Maledetta velocità che mi scombina tutti i capelli, saranno annodati quando arriveremo.
Ho le braccia praticamente avvinghiate sui fianchi di Luke perché potrei volarmene da un momento all'altro e non mi frega niente se sembro una di quelle cozze appiccicate agli scogli a mare.
Dove mi porterà a mangiare? Magari cucina lui come quella volta che ha provato a farmi il pollo al forno, ma ha bruciato praticamente tutta la cucina di casa mia.
Questa strada la conosco ormai a memoria. Stiamo andando al Mc Donald's, me lo sento. Infatti.  Non prende la stradina che porta ai parcheggi ma prosegue il percorso per il McDrive. Meglio, meno persone vedranno il nido di uccelli che mi si è formato al posto dei capelli.
Ordina un menù grande per lui e uno medio per me con Crispy McBacon. Chi non sa che vado pazza per quel panino?
Mi da la busta di cartone profumata e ora ho una mano occupata e sarà più difficile tenermi.
Ripartiamo e questa volta il tragitto è più breve, anche se ho stretto forse un po' di più.
Mi tolgo il casco e cerco di stricare i capelli con le dita facendoli 'oscillare' sulla schiena.
Tenendo i caschi e io la busta in mano entriamo nel grande palazzo bianco.
Saliamo, naturalmente, con le scale e appena arriviamo al terzo piano entriamo nell'appartamento di Luke e Calum.
Apre la porta in pochissimo tempo e lancia il casco sul divano. Io lo appoggio più delicatamente possibile per non farlo cadere e lo raggiungo in cucina. "Non mi ricordavo quanto stringessi con quelle tue braccine" Dice aprendo lo scatolino del suo panino e cominciando a morderlo sedendosi sopra il tavolo. Arrossisco un po' per il suo commento e mi siedo anche io sul tavolo non trovando una sedia.
"Sei voluto venire a prendermi in moto? Te lo sei meritato" dico mordendo anche io il panino cercando di non far colare la salsa sui jeans nuovi e neanche sul maglioncino.
Finisco di mangiare anche le patatine e corro in bagno per fare pipì e per sistemarmi un attimo i capelli. Mi specchio e vedo come l'effetto della piastra di questa mattina sia scomparso e come le punte dei lunghi capelli si sono arrotondate. Prendo dal polso l'elastico e lego i capelli in un'alta coda lenta in modo da non darmi fastidio.
Osservo come nel bagno è tutto diviso in due, una parte è perfettamente in ordine e l'altra sembra molto quella nel bagno di casa mia.
Torno in cucina e non lo trovo quindi lo cerco nell'unica camera dell'appartamento.
Eccolo, con la sua sigaretta tra le dita e le Vans con un buco vicino all'alluce.
C'è già il mio quaderno che lascio sempre a casa sua per latino e una penna nera sulle coperte grigie del letto.
Prendo dal mio zaino accanto al letto i miei occhiali neri e li infilo per poter leggere meglio senza che mi venga il mal di testa.
Mi siedo comoda sul letto di Luke nella parte scura della stanza e comincio a fare la versione. Spontaneamente sfilo con i piedi le scarpe e mi sdraio meglio sul letto. Maledetto latino, è così noioso.
Sento lo sguardo di Luke che mi trapassa il corpo, ma non ho il coraggio di alzare gli occhi e incrociarli con i suoi.

Ho paura di lui.

"Come mai tutto questo tempo oggi biondina?"
Ancora biondina?
Non rispondo perché mi mancano le ultime due parole e ho finito con questa tortura ormai quotidiana.
"Fatto." Sbatto il quaderno sulle lenzuola e Luke tira un sospiro di sollievo. Mi metto seduta mentre lui prende il quaderno e controlla parola per parola il testo che ho appena tradotto.
Mi rilancia il quaderno sul letto e io sorrido e mi complimento per il mio ottimo lavoro.
"Sei stata brava, peccato mi sarebbe piaciuto rivederti in quella posizione dove il tuo fondoschiena era perfettamente visibile e quegli occhiali leggermente scivolati sul ponte del naso" O cazzo, mi ero dimenticata che in stanza con me c'è il signor Lukecazzoperennementeduro.
Non rispondo, ma mi limito ad alzare gli occhi al cielo e a rimettere tutto apposto per poi sedermi sul letto questa volta rivolta verso il biondo ancora appoggiato al davanzale della grande finestra.
Mi arriva un messaggio e mi sporgo verso l'altro lato del letto per prenderlo sempre sotto lo sguardo infuocante di Luke.

Michael:
amore io e Bri stiamo guardando Forrest Gump, non suonare quando arrivi.

Gli invio un altro messaggio per presa visione e dopo aver visto sullo schermo che sono le tre mi alzo e metto lo zaino su una spalla pronta per andarmene.
"Dove vai?" a fare il tour di casa mia, tranquillo torno subito.
"A casa." Gli sorrido ed esco dalla stanza senza girarmi.
Sistemo meglio lo zaino dietro la schiena in modo da coprirgli la visuale del mio lato B e finalmente arrivo alla porta d'ingresso. Non c'è più traccia Luke e posso andarmene dopo aver controllato di non aver lasciato niente.
Appena afferro la maniglia della porta essa gira e si apre rivelandomi Calum con i capelli disordinati e il fiatone. Spalanca gli occhi e mi saluta con un gesto della mano mentre si preme il petto con l'altra mano per calmare il respiro, deve essere anche lui fissato nel fare le scale, di corsa vedo.
Gli sorrido ed esco dalla porta di legno ruvido.
Rimango per qualche attimo davanti alla porta sentendo solo i passi di calum allontanarsi dall'ingresso. Una porta sbatte e la voce di Luke rimbomba. "porca troia Cal la smetti di entrare in camera senza bussare? Prima o poi ti faccio male."
Ma che cazzo ha Luke quando non sta con me? Il ciclo?
Scendo con l'ascensore e mi siedo sulla panchina della fermata dell'autobus sotto casa di quei due pazzi. Anzi, un pazzo ed uno terrorizzato dalla vagina.

Infilo le chiavi nella serratura e come ogni fottuta volta ci metto mezz'ora prima di riuscire ad intrare in casa.
Naturalmente tutte le luci sono spente e Bridgette e Michael stanno rannicchiati sul divano a vedere lo stesso film di ogni Mercoledì. Non so come fanno ad essere così fissati.
Neanche mi degnano di uno sguardo quindi supero il salone ed entro in camera mia.
Mi sdraio e continuo a leggere la mia fanfiction preferita. Passa quasi un'ora e appena non sento più il rumore della TV mi ritrovo Bri e Mikey a saltare sul mio grande letto eccitatissimi per il film che hanno appena visto come se fosse la prima volta.
"E stato bellissimoo" "quando è il prossimo Mercoledì?" "E se lo rivediamo?" "Isa dovresti vederlo con noi una volta."
Ma in che mondo sono capitata?
"Ora vomito se non la smettete di rotolarvi sul mio letto." Subito si fermano e mi fissano come se fossi appena arrivata.
Scoppiano subito a ridere fregandosene di quello che ho appena detto.
Molto meglio di restare sola a casa con Hemmingsfacciopaura, questo è sicuro.

Isabelle [lh]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora