani si circonda la vita. Non tolgo le mani da quella posizione perché non ho tempo e riparte spedito per la strada e poi sinceramente non mi da fastidio.
Come mai lo ha fatto? Per confondermi? Si, per confondermi, però ci riesce così fottutamente bene.
Finalmente il grande istituto bianco si vede sempre più grande e il rumore del motore si spegne. Scendo prima di lui appoggiandomi alla sua schiena, gli lascio il casco e ci dirigiamo uno accanto all'altra verso l'entrata.
Ma perché i parcheggi sono così lontani dall'edificio? Devo attraversare tutto il cortile e per di più osservata da tutti perché accanto a me c'è Hemmings che naturalmente si pavoneggia camminando dentro quei fottuti pantacollant bucati sulle ginocchia che gli fasciano le gambe.
Mentre camminiamo, io esplicitamente più veloce nonostante le sue gambe lunghe, mi arriva un messaggio sul telefono che avevo infilato nella tasca del cappotto nero che indosso.

Michael:
Stai attenta, ricordati chi è Luke Hemmings.

Anche Mikey ha capito che non sono pienamente fiduciosa in questo ragazzo.
Finalmente varchiamo la porta e prima di dividerci "Questo pomeriggio ho da fare non venire da me, mettiti più spesso anche questi pantaloni perché mi piacciono particolarmente."
Dice per poi stamparmi un bacio sulla guancia e proseguire verso la parte opposta dell'aula dove ho la prima ora di lezione.

"Isa smettila di dire così perché ogni fottuta lezione hai l'ansia di andare da lui e stringergli i fianchi con la scusa che andate veloci"
Mi sta urlando contro le stesse cose da mezz'ora sempre tenendo la voce bassissima per non farsi sentire dal professore.
E se avesse ragione?
È da due settimane che io ho la sufficienza in latino, ma continuo a stare con lui per quelle versioni.
E se non volessi smettere?
Quella ragazza mi manda in confusione.
"Bri" richiamo la sua attenzione ormai puntata sui capelli del ragazzo al banco di fronte al nostro.
Si gira e mi osserva aspettando una risposta sfacciata o qualsiasi cosa che potrei dire per difendermi.
"Credo che hai ragione, continuo a ripetermi che ho paura di lui perchè è più facile, preferisco non rischiare nel tirargli frecciatine come è il mio solito dicendomi che ho paura.. È così fottutamente sexy e possessivo, ma anche dolce e divertente, non so cosa pensare."
Continua a fissarmi senza dire niente solo cominciando ad alzare i lati della bocca sorridendomi quasi soddisfatta.
Non posso e non voglio smettere di pensare che lui mi terrà comunque testa. Preferisco forse lasciarmi un po' trascinare dal suo carattere.
È stancante e mi fa impazzire ogni volta che ci casco dentro, come se fosse una sorta di buco nero. È impossibile per me resistere.
"Provate a stare insieme anche solo per fare una passeggiata o magari andare al cinema e non stare rinchiusi in camera a fare latino. Vi conoscerete e lì ti potrai convincere che non è paura quella che ti porta a sbavargli fottutamente addosso, ma è altro."
Dopo questa perla di saggezza le lascio un leggero bacio sulla guancia sbilanciandomi dalla scomoda sedia in legno chiaro e poi continuo a far finta di ascoltare Arte.
È impressionante come io possa non ascoltare neanche un minuto della lezione e comunque non trovare difficolta nelle materie da studiare il pomeriggio e poi avere una tra le medie più alte. Amo questa cosa perchè se fosse come con latino con tutte le altre materie mi sarei già sotterrata. Sono sempre andata bene a scuola, anche perchè se tornavo a casa con i voti alti il nonno mi dava i soldi per andarmi a comprare le caramelle. Quando studiavo per passare più tempo a casa con loro mentre Michael usciva con gli amici e provava a dimenticare così.
È sempre stato più debole di me, ma non ha mai smesso di provare a ritornare forte.

Isabelle [lh]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora